L’evoluzione del digital advertising

Negli ultimi anni il settore della pubblicità si è notevolmente evoluto, arrivando a proporre advertising ad hoc per avere un maggiore riscontro in termini di conversione. L’ultima frontiera sembra riguardare la geolocalizzazione IP.

Le sfide del digital advertising

Una volta, ogni brand creava un messaggio pubblicitario per poi diffonderlo a tappeto, senza alcun tipo di selezione. Con l’avvento del digitale e la consapevolezza oltre che la conoscenza di questo mondo e dei suoi meccanismi da parte del pubblico, le aziende hanno dovuto adottare altre pratiche per fare in modo che la loro pubblicità continuasse ad essere efficiente. Sono quindi subentrati variabili come le abitudini, il tipo di dispositivo utilizzato per visualizzare i contenuti o la posizione nello spazio. Secondo il report realizzato da Digital Element in collaborazione con GSMA, il futuro del digital marketing sarà sempre più incentrato sulla geolocalizzazione nel rispetto della privacy.

Nuovi orizzonti

Gli utenti sono costantemente bombardati dalle pubblicità online al punto che ne sono quasi diventati immuni. Affinché un annuncio li colpisca e ne catturi l’attenzione, deve trattarsi di un contenuto diverso, innovativo, in linea con i suoi interessi. La adtech (Advertising Technology) deve però affrontare gli ostacoli che gli si presentano nel corso della sua evoluzione, dagli scandali sulla privacy, al calo delle interazioni, fino al monopolio sul versante dell’offerta.

Il digital marketing occupa ormai una posizione di rilievo in ogni azienda. È stato calcolato che nel 2019 nel Regno Unito siano stati spesi 19 miliardi di dollari a tal proposito, una cifra che segna un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. A livello globale la cifra sale a 333 miliardi di dollari e potrebbe raggiungere i 517 miliardi entro il 2023. Proprio per l’investimento fatto, le aziende, ancor più che gli utenti. si aspettano risultati concreti. L’advertising dovrebbe quindi essere personalizzato ma non intrusivo nei confronti del consumatore e, allo stesso tempo, dovrebbe essere in grado di restituire migliori tassi di conversione ai brand. La risposta a queste necessità sembra essere la geolocalizzazione IP.

Che cos’è la geolocalizzazione IP?

Attraverso un advertising basato sul posizionamento geografico, i brand potranno così offrire all’utente contenuti personalizzati a seconda del contesto in cui si trova. A differenza di quel che credono in molti, la geolocalizzazione non avviene esclusivamente quando il GPS è attivo, esistono altre soluzioni per accedere alla sua posizione. La geolocalizzazione IP è appunta una di queste. È completamente anonima, il che significa che agisce nel rispetto della privacy, e può fornire altre informazioni utili, come il tipo di dispositivo, la velocità di connessione e il gestore telefonico. Grazie alla raccolta di tutti questi dati, le aziende sarebbero in grado di offrire un’esperienza ulteriormente perfezionata, guadagnando anche un aumento nella percentuale dei clic (CTR) e permettendo un miglioramento della Local SEO. Ma c’è di più. Nel momento in cui si registrassero picchi di traffico da aree esterne nella zona target di una campagna pubblicitaria, la geolocalizzazione IP sarebbe in grado di individuare potenziali truffe. Potrebbe inoltre filtrare i clic nelle aree in cui i servizi pubblicizzati non sono disponibili e contrassegnare l’accesso all’account da aree insolite o a rischio di frode.

Local SEO: di cosa si tratta?

A proposito della local SEO: è un ramo della SEO (Search Engine Optimization) piuttosto recente ma destinato ad acquistare importanza nel prossimo futuro. Viene utilizzato per migliorare il posizionamento di una pagina web nell’elenco dei risultati di ricerca locali, pertanto è sfruttato da chi deve indirizzarsi a persone fisicamente presenti nelle vicinanze. La local SEO offre risultati mirati, una caratteristica che si è rivelata particolarmente utile soprattutto in quarantena, quando si cercavano esercizi commerciali che effettuassero consegne a domicilio e servizio d’asporto. Sembra quindi che per gli eventi recentemente accaduti il marketing di prossimità sarà fondamentale nei prossimi anni.

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