Sei una community se… Evolvi o muori.

Gabriele Lingiardi
Social Mustard
Published in
5 min readNov 1, 2015

La community che ho scelto di analizzare nasce all’incirca due anni fa, all’interno di un trend più ampio che ha portato alla creazione di pagine simili.

«Sei di Treviglio se ricordi…» è stata infatti pensata come risposta ai numerosi gruppi Facebook intitolati «Sei di + nome di una città + se…». Ia ragione dietro alla nascita di questo format è quella di riunire in un unico spazio virtuale tutte le persone appartenenti ad una città e che condividessero fatti, ricordi, esperienze vissute all’interno di essa. In particolare il gruppo legato alla città di Treviglio, che è anche la mia città natale, ha scelto di aggiungere nel titolo il tema del ricordo. La prima funzione di questa community è stata infatti soprattutto di stampo nostalgico e commemorativo: un luogo dove raccontare, agli amici di un tempo e non, i propri trascorsi. I primi post erano infatti molto numerosi, i pochi utenti che componevano il gruppo erano tutti molto attivi e tendevano a riportare alla memoria soprattutto personaggi del passato, piccole tradizioni ormai svanite e luoghi ormai cambiati. Il contenuto vintage era preponderante e destinato a non tramontare mai veramente.

Con l’aumentare degli utenti iscritti è, di conseguenza, cresciuto anche quello dei lurker. L’ascesa del gruppo si è stabilizzata nel giro di pochi mesi. Ad oggi sono presenti poco più di 5.000 iscritti su un numero totale di abitanti della città di quasi 30.000.

Il numero di ‘mi piace’ per post e i commenti fanno presupporre un buon livello di attività anche dove, dopo mesi di attività, molte community simili si sono spente.

L’attuale «Sei di treviglio se ricordi…» è però assai distante da quello che era il gruppo originario, sia come composizione che come intenti e dinamiche interne.

Inizialmente quasi tutti gli utenti erano legati al gruppo dalla parola «se». Questa congiunzione faceva da efficace collante tra la voglia di esprimersi degli utenti e il tema del gruppo. Non era raro trovare quindi post contenenti un esordio tipo: «se conosci + nome della persona»; «se anche tu da piccolo andavi a giocare + luogo»; «se nel + periodo dell’anno, facevi + azione».

Siccome i ricordi non hanno diversa importanza, ma sono legati alla soggettività di chi scrive, le dinamiche del gruppo si autoregolavano secondo un criterio di parità: ogni utente, non importa con quale frequenza postasse, aveva la stessa rilevanza degli altri. Quello che importava era il ricordo, non chi lo scriveva.

Con l’arrivo di altre persone i rapporti all’interno della community sono dovuti cambiare: i «padri fondatori» hanno iniziato a valorizzare maggiormente i loro contenuti, essendo un gruppo già ben amalgamato e, probabilmente, anche legato da rapporti nella vita reale.

L’entità dei post era ormai cambiata, lo spazio virtuale, che prima era soprattutto legato all’appartenenza, si era tramutato in un luogo di discussione sui più svariati temi. Uno snodo fondamentale nell’evoluzione del gruppo è stata la decisione di non permettere la pubblicazione di post direttamente legati alla politica. La decisione è stata presa probabilmente per garantire la neutralità e il rispetto della sensibilità di tutti. Questa regola ha però portato un forte squilibrio nella community: i primi troll hanno iniziato a commentare alcune discussioni, ritenute inutili, poco costruttive, soprattutto come conseguenza della scelta di non affrontare temi ‘scottanti’ in quel luogo virtuale.

Alcuni utenti molesti, che non rispettavano le regole scritte nella descrizione della pagina, sono stati bannati. Gli amministratori hanno riaffermato il loro potere e il controllo sulla community. Questa gerarchizzazione dei rapporti di forza ha cambiato involontariamente ancora una volta l’entità dei contenuti postati. Partiti dai ricordi antichi di Treviglio, passati per le discussioni sulla Treviglio moderna, si è giunti (dopo circa un anno) a favorire soprattutto i ricordi dell’antica Treviglio. Il contenuto vintage aveva preso il sopravvento sulla memoria particolare e il gruppo era diventato una sorta di archivio di foto d’epoca. Una campagna social, legata a un progetto all’epoca non meglio definito, chiedeva di condividere con gli altri utenti le proprie foto antiche per creare un database di ricordi comuni ben nutrito.

Il progetto ha dato poi origine a «Treviglio Vintage», una giornata di festa, in cui tutta la città sveste i panni moderni e ritorna negli anni ‘60. La manifestazione, nata su «Sei di Treviglio se ricordi…» è arrivata alla seconda edizione, riscontrando un buon successo anche tra coloro che non l’hanno vista nascere sul web.

«Treviglio Vintage» è stata ideata in collaborazione con i commercianti della città, i quali hanno visto un drastico aumento di popolarità sulla pagina.

Molti utenti si sono però allontanati da quell’angolo di Facebook che aveva ormai perso la sua connotazione originaria. La crisi della fiducia, che ha avuto origine con le prime espulsioni (se non si può dire tutto allora il ‘contenitore’ di ricordi non è per tutti), è continuata quando l’evento nel mondo reale è diventato più importante dell’incontro virtuale.

La corrispondenza tra l’appartenenza al gruppo e l’identità Trevigliese era ormai definitivamente venuta meno.

L’esito di tutti questi processi è, ad oggi, una notevole stabilità della community. Pochi utenti scrivono con grandissima frequenza e ottengono un ottimo riscontro in termini di commenti e ‘mi piace’. Il ‘ricordo’ del titolo ha ormai perso completamente la sua funzione, ma, grazie alle numerose occasioni di incontro nella città, sembra che l’obiettivo della community sia quello di costruire nuovi ricordi, nuove esperienze memorabili da inserire negli annali.

La maggior parte dei contenuti oggi è di bassa qualità: si possono trovare numerosi post indignati contro una qualche ingiustizia subita, campagne di attivismo sociale come le lotte contro le pellicce o contro il vandalismo. Vengono spesso pubblicizzati eventi senza scopo di lucro. La condivisione di foto è rimasta, ma le immagini pubblicate sono per lo più moderne, scattate per hobby da cittadini e condivise per mostrare quell’angolo di bellezza che può regalare l’arredo urbano. Numerose sono anche le richieste di informazioni.

In un paio d’anni di permanenza sul web la community trevigliese è nata, è cresciuta e si è modificata radicalmente, ma, a differenza di molte altre esperienze simili, non è scomparsa.

Un’evoluzione finalizzata alla sopravvivenza, ma che non può essere considerata come garanzia di tenuta nel tempo. Sarà interessante quindi vedere quello che diventerà questo piccolo angolo di Facebook, se riuscirà a rinnovarsi costantemente o si spegnerà lentamente. Chissà se un giorno ci ricorderemo di «Sei di Treviglio se ricordi…».

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