212 ore in Orione
Una spettacolare vista della costellazione di Orione, frutto di una lunghissima esposizione
Mai APOD fu più meritato di quello toccato il 23 novembre 2015 all’astrofotografo Stanislav Volskiy.
Il soggetto è a dir poco abusato, la costellazione di Orione, ma la resa finale è impressionante. L’immagine, assemblata dopo circa un anno di post-produzione, è un mosaico di 1400 singole esposizioni, che coprono un’area complessiva pari a oltre quaranta volte il diametro angolare della Luna. In tutto 212 ore di esposizione, durante molte notti stellate tra il 2013 e il 2014.
Numerosissimi sono gli oggetti astronomici distinguibili nell’immagine. La sintetica mappa riportata di seguito elenca solo i più importanti.
Ingrandendo la vista alla massima risoluzione, è possibile notare meglio alcuni dettagli: per esempio le tre nebulose evidenziate dai cerchi bianchi nell’immagine seguente, che sono, dall’alto in basso, la Nebulosa Fiamma, la Nebulosa Testa di Cavallo e la Nebulosa di Orione, M42, illuminata dall’interno dalle giovani e brillanti stelle del Trapezio.
Nella regione settentrionale della costellazione, dove sono Betelgeuse, Meissa e Bellatrix, si possono notare altri tre oggetti, evidenziati dai cerchi nell’immagine seguente. Sono, da sinistra:
- la nebulosa planetaria Abell 12 (nota anche come PK198–6.1), difficile da vedere perché emerge a stento dal bagliore della vicinissima μ Orionis;
- la nebulosa planetaria NGC 2022, che, con la sua 12ª magnitudine, è la più brillante di Orione (ma non è l’oggetto più brillante nel cerchio bianco, che è invece una stella);
- la nebulosa vdB38, che, illuminata dalla stella di 5ª magnitudine HD 34989, è composta da una nebulosa a riflessione (la parte azzurrina) e da una nebulosa a emissione, ionizzata dalla stella, di colore rossastro. L’oggetto è reso ancor più complesso dalla presenza di una nebulosa oscura, LDN 1588.
Per comprendere meglio la disposizione degli oggetti di rilievo in questa ricca parte della costellazione di Orione può essere utile dare uno sguardo alla mappa seguente.
Veramente spettacolare, infine, è la zona sudorientale di questa grande immagine della costellazione di Orione, dove spiccano la brillantissima Rigel, immersa nella sua nebulosa a emissione e, sulla destra, ma già in Eridano, la suggestiva IC 2118, detta anche Nebulosa Testa di Strega (il volto della strega è di profilo e guarda verso destra).