Solarpunk, al pianeta serve un nuovo futuro
Quindici anni dopo l’inizio del XXI secolo è arrivato il momento di immaginare un futuro positivo per l’umanità, proprio come alla fine della Seconda guerra mondiale. Ha senso ed è necessario che a livello globale nasca e si sviluppi un genere di fantascienza teso a rinnovare il presente e a fare sperare in un domani più giusto. Questo genere esiste già, si chiama solarpunk e sta sbocciando a metà degli anni dieci di questo secolo per lo sforzo collettivo di centinaia di persone sparse per tutto il pianeta.
“Solarpunk Scene Italia” è una pubblicazione in lingua italiana e in inglese (Solarpunk World Scene) che ha un triplice scopo: 1) censire e segnalare antologie, romanzi, storie brevi ecc. di scrittrici e scrittori solarpunk che via via compariranno in digitale e in cartaceo; 3) definire il genere attraverso contributi critici, saggi e post dedicati per aiutare chi vorrà cimentarcisi; 2) contribuire a creare una comunità di lettori attenti al solarpunk, soprattutto consapevole e desiderosa di conoscere testi elaborati da culture “altre”.
Il solarpunk non è acriticamente ottimista, è consapevole del rischio di catastrofe ambientale comune a tutti gli abitanti della Terra, un orologio le cui lancette, a differenza dal rischio di annichilimento nucleare, ancora ticchettano sul quadrante. Il solarpunk tuttavia concepisce lo sviluppo tecnologico come un riscatto possibile dalla miseria per tutti e un antidoto al depauperamento delle risorse planetarie, causato da tecniche obsolete o pericolose per l’ambiente e per l’umanità, cui dovremmo rinunciare.
Negli anni ottanta e novanta del XX secolo il cyberpunk ha creato un immaginario che, una volta privato della sua carica eversiva, è diventato spesso lo sfondo comunemente riconosciuto a un gran numero di storie. Questo tipo di storie proposte dall’industria culturale a lettori, spettatori e videogiocatori guardano al passato mentre invece idee nuove e propositive legate al meglio che il mondo attuale ci offre vengono ignorate, perché è difficile immaginare un futuro diverso dal solito. È tempo di solarpunk.
Immagine | Bosco Verticale, Milano