Antologia degli esserini improbabili — Prensipiede
Prensipiede, sost. m. s. [deriv. postuma dal lat. di praehēnsus-pĕdis: part. pass. di praehendĕre «prendere, afferrare» e pes pĕdis, «piede» voce di origine indoeuropea] — letteralmente «piede che serve per afferrare».
Dire che il prensipiede è una specie di piccolo umanoide è forse esagerato, tuttavia la sua forma fisica è vagamente antropica: dotato di due gambe sottili e ossute con enormi piedi (per le sue dimensioni) che riesce a piegare come fossero mani, non ha braccia, ma un tronco allungato che termina in una testa con due occhi piuttosto grandi.
Vive quasi esclusivamente nei centri urbani e suburbani, sui lampioni, appollaiato sui tratti orizzontali. Predilige i lampioni stile liberty, ma se non li trova si adatta alle condizioni dell’ambiente: colonie di prensipiede sono state individuate anche su cornicioni e statue.
Pur non interagendo con gli umani, il prensipiede svolge una funzione per loro molto utile: stando seduto in alto lassù, si nutre di fastidio — motivo per cui le colonie si concentrano nelle città. Il prensipiede infatti non è altrettanto facilmente individuabile sui lampioni in mezzo alle strade poco frequentate. Dal basso le colonie di prensipiede vengono spesso scambiate per cacchine di piccione in ragione della loro misura e del colore bianchiccio.
Spesso, quando un lampione si rompe o si storce è segno di sovraffollamento da prensipiedi, il che a sua volta coincide con un punto in cui passa molta gente infastidita o di cattivo umore. Alcuni studi dell’Università della Manciuria hanno voluto correlare la proliferazione dei prensipiedi nelle città che stanno subendo un cambiamento radicale da mediamente ad altamente turistiche: sembra che il malumore, in tali condizioni, sia amplificato secondo lo schema: “più turisti, residenti più infastiditi” e “più turisti, più turisti infastiditi”. Questo a sua volta si ripercuote sul personale della ristorazione e torna come un boomerang sui residenti.
In Finlandia si stanno applicando i prensipiedi come antagonisti naturali del malumore: nelle zone a più alto rischio di depressione vengono trasferite colonie di prensipiedi tolte alle città turistiche del sud Europa. Le organizzazioni contro la globalizzazione e quelle che preservano biodiversità e l’Associazione per la Difesa dei Diritti Improbabili si stanno opponendo a questa pratica, ma la battaglia è dura contro le associazioni umanitarie e i Movimenti per l’Appiattimento Globale grazie al Progresso Tecnologico.
Sembra comunque che la natura stia dicendo la sua: i piccoli ed esili prensipiedi non resistono alle rigide temperature nordiche. Il nucleo sperimentale del Paese inventore della sauna ha provato a costruire piccole saune a misura di prensipiede per poter coadiuvare il loro adattamento e mantenimento alle basse temperature. Quando il primo gruppo di prensipiedi è stato trattato in sauna, il risultato è stato orribile: il ricercatore che ha aperto la porticina ha trovato una specie di melassa bianca piena di occhi.
Ormai, nemmeno gli speculatori più abietti riescono a far fronte all’alta domanda di colonie richiesta dal nucleo sperimentale.
I prensipiedi non emettono suoni percepibili da orecchio umano. In passato ci sono state testimonianze relative ad un loro sistema di comunicazione peculiare.
Il primo ad osservarli fu un addetto alle lampade ad olio, nel 1800.
Pubblicò un trattato dove descriveva le sue scoperte con enfasi e dichiarava di essere diventato amico di una colonia di “strani esserini senza braccia che vivono sui sostegni delle lampade, nelle strade” e cercò di spiegare il sistema di comunicazione tra questi: una specie di alfabeto muto eseguito con gesti dei piedi.
Non fu ritenuto sano di mente, perse il lavoro e venne internato, ma a lui, che in passato si era dedicato a studi etimologici, va la paternità del nome “prensipiede”.
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