Trova la criticità

Aleksandra Lukac
Social Mustard
Published in
3 min readNov 9, 2015

5 paper, letti tutti. E fino a qui non sembrava esserci niente di strano. Poi un giorno devo trovare gli errori! Errori? Ma li hanno scritti degli esperti! Non possono esserci errori! Il primo pensiero è che si tratta di un trabocchetto. Poi mi passa una cosa per la testa: posso scrivere che l’errore è la lingua scelta? Preferiremmo degli articoli tradotti in italiano; con l’inglese ogni settimana ci tocca spremere seriamente le meningi. Alla fine mi sono rassegnata a rileggere tutto sperando di trovare qualcosa da considerare errore.

Paper 1: Do we look happy? Perceptions of romantic relationship quality on Facebook (LYDIA F. EMERY, AMY MUISE, ELIZABETH ALPERT, AND BENJAMIN LE)

Sono state prese in considerazione coppie che escono da 2 a 73 mesi. A mio avviso non è possibile paragonare una coppia di 2 mesi con una di 6 anni! Bisognava suddividere le categorie: coppie formate da poco (2 mesi — 1 anno), coppie stabili (1 anno — 3 anni) e coppie mature (3 anni — 6 anni).

Paper 2: The function of self-disclosure on social network sites: Not only intimate, but also positive and entertaining self-disclosures increase the feeling of connection (Sonja Utz)

Forse qui il problema principale è la lunghezza decisamente scoraggiante dell’articolo (come pure quella del questionario a cui sono stati sottoposti gli studenti, infatti solo circa la metà l’hanno portato a termine). Inoltre vengono continuamente citati autori e teorie che hanno già parecchi anni ma poi concentrando la ricerca su un’unica fascia di età (studenti la cui età media è 22) e su ragazzi che hanno una cultura molto simile. Non è un campione rappresentativo della popolazione.

Paper 3: I Would Like To…, I Shouldn’t…, I Wish I…: Exploring Behavior-Change Goals for Social Networking Sites (Manya Sleeper, Alessandro Acquisti, Lorrie Faith Cranor, Patrick Gage Kelleyy, Sean A. Munsonz, Norman Sadeh)

Vengono presi un bel numero di partecipanti ma senza indicare il sesso; l’articolo dice che il 40% si è riferita a se come maschio, le altre erano tutte donne o qualcuno ha anche usato il neutro? Anche i risultati mi sembrano leggermente forzati; infatti si sostiene che si pubblica di più su Instagram e Twitter rispetto a Facebook. Ma è stato analizzato un solo social per chi ne usava di più, la scelta è stata random e in questo modo i dati iniziali erano decisamente diversi (Facebook 383, Instagram 85, or Twitter 136).

Paper 4: Walk A Mile in Digital Shoes: The Impact of Embodied Perspective-Taking on The Reduction of Negative Stereotyping in Immersive Virtual Environments (Nick Yee and Jeremy Bailenson)

L’esperimento appare divertente: vedere le foto, stimare un’età e stabilire quanto una persona è attraente. Ma l’ambiente accademico non aiuta a rispondere sinceramente a mio avviso: si cerca di non essere maleducati, sgarbati, oppure si cerca di nascondere magari il proprio orientamento sessuale. Inoltre è improbabile che uno studente trovi attraente una donna anziana (e magari se lo fosse è probabile che si vergognerebbe a dirlo) quindi bisognerebbe a mio avviso interpellare una fascia di età più ampia, oppure suddividere gli intervistati in diverse fasce di età.

Paper 5: The Effect of Social Factors on User-Generated Content Productivity: Evidence from Flickr.com (Shih-Hui Hsiao, Yichuan Wang)

Penso che il problema principale sia la mancanza di numeri, di misure che provino la teoria. Nel paragrafo sulle misurazioni l’articolo dice “for controlling the difference between communities, we will select four different kinds of communities to avoid the bias of specific interest group of people, allowing us to control for the differences between communities”. Quindi spiega cosa verrà fatto ma sembra più un’introduzione che una misurazione: manca la parte in cui la ricerca viene effettivamente eseguita.

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