Daniele Bonaiuti
Solarpunk Scene Italia
2 min readJun 7, 2016

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Wings of Renewal, draghi, pannelli solari e noi: una piccola recensione

Una certa idea del progresso, fatta di donne ingegneri, di #ILookLikeAnEngineer verrebbe da dire, di continui rimandi ai pannelli solari, di un nuovo selvaggio West così west che è quasi un East tratteggiato in stile anime, di pianeti verdi lussureggianti e quartieri low-fi di megalopoli, di timidi baci saffici e amicizie inscalfibili, a cui aggiungere, come armadi dentro cui cacciamo tutto quello che non sappiamo dove mettere, un variegato campione di draghi differenti.

“Wings of Renewal”, raccolta di racconti al femminile curata da Claudie Arseneault e Brenda J. Pierson, ci restituisce una vox populi al tempo di Wattpad e dei blockbuster in CGI.

I racconti sono riconoscibilissimi figli della cultura fandom, ciascuno sembra aspirare a diventare la struttura di un film a cui aggiungere — a piacere del regista — le scene di azione, e dovunque viene espresso il primato della componente visiva e dell’immedesimazione rispetto alla caratterizzazione dei personaggi. Verrebbe da dire che la forma esclusivamente testuale sia solo il primo step contemplato dalle autrici nella creazione dei loro universi: sarebbe affascinante poterla integrare con i matte painting delle ambientazioni, un casting di possibili protagonisti, una playlist, e qualche immagine ripostata da Tumblr e dagli account di Behance, qualche reaction gif. Ogni racconto sembra un parco tematico estremamente coerente in cui attrazioni sono state costruite tenendo bene a mente il futuro di speranza, tolleranza, rispetto, predestinazione della protagonista e padronanza della tecnica in cui vorremmo proiettarci.

E poi ci sono i draghi: che siano animali da compagnia bisognosi di protezione nella classica contrapposizione bracconiere/veterinario, che siano lo spirito animale delle astronavi, che siano la forma che diamo alla nostra vera essenza, che siano macchinari magici di trasformazione della materia, i draghi, in un mondo così ben illuminato e a fuoco, rappresentano forse la traccia della vecchia umanità, quella bizzosa e manchevole, capace di stupirci uscendo dai parametri del politically correct, unire i puntini, far piovere, darci un bacio quando pensavamo di aver incasinato tutto, salvarci e farci sentire ancora i brividi. Quasi più umani di noi.

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