TRIPATTIVATA: Storia di un’apprendista reviewer

Valentina Signò
Social Mustard
Published in
4 min readOct 11, 2015

--

Persuasive design & behavior change

Il design persuasivo o behavior change design, studia e progetta dei prodotti e delle tecnologie che possono spingere le persone a cambiare un determinato comportamento.

Gli stessi new media sono contenitori di molti progetti di tecnologie persuasive. Illuminante a questo proposito, è il modello di Fogg: egli individua tre fattori (una motivazione, un’abilità e un innesco) che devono essere messi in atto contemporaneamente affinché avvenga un possibile cambio di comportamento in un individuo.

La motivazione è la reason why che spinge all’azione e può essere alimentata dal persuasive design sulla base dei paradigmi piacere/dolore, speranza/paura, accettazione/rifiuto.

L’abilità permette, invece, di agire concretamente e più una tecnologia è usabile e facilitante, più si è spinti al suo utilizzo.

L’innesco o trigger, infine, è l’input che invita ad agire.

Attraverso esplorazione libera dei social media che uso personalmente col mio smartphone, ho potuto constatare diversi esempi di behavior change design:

1. L’applicazione Shazam invita con un semplice tap sullo schermo a riconoscere in pochi secondi una canzone che si sta ascoltando ma di cui non si conosce il titolo/artista. Una volta identificata, è possibile condividere la scoperta coi propri amici sui social e/o acquistarla nello store del proprio smartphone attraverso un collegamento diretto;

2. Le diverse opzioni di scelta su quale livello di privacy impostare su Facebook, vogliono che l’utente si senta tutelato e a non temere riguardo la diffusione delle proprie informazioni personali spingendo quindi a usare il social;

3. La sezione “mentre non c’eri” che compare in Twitter quando non si accede da diverso tempo, invita l’utente a non perdersi ciò che accade nella rete e a farvi visita più spesso;

4. TripAdvisor, l’app di recensioni di luoghi nella quale, durante tutto il periodo di consultazione delle informazioni e opinioni riguardo a un servizio, sono presenti continui moniti a contribuire arricchendolo attraverso il racconto della propria esperienza.

Come sottolineato in precedenza, la motivazione è un elemento importante all’attuazione del behavior change e parte spesso da un obiettivo (goal) che l’utente si pone. L’ambiente digital propone molti strumenti che persuadono al raggiungimento del target previsto.

Ho deciso di pormi come obiettivo quello di diventare un utente più attivo nelle app che ho installato nel mio smartphone, andando oltre la modalità di sola lettura e registrandomi.

Per fare ciò ho adottato la già citata applicazione TripAdvisor in quanto la uso spesso per cercare nuovi luoghi e leggere recensioni a riguardo ma mai per dare un feedback personale delle mie esperienze.

Registrarmi non è stata un’impresa perché, al suo avvio, appare sempre una schermata per accedervi che, se saltata, consiglia di non ignorare questo aspetto per vivere appieno le sue funzionalità. Nella consultazione in modalità di lettura, inoltre, propone funzioni bloccate utilizzabili solo su registrazione. Sono diversi, dunque, gli inneschi ai quali è facile rispondere con una semplice e intuitiva modalità di login che prevede anche l’uso di Facebook.

Ho scelto quindi di loggarmi tramite Facebook, il modo più rapido fra quelli previsti. Entrata nel mio profilo di recensore, noto che la app mi segnala che ben 30 dei miei amici in Facebook usano con regolarità il servizio e hanno un numero considerevole di punti e distintivi. Punti e distintivi?

Ecco un ulteriore elemento persuasivo: la gamification. Più si è attivi nella app e più si ottengono diversi premi. Nel mio profilo campeggiava infatti un invito a fare le mie prime recensioni per andare al livello uno e ottenere un distintivo. Ho approfittato perciò del fine settimana per iniziare a recensire i luoghi dove sono uscita con gli amici per una serata in compagnia. L’usabilità dell’inserimento di opinioni è eccellente, la app guida passo per passo nella compilazione e, un volta ultimata, ringrazia calorosamente per aver condiviso la propria esperienza che potrà essere d’aiuto a tutti i viaggiatori. Per ogni recensione poi si ottengono 100 punti e per certi obiettivi un distintivo. E’ anche possibile, con un sistema di notifica, essere avvisati in merito alla pubblicazione del proprio contributo.

La mia passione sono proprio i viaggi, la cultura, il cibo e ne ho grande curiosità: perché non continuare a dare consigli e impressioni su quello che veramente amo? In un paio di giorni ho scritto diverse recensioni su svariati argomenti: dal ristorante in città all’hotel in cui ho soggiornato durante le mie vacanze, dalle impressioni sulla visita a un museo alla mia percezione di Expo 2015. Ho anche ricevuto il primo “utile” su una mia review da parte di un utente.

Credo che, in generale, farò un uso non intensivo della app ma, qualora reputassi che il mio contributo possa essere valido, scriverò senza dubbio.

Sono appena stata invitata ad un aperitivo stasera, quale migliore occasione per scrivere una recensione?

--

--