Sfida di primavera
Helena
Helena era in giro con la mamma. Una di quelle volte in cui doveva starle al seguito nella sua boutique preferita: un locale stretto dalle pareti completamente rivestite in legno marroncino, levigato fino a brillare e la cui fine si perdeva in una fuga di camerini e sete fantasia. Sul bancone, accanto alla cassa, c’era una coppa dorata con dentro un puntaspilli.
«Le piace la nostra boiserie?» si pavoneggiava la negoziante quando la mamma fece un apprezzamento sugli arredi «l’abbiamo commissionata a un esperto artigiano.”
“Davvero notevole!”
“Un mago! Povero Hans, è mancato di recente” scrollò la testa portando le mani al cuore, aggiungendo che il vecchio, un giorno, fu visto entrare nella sua bottega e mai più uscirne “hanno trovato tutti i lavori pronti da consegnare, come se l’avesse saputo…”
Non era insolito che la negoziante riuscisse a trattenere la mamma tra chiacchiere, orli-da-tirare-su e filze per ore, e stavolta sembrava preparata a tenerle lì un’eternità. A Helena cominciava a scappare la pipì, ma si vergognava a dirlo in mezzo a quelle conversazioni raffinate, così si rannicchiò dentro un armadio a muro.
Giocherellando si appoggiò al rivestimento della parete. Clac! Quello si aprì rivelando un passaggio. Il bagliore che emanava magicamente dal legno non era sufficiente a intravedere la fine del corridoio. Fu costretta ad avanzare carponi finché trovò una scala a chiocciola che si insinuava in profondità. Giunse in una modesta sala senza finestre, piena di arnesi.
“Helena, ti aspettavo.”
“Chi sei?”
“Sono Hans” la luce adesso era più forte e poteva vedere il volto del falegname “Ho un regalo per te. Scegli!” Il palmo aperto del vecchio mostrava una parete con tre nicchie. Dentro a ognuna si trovava un oggetto, con tanto di didascalia.
“Successo” era scritto davanti a una coppa dorata.
Accanto, uno specchio portatile in argento diceva “Bellezza”.
Nella terza nicchia c’era un timbro di plastica. Helena lo prese per esaminarlo da vicino: il tampone era a forma di freccia, come quelle degli indiani in tv.
“Amore” annuì il vecchio “ottima scelta.”
“Andiamo” qualcuno la stava scrollando “o tuo padre se la prenderà con me.”
La mano di Helena, stretta nella presa della mamma, tratteneva un piccolo oggetto in plastica.
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