scrittura

è che sento dentro di averti abbandonata.

Ti ho lasciata in una stazione della metro a fissare la linea gialla che recita di indietreggiare per il rischio di cadere, di precipitare tra i binari.

Mi sento terribilmente in colpa per non averti teso la mano e portata via con me, di aver cambiato destinazione, d’essere salito su un treno differente.

Mi manchi, mi manchi e non posso essere senza di te.

Ti ho tenuta nascosta fino a fonderci completamente: dietro delle tende in filato leggero osservare la strada.

Sono stato tra le tue parole libero. Sono stato tra le tue parole libero. Sono stato tra le tue parole libero. Sono stato tra le tue parole libero.

Mi dispiace — perdonami se la stanza è buia mentre apro questa scatola di cerini sperando ancora che tu ci sia. Ancora uno, ancora uno.

Brucia per me.