This is… MEME!
Harlem Shake
È il 30 gennaio del 2013 quando Filthy Frank, uno studente statunitense, decide di pubblicare su YouTube un video di 30 secondi che lo mostra, insieme ad altri tre ragazzi vestiti con una tutina da super eroe, mentre balla la canzone “Harlem Shake” di Baauer.
“Ero in una stanza con alcune persone e uno dei miei amici stava ascoltando questa canzone. Ho chiesto cosa fosse e mi ha risposto che era “Harlem Shake” di Baauer. Al momento del drop abbiamo cominciato tutti a muoverci come matti e ho pensato che poteva venirne fuori qualcosa di buono” — Racconta Frank.
(Fonte: http://daily.wired.it/news/internet/2013/02/19/harlem-shake-video-678125.html)
In meno di una settimana il video è diventato virale. Ma non solo, oltre a raggiungere milioni di visualizzazioni, ha dato il via ad una serie di imitazioni che di lì a poco sono apparse sul web, rendendolo un vero e proprio meme.
Ma cos’è un MEME?
Richard Dawkins lo ha definito come “a unit of cultural transmission, or a unit of imitation”.
Si tratta di un pattern di informazione facilmente trasmissibile e replicabile per imitazione da un individuo all’altro, oltre ad essere caratterizzato dalla possibilità di potersi evolvere.
“Credo di essere orgoglioso di aver cominciato il meme. Solo che è un peccato: è probabilmente il video per il quale mi sono impegnato meno in assoluto” — prosegue, dicendo Filthy Frank.
(Fonte: http://daily.wired.it/news/internet/2013/02/19/harlem-shake-video-678125.html)
È proprio la semplicità del video che lo ha reso un internet meme, perché facile da imitare e riprodurre in modo amatoriale da qualsiasi utente.
Una semplicità che si ritrova nel contenuto: il video, che manca di un tema vero e proprio, mostra solo quattro ragazzi, mascherati con tutine colorate, che per i primi 13 secondi ballano in modo piuttosto statico con il sottofondo musicale di “Harlem Shake” fino a che, ad un certo punto, i quattro iniziano a scatenarsi in modo caotico, continuando così per circa 10 secondi.
Una semplicità che si riscontra anche nelle capacità tecniche richieste per la realizzazione del video: è presente, infatti, una sola inquadratura di una telecamera fissa e si ha un solo taglio di ripresa a circa metà video.
Pertanto, la facile riproducibilità dei gesti mostrati e della realizzazione tecnica, oltre all’assenza di un linguaggio verbale, sono gli elementi principali che hanno reso possibile l’imitazione da parte di altri utenti e, quindi, la trasformazione del video in un fenomeno memetico.
Infine, è possibile notare la presenza di alcune caratteristiche tipiche dei cosiddetti “memetic videos”, quali la presenza di “ordinary people” e, soprattutto, quella di soggetti maschili, oltre ad un umorismo, dato dal contrasto tra la staticità iniziale e la successiva dinamicità, che ne favorisce la diffusione.
Per questi motivi, poco tempo dopo la pubblicazione del video di Filthy Frank, il web si è popolato di versioni personalizzate dell’Harlem Shake, realizzate da persone comuni.
Addirittura, sono stati presi spezzoni di cartoni animati, come “The Simpsons”, a partire dai quali è stata realizzata una versione simpatica e divertente di questo ballo originale.
Infine, il meme ha coinvolto anche numerose celebrità, soprattutto nel mondo dello sport, come i calciatori del Manchester City, quelli della Juventus, i piloti Jonathan Rea e Leon Haslam, e alcuni wrestler della Wwe, che hanno realizzato la loro versione dell’Harlem Shake.
“This is… Sparta!”
Altro caso emblematico è “This is Sparta!”, la celebre frase che, insieme al volto del protagonista di “300”, film di Zack Snyder (2007), è divenuta un vero e proprio internet meme.
La scena a cui si fa riferimento è quella più cliccata del film, ovvero quella in cui il protagonista Leonida, interpretato dall’attore Gerard Butler, rifiuta la proposta di un messaggero venuto a chiedere a Sparta di sottomettersi all’imperatore persiano Serse. Leonida, re di Sparta, con coraggio grida “This is Sparta!” e, con un calcio, lo getta in un pozzo, uccidendolo.
La scena ha riscosso talmente tanto successo di pubblico che, il volto urlante di Leonida è stato riproposto in maniera ironica tramite una varietà innumerevole di immagini e post, accompagnati da scritte divertenti, che sono immediatamente circolati per tutto il web e, soprattutto, sui Social Network Sites.
Oltre alle immagine e ai post, gli utenti di internet hanno realizzato una serie di video-memi: remix della scena con sottofondo musicale, mash-up, video che ripropongono la scena originale accompagnata da sottotitoli ironici o doppiata in modo alquanto originale, vere e proprie parodie che si caratterizzano per quella vena umoristica che ha favorito una rapida diffusione del meme.