Vocal notes or pieces of a call?

Marica Di Giglio
Social Mustard
Published in
4 min readOct 13, 2015

Le app che usiamo quotidianamente modificano il nostro comportamento?

Analisi di Whatsapp

Whatsapp Messenger è un’applicazione di messaggistica istantanea creata nel 2009 da due ex dipendenti di Yahoo. Dopo appena due anni di vita, la chat viene acquisita dal colosso di Zuckemberg e nel 2015 raggiunge gli 800 milioni di utenti attivi.
Per chi non se ne fosse mai accorto, Whatsapp non è una semplice chat; l’applicazione, infatti, permette di inviare, oltre a simpatiche emoticon, anche immagini, video e vere e proprie note vocali.

Analizzando questa peculiare caratteristica della chat di messaggistica istantanea si possono delineare esemplificativamente quattro comportamenti diversi di W-user.

· GOLDEN USER: è colei/lui che utilizza la nota vocale come se fosse una chiamata breve, articolata in tre semplici mosse: registrazione, invio e attesa della fatidica e temuta spunta blu che notifica la visualizzazione da parte del destinatario. La nota vocale si presenta come una chiamata a senso unico e può esser sintomatica di due aspetti:

1) una tendenza all'introversione dal momento che il messaggio vocale esula dall'intimità che può nascere da una telefonata; si interagisce con un interlocutore ma questo viene tenuto sempre a debita distanza;
2) la praticità di cui necessitano i social addicted per essere sempre connessi contemporaneamente a più piattaforme; dedicando solo un paio di secondi ad ogni social non rischiano di perdersi “in chiacchiere”.

· GRUMPY GUY: è colei/lui che ha un atteggiamento di rifiuto verso le note vocali e utilizza Whatspp unicamente come chat, nel suo senso più stretto. In occasioni più uniche che rare può trovarsi tuttavia costretta/o a piegarsi a questo rifiuto categorico e sottostare alla necessità di rispondere a tono; soprattutto quando è in atto una discussione o ci si confronta su temi difficili da esprimere per iscritto, il soggetto si trova obbligato a ricorrere a questa funzione anche se questo gesto, quasi sempre, viene fatto contro voglia. Anche questo atteggiamento nasconde un duplice aspetto: se da una parte esso è sintomatico di un’insicurezza legata alla propria voce o a quello che in pochi secondi si deve scegliere di dire, dall'altra indica un tenero attaccamento alla cara vecchia telefonata che, nata su due piedi spesso può trasformarsi nel racconto di una vita.

· ALWAYS PRACTICAL: è colei/lui che ricorre alla praticità delle note vocali unicamente se impossibilitato alla scrittura. A chi non è capitato di essere incastrato in metro o sul bus e di dover necessariamente comunicare la propria posizione, il proprio umore o il ritardo accumulato?! Ecco che la funzione di Whatsapp salva in corner e permette di “chattare”, non le dita ma con la voce! Questo comportamento non è indice di particolari riflessi dell’uso dell’app sull'atteggiamento umano in quanto la funzione vocale non influisce positivamente o negativamente ma, semmai, si presenta come una sorta di aiuto in una particolare circostanza.

· RANDOM PLAYER: è colei/lui che usa la funzione vocale offerta da Whatsapp col puro fine di divertirsi o importunare gli amici nei momenti più delicati. Ecco allora che il nostro soggetto ricorre alle note vocali per comunicare fatti irrilevanti, dal momento che per le grandi notizie si affida ancora alla fedele telefonata, o per ridere insieme agli amici. Questo atteggiamento riflette l’uso ludico di una della tante funzionalità presenti nelle app che si utilizzano tutti i giorni. L’opzione viene ritenuta poco rilevante al fine di comunicare con i propri amici/famigliari dal momento che si reputano più importanti le chiamate e/o i messaggi.

Analizzando l’uso che io faccio di Whataspp e della sua funzione “note vocali”, perciò, riconosco di appartenere alla terza tipologia di comportamento delineata precedentemente; infatti, ricorro all'uso della “chat vocale” unicamente se impossibilitata alla scrittura o se incastrata all'interno di una conversazione spinosa, difficile da sciogliere con il solo testo. Ritengo, pertanto, questa funzionalità utile ma non indispensabile o ridicola. Penso possa aiutare in momenti critici e rendere più immediata la comunicazione di informazioni rapide e brevi tra due soggetti che non condividono lo stesso spazio.

In conclusione si può facilmente affermare che le note vocali di Whatsapp solo in parte possono influire il comportamento quotidiano dei suoi utenti. Se da una parte si identificano soggetti che si lasciano pervadere totalmente dalle nuove tecnologie e dai nuovi trend legati ai loro utilizzi, dall'altro emergono utenti restii a questa omologazione e che, al contrario, vanno fieri dei valori legati alle forme di comunicazione analogica.

--

--