Una rete di relazioni

Martina Reali
Social Mustard
Published in
2 min readSep 27, 2015

Probabilmente i primi studiosi di Psicologia Sociale non avrebbero mai immaginato che i loro futuri colleghi avrebbero dovuto destreggiarsi con l’emergere di un mondo digitale; con un mutamento dell’ambiente nel quale l’individuo è collocato e con il quale è costantemente in relazione.

Invece siamo immersi nell’epoca della post-modernità ed oggi sono numerosi i sociologi che si domandano: Come gli ecosistemi digitali interagiscono ed influenzano la relazione tra individuo ed ambiente.

L’introduzione, nella nostra quotidianità, di strumenti digitali e mediali ha modificato la nostra percezione del mondo circostante e le nostre interazioni con gli altri individui che come noi vivono in questo mondo media.

Siamo sicuri che questo sia un aspetto negativo? Siamo sicuri che questo abbia causato un impoverimento delle relazioni?

L’invenzione del telefono ha a suo tempo stravolto le modalità di comunicazione tra le persone; figli lontani, mariti in guerra potevano essere raggiunti finalmente attraverso una cornetta ed un cavo.

“I cavi causano cambiamenti” dice Ryumin.

Allo stesso modo oggi la rete, pur evoluta a “rete senza fili” quindi senza un cavo che trasmetta la comunicazione, permette l’interazione di milioni di persone. Causa appunto dei cambiamenti. Persone di culture, società e addirittura continenti differenti possono scambiarsi informazioni, curiosità, stili di vita, abitudini, possono addirittura diventare amici; possono dunque entrare in relazione.

Questo scambio di conoscenze accresce la nostra persona, i nostri pensieri e le nostre società. Niente mi fa pensare ad un qualcosa di negativo, di impoverimento per le nostre individualità ma solo ad un arricchimento di sapori, odori e profumi senza i quali non avremmo possibilità di sviluppo.

“Non avremmo mai pensato di incontrarti in questo modo”; inaspettato, non previsto, mai studiato dunque più interessante, più nuovo, più azzardato.

I cambiamenti imprevisti spaventano, bloccano le menti e così anche gli studi, in un primo momento.

C’è sempre qualcuno poi che esce dal guscio che si interroga, che ricerca, che studia e che apre ad un mondo di discussioni, dibattiti, confronti e quindi torniamo sempre al punto principale di relazioni.

Pur mediate, digitali, taggate, cliccate, postate, fotografate rimangono pur sempre relazioni.

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