Federica Mappa
Social Mustard
Published in
5 min readNov 19, 2015

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VIRALITA’: 2 MEMI-VIDEO DA YOUTUBE

Il primo video che ho indagato è “A San Valentino #diventafrocio”, realizzato da mini mad e caricato su YouTube lo scorso anno, esattamente il 14 febbraio. Questa data non è affatto causale ma ben pensata. Infatti, il video è mirato a raccontare una verità comune alla maggior parte degli uomini di fronte ai capricci e agli isterismi delle donne. Lo si fa ritraendo un quadretto totalmente ironico di una coppia a cena fuori la sera di San Valentino. Il ristorante si fa palcoscenico di un dialogo sfociato in discussione in cui si riportano le tipiche frasi volutamente forzate di una ragazza di fronte allo sguardo del suo fidanzato verso la cameriera. Lei su questo presunto sguardo ci ha costruito un cinico retroscena che racconta arrabbiata, da vera fidanzata matta. Lui, da parte sua, cerca di salvare la situazione fino a quando, stremato da lei che scoppia in lacrime e va via, si volta e incrocia lo sguardo di un ragazzo. E, di qui, il #diventafrocio, che sarebbe l’estrema reazione di un uomo esasperato dalla follia tutta femminile. Parlando con gli autori del video, pare evidente come lo sviluppo dell’idea che era quella, appunto, di mettere in scena una lite di coppia con tutti gli stereotipi del caso, sia avvenuto in maniera semplice e lineare. Il “copione” si è quasi scritto da sé e, pur non essendo studiato perfettamente da un punto di vista tecnico, il video è diventato da subito virale. Perché? Innanzitutto, è stato possibile soprattutto per gli uomini identificarsi con l’attore protagonista che tra lo sbigottito e il comprensivo cerca di placare la rabbia della sua partner per poi arrendersi . Quindi ha creato una sorta di solidarietà maschile giocata sullo scherzo che si è accresciuta grazie all’hashtag #diventafrocio. Bene, questa mossa è stata pensata proprio nella consapevolezza che un termine così forte non sarebbe mai passato inosservato ma avrebbe destato curiosità e indotto a cliccare sul video, e quindi, magari, anche a diffonderlo. Non c’è stato, quindi, un vero e proprio piano di diffusione ma semplicemente ai ragazzi è piaciuto, le ragazze lo hanno usato come base per fare auto-ironia dato che sono loro ad essere sotto accusa, ed è stato quasi naturale condividerlo tra fidanzati, tra amiche, tra amici, tra gruppi misti, di ragazzi e ragazze, per poi commentare e riagganciare magari esperienze personali condivise nel gruppo. A diffonderlo sono state anche persone del mondo dello spettacolo , come Frank Matano, e diverse radio e testate giornalistiche. In maniera inaspettata, raccontano gli autori, si sono raggiunti da subito su YouTube il milione di views e molti siti lo hanno copiato e ricaricato. Tuttavia, è stato su Whatsapp che il video è dilagato “impallandolo” pare per qualche minuto. L’unica cosa realmente studiata e ben riuscita dati i risultati è stata la tempistica: il video è stato scritto, infatti, a novembre ma viene mostrato solo a febbraio, 5 giorni prima di San Valentino. Quale momento più opportuno per portare sullo schermo una coppia che scoppia? I punti di forza del video, quindi, si possono ritrovare proprio nella capacità di riportare in modo semplice e con ironia degli stereotipi di genere che parlano di “uomini egoisti e stronzi” e “donne pazze e isteriche” e nell’utilizzo dell’hasthtag #diventafrocio che ha un forte carattere memetico in quando diventa facilmente replicabile ed imitabile facendo leva sulla grande carica emotiva, in questo caso, anche solo ironica che si sente la necessità di condividere. Pare infatti che gli utenti a cui si chiede del video abbiano rimosso il dettaglio “San Valentino” per concentrarsi proprio sul mood del video in sé nel quale si sentono coinvolti.

Un altro video che ho analizzato è “Le risposte di Martina alle domande degli immigrati agli italiani” di Martina Dell’Ombra, postato sulla sua pagina Facebook lo scorso 12 novembre. Per cominciare, occorre fare una premessa che riguarda più che il video, l’autrice stessa. Si tratta di un’attrice che ha creato un vero e proprio personaggio, ormai un fenomeno del web, che in chiave assolutamente satirica, con estrema leggerezza quasi snervante e semplicità più becera, denuncia in maniera implicita ( neanche troppo) una serie di stereotipi , pregiudizi e pensieri comuni ad una certa fascia di popolazione che lei finge di rappresentare. Dunque, in maniera quasi geniale, è capace di attrarre più fette di pubblico: per cominciare, quella che si sente rappresentato dalle sue massime da esperta di argomenti di vario genere. Non è un caso infatti che nel video lei si auto-nomini rappresentante del popolo italiano che risponde alle domande degli immigrati. Dunque, si tratta di utenti che credono che sia una semplice youtuber con le sue opinioni e non un personaggio creato ad hoc. Ad accedere ai suoi video sono, però, anche e soprattutto tutti coloro che hanno ben colto il suo intento e sono mossi a simpatia dalle sue perle di saggezza ciniche e sarcastiche. Tutto questo lo si nota anche nei commenti sottostanti i suoi video: c’è chi la stima per il modo in cui ha messo sù lo “show” e chi si ritrova concorde con quanto dice e si sente solidale con lei.

Il punto è che il personaggio le riesce benissimo. L’intento di base di tutti i suoi video , quindi anche di quello in questione, è del tutto provocatorio e rivolto agli utenti :intercetta clichè tipici dell’italiano medio ed esagera volutamente con le sue affermazioni su diversi argomenti per denunciare l’ignoranza, l’ipocrisia e la crisi di valori della nostra società. Lo sviluppo e la realizzazione di questi video immagino si basino proprio su luoghi comuni che vengono presi di mira e, anziché affrontarli in modo polemico o evitarli del tutto, si è pensato di coniugarli in maniera leggera creando un personaggio di auto-denuncia fatto di espressioni ben curate, look sistemato da teenager, sorriso stampato e tono di voce quasi fastidioso. Nel caso di questo video sugli immigrati, per esempio, si riprendono le domande di diverse persone a cui lei risponde con frasi brevi, concise, non- sense come: “Vi chiamiamo Rom perché è l’abbreviazione di romeno come Marti lo è di Martina”. Elementi ricorrenti e ripetitivi che la rendono “memorabile” sono il suo “Ciao a tutti” trascinato come una cantilena ad inizio video e il “kissini” che è il suo saluto a chiusura video.

La diffusione dei video è affidata a YouTube dove ha raggiunto le 450.000/500.000 visualizzazioni e a Facebook dove ha creato una sua pagina con video e commenti vari in cui invita anche gli utenti a partecipare. Questo video, per esempio, l’ho ritrovato su facebook postato da amici che taggano altri amici per condividere l’ironia o, per chi la reputa “vera”, per insultarla. A conferma del fatto che il personaggio sia davvero ben riuscito ci sono i diversi articoli sul suo caso che ritroviamo sui giornali e le ospitate nei diversi programmi tv in cui continua a prestare fede al suo ruolo pur cambiando mezzo di trasmissione e rappresentazione. Qui l’elemento memetico non è, quindi, tanto nel video quanto nell’autrice e nelle sue caratteristiche, in primis la semplicità e la capacità di non mostrare il “trucco” dietro il personaggio, che la rendono facilmente riconoscibile.

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