Antologia degli Esserini Improbabili — Microtalpe fioraie

Laura Lalune Décroche
Sotto il Tavolo
Published in
4 min readJun 1, 2018

Microtalpa s. f. dalla combinazione di micro- [dal gr. μικρός «piccolo»] e talpa [lat. talpa] — Genere di microinsettivori sotterranei accomunati alla famiglia dei talpidi probabilmente comprendente una ventina di specie europee e asiatiche (delle quali tre, Microtalpa etrusca, Microtalpa lacustre e Microtalpa gigante, comuni anche in Italia).

Tra tutti gli esserini improbabili osservati, studiati o anche solo ipotizzati e non confermati da evidenze, la microtalpa è sicuramente il più buono. La sua non è una bontà utilitaria, come nel caso del melmiparo tubaiolo (cfr), bensì più tendente al concetto di empatia umana.

Illustrazione di Diego Gabriele

Le comunità delle microtalpe vivono concentrate lungo le linee ferroviarie, dove il ciottolato usato come sottofondo dei binari crea le condizioni favorevoli alla costruzione delle tane, anche grazie al particolare microclima generato dal riscaldamento meccanico originato dalla frizione tra binari e ruote dei treni: questo, insieme alla ventilazione generata dal passaggio dei mezzi, mantiene la temperatura delle tane abbastanza costante durante l’anno.

L’attività delle microtalpe si concentra durante la primavera, quando inizia la stagione di arredo dei binari con specie floreali tra le quali la preferita è il papavero, soprattutto nel caso della Microtalpa Estrusca. Non è stato possibile individuare un fattore scientifico o legato alla sopravvivenza di questo esserino che giustifichi l’importanza dei papaveri: le microtalpe non si nutrono di vegetali, bensì di piccoli insetti come blatte o scarafaggi, molto numerosi tra i sassi e alle temperature mediamente calde del loro habitat. In pratica, non hanno bisogno dei fiori per creare qualcosa che sia loro utile. Che il motivo sia puramente estetico? Dal momento che le microtalpe vivono il novanta percento del loro tempo sottoterra, non possiamo supporre che la decorazione sia fatta per abbellire i loro ambienti, anche se qualcuno ipotizza che tra le comunità microtalpiche vadano di moda i punti luce appesi alle radici. L’abbellimento sarebbe dunque fatto a beneficio di coloro che vivono in superficie, ovvero coloro che frequentano le ferrovie, una sorta di loro “missione empatica” verso il genere umano o gli altri animali.
Ogni tanto qualche individuo più eclettico prova ad abbellire i binari in maniera più personale, con oggetti ritenuti curiosi o interessanti nel mondo delle microtalpe: forchette in plastica, scatoline in carta, fili colorati (spesso quelli abbandonati dagli operatori responsabili della linea elettrica).
Dobbiamo notare, dunque, che esiste un esserino totalmente estraneo al concetto di opportunismo bensì legato a uno stile di vita romantico, a teorie o filosofie spirituali piuttosto che a vantaggi pratici nel breve tempo.

Stando l’esistenza di queste comunità sarebbe compito dell’uomo favorirne il mantenimento, avendo cura di costruire stazioni e linee ferroviarie “a misura di microtalpa”, prediligendo materiali non manipolati come sassi e ciottoli e costruendo, per quanto possibile, in superficie. Importante sarebbe anche non abbandonare materiali che possano attrarre l’esserino pur essendo potenzialmente pericolosi per lo stesso, come oggetti in plastica o fili elettrici.

“Ho intervistato alcuni dei viaggiatori più frequenti su un paio di tratti di ferrovia piuttosto diversi” scrive la Décroche nelle pagine del suo diario “per capire se la presenza delle microtalpe provocasse davvero un effetto positivo sull’umore di queste persone. È stato sorprendente scoprire risultati così eclatanti: per qualche motivo i pendolari che utilizzano linee che si snodano sulle tane delle microtalpe, sono molto più soddisfatti del loro stile di vita, anche se questo comporta un tempo di permanenza sul mezzo paragonabile a quello degli altri pendolari. Le testimonianze rivelano maggiore serenità, meno problemi di salute, maggiore produttività e creatività e un livello di TSH nella norma. Anche se nessuno degli intervistati era al corrente dello scopo dell’intervista, alcuni hanno parlato esplicitamente della gioia nel vedere i papaveri rossi fuori dal finestrino, nelle stazioni o tra una piastrella e l’altra del binario durante l’attesa. Qualcuno ha perfino confessato di aver pensato di raccoglierne un mazzetto da portare all’innamorata…”

Non c’è molto da aggiungere sulla biologia della comunità microtalpa: per quanto non attestato dalla biologia tradizionale, queste hanno modalità di sopravvivenza e riproduzione in tutto simili a quelle del suo parente macroscopico. Sembra che un esemplare impagliato sia conservato segretamente al museo de La Specola di Firenze: non viene esposto perché gli scienziati si interrogano ancora sull’autenticità dell’esserino, rinvenuto forse all’inizio del diciottesimo secolo.
La Dècroche descrive l’emozione durante la visita al museo, per cui ebbe la speciale autorizzazione tramite amicizie universitarie.

Microtalpa illustrazione di Diego Gabriele
Microtalpa — Illustrazione di Diego Gabriele

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Laura Lalune Décroche
Sotto il Tavolo

Deals with Experiences and Design as a job. Archer with astonishing cooking skills, writer for fun, got a physical chemistry degree.