Rilevanza della Psicologia Sociale per lo studio degli ecosistemi digitali

Luca Maioli
Social Mustard
Published in
1 min readSep 22, 2015

“Non riesco a ricordare dove ho lasciato il mio cervello.”

L’indecifrabile distacco con cui Ryumin descrive la sua condizione di testa-di-cavo è disarmante. Non sembra esserne felice ma di certo non può farne a meno. È allo stesso tempo freddo, malinconico, disilluso.

Voglio vedere questo personaggio come metafora di coloro che scelgono di dedicare le proprie vite alla customizzazione di un avatar virtuale, spersonalizzandosi a tal punto da non rivendicare più il diritto di esistere offline.

Se la psicologia sociale potesse individuare le dinamiche che portano al compiersi di queste trasformazioni, isolando ciò che potenzia la comunicazione da ciò che umilia l’individuo, allora varrebbe proprio la pena studiarla.

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