Canzoni

[Sogni sulle sedie]

Salzbox
Sogni sulle sedie

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Canzoni

Si cominciava ogni sera a cantare, uno ad uno per il turno di tutti e fino a quando si smetteva per bere. C’era chi s’alzava e interrrompeva la canzone. Si alzava, si toglieva la giacca oppure il maglione e tirava su la manica della camicia, e si metteva solo davanti a tutti, apriva la bottiglia e con l’altra mano passava il bicchiere, riempiva i bicchieri.

Poi la canzone riprendeva, se uno cominciava dal flauto e un altro si metteva a lavare bottiglie e bicchieri.

(Io e Sandra, due anime sole. Io e Sandra ascoltavamo, vestiti leggeri nell’inverno improvviso della nuova città. Sempre in bicicletta, grandi sforzi sulle gambe, occhi aperti al paesaggio, il fiato fatto di fischi e di tosse. — E scendavamo nuovamente verso la pianura, adagio il piede dentro scarpe larghe, calze di grossa lana e le unghie gialle per il troppo liquore bevuto. E poi la canzone. Poi fermi e seduti per tutta l’ora sotto alberi e sopra i sassi, accanto all’acqua, davanti alla stanchezza bianca della notte.)

Poi la sedia si mosse.

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