Storie di una grande famiglia internazionale: il gruppo Facebook ESN Unicatt 2015/2016
Da circa tre anni faccio parte di una associazione universitaria chiamata Erasmus Student Network che si occupa di organizzare eventi e attività culturali per i ragazzi che stanno svolgendo un programma di studio presso un’università straniera. Nella caso della sezione ESN appartenente alla nostra università abbiamo deciso di creare, oltre ad una pagina Facebook pubblica, anche un gruppo chiuso che si rinnova ogni anno, dove i partecipanti hanno accesso a contenuti e informazioni esclusive, al fine di migliorare la comunicazione interna.
Le modalità di partecipazione a questo gruppo sono due: una parte dei partecipanti è costituita dai tesserati dell’associazione che vengono inseriti nel gruppo automaticamente dopo l’iscrizione, mentre l’altra parte è costituita da persone interessate alle nostre attività che però non sono ancora tesserate e che fanno richiesta di accesso al gruppo. Quest’ultima categoria non viene accettata immediatamente all’interno del gruppo ma soltanto dopo una chiacchierata con gli amministratori, i quali si occupano di controllare che la community venga usata per gli scopi per i quali è stata creata.
Una volta entrati a far parte del gruppo esso diventa un vero e proprio punto di incontro dove tutti i partecipanti interagiscono tra loro: si accordano per uscire la sera, si scambiano opinioni e consigli sui corsi universitari e chiedono informazioni a noi italiani sulla burocrazia, sulla città, che in buona parte risulta a loro sconosciuta, ecc. Il gruppo diventa quindi una vera e propria piazza pubblica dove ci si incontra virtualmente per pianificare o chiedere consigli su attività offline.
Il meccanismo di trust building che si crea dall’interazione è quindi molto forte; ciò che crea maggiormente fiducia è il brand ESN, associazione riconosciuta sia a livello locale dall’Università Cattolica, sia a livello internazionale, direttamente dall’Unione Europea. Ovviamente anche il fatto che i partecipanti al gruppo siano tutti utenti di Facebook, rende i profili molto più riconoscibili e associabili ad una persona specifica, cosa che rende tutti un po’ più favorevoli a fidarsi di sconosciuti. Tutti sanno di poter contare su quel gruppo, e sulle persone che ne fanno parte, per qualsiasi cosa, dai piccoli problemi che ognuno deve affrontare arrivando in una nuova città, fino a trovare un amico con il quale bere una birra una sera.
Attraverso il gruppo quindi si crea un sentimento di appartenenza ad una comunità fatta di persone con gli stessi interessi e che sta vivendo, o che ha vissuto un’esperienza più o meno simile. Sia gli studenti internazionali che gli italiani associati ad ESN che fanno parte del gruppo, hanno vissuto un’esperienza di studio all’estero o vogliono far parte di un ambiente internazionale per svariati motivi: imparare o praticare una lingua nuova o conoscere nuove culture e persone provenienti da ogni parte del mondo. Questo fa sì che durante tutto l’anno si crei un senso di appartenenza molto forte, tanto da far sembrare ai partecipanti di essere parte di una grande famiglia formata da persone provenienti da ogni parte del mondo.
Durante questi anni però ho notato che un fenomeno importante è quello del behavior change, misurato durante tutto il periodo di uso del gruppo/community, solitamente della durata di un anno accademico. Inizialmente quasi tutti gli utenti hanno un comportamento attivo, scrivono post, commentano, e mettono like a molti contenuti; spesso però ci sono anche soggetti che si rivelano dei troll, ovvero coloro che travisano totalmente il tema usando il gruppo per scopi strettamente personali. Con il passare del tempo però gli utenti diventano maggiormente passivi. Iniziando a conoscere la città e creandosi un proprio giro di amici, la community online diventa meno necessaria ai fini dell’integrazione offline e, mentre alcuni soggetti rimangono attivi ma con minor frequenza, altri diventano dei veri e propri lurker. Questo però non significa che l’interazione diminuisca; se prima essa si muoveva su un’asse online- offline, ora invece accade il contrario, aumentano le interazioni offline che poi vengono rimarcate o messe in mostra agli altri utenti tramite il gruppo Facebook.
Ciò che è importante in questo gruppo/community è il concetto di off-topic. In realtà non esiste un vero e proprio topic da seguire, ma si può parlare di tutto. Ciò che viene considerato off-topic invece sono tutti quegli argomenti che non aderiscono ai principi e allo statuto dell’associazione. ESN è una associazione no-profit basata sul principio students helping students, ecco perché cerchiamo sempre di limitare chi pubblica nel gruppo eventi o altre informazioni che non rispettino lo statuto dell’associazione, altrimenti si perderebbe il vero principio per il quale è stato creato il gruppo ovvero favorire l’integrazione tra persone di culture diverse in modo del tutto gratuito.