Credit: FRIS/Tohoku University

La composizione chimica di un bozzolo stellare

ST11, uno YSO nella Grande Nube di Magellano

Michele Diodati
Spazio Tempo Luce Energia
3 min readOct 3, 2016

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ST11 è il nome informale, molto più facile da ricordare, di 2MASS J05264658–6848469.

Si tratta di un cosiddetto YSO o Young Stellar Object, cioè un giovane oggetto stellare. ST11 è insomma una stella (o, per quel che ne sappiamo, un gruppo di stelle) in formazione, ancora circondata dalla nube di gas e polveri che ne ha alimentato la crescita.

Di giovani oggetti stellari se ne conoscono molti, situati in diverse regioni di formazione stellare della Via Lattea. Quel che ST11 ha di davvero particolare è che non fa parte della nostra galassia. Si trova invece in una galassia satellite della Via Lattea, la Grande Nube di Magellano, situata a circa 160.000 anni luce da noi.

L’addensamento di gas e polveri che avvolge ST11 è un nucleo molecolare caldo (hot molecular core), il primo che sia stato osservato al di fuori della Via Lattea.

A differenza di una tipica nube molecolare, un nucleo molecolare caldo è relativamente piccolo, con un diametro minore di 0,3 anni luce; è inoltre molto più denso, con oltre mille miliardi di molecole per metro cubo (di gran lunga meno della densità dell’atmosfera terrestre, ma comunque tanto rispetto ai valori tipici dell’ambiente interstellare); è inoltre molto “caldo”, avendo temperature superiori a -173 gradi Celsius (circa 80 gradi in più rispetto alla temperatura di una normale nube molecolare).

I nuclei molecolari caldi sono associati alla formazione di stelle massicce e giocano un ruolo chiave nella creazione di molecole complesse nello spazio.

Un gruppo di ricercatori guidati dal giapponese Takashi Shimonishi ha appena pubblicato uno studio su ST11, basato sulle osservazioni effettuate con il potente radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), situato nel deserto cileno.

Le osservazioni di ALMA di ST11 nella Grande Nube di Magellano. Credit: T. Shimonishi/Tohoku University, ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)

I calcoli di Shimonishi e colleghi hanno rivelato che ST11 è un oggetto molto massiccio e luminoso. La massa è stimata in 50 masse solari e la luminosità è nell’ordine delle 500.000 luminosità solari. Le analisi spettrali mostrano poi intorno a ST11, oltre alla presenza immancabile di polveri, anche le firme chimiche di molecole spesso osservate in questo tipo di oggetti, quali anidride solforosa, monossido di azoto e formaldeide.

Ciò che invece manca o si trova solo in tracce in ST11 sono diverse molecole organiche (per esempio metanolo ed etanolo), che sono molto diffuse nelle nubi molecolari della Via Lattea.

La mancanza di molecole prebiotiche (cioè precursori della vita) osservata in ST11 suggerisce che la composizione chimica delle stelle in formazione nella Grande Nube di Magellano sia sostanzialmente diversa, e in un certo senso più primitiva, rispetto a quella che si osserva nella Via Lattea.

In generale la Grande Nube di Magellano è molto più povera di elementi pesanti rispetto alla Via Lattea e questa potrebbe essere la causa della differente composizione chimica del complesso molecolare osservato da ALMA.

Studi come quello su ST11 sono un primo passo verso una migliore comprensione dei processi di formazione stellare al di fuori della nostra galassia e di come tali processi possano in qualche modo influenzare il sorgere della vita in altre galassie.

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Michele Diodati
Spazio Tempo Luce Energia

Science writer with a lifelong passion for astronomy and comparisons between different scales of magnitude.