Su quale spalla del cacciatore si trova Betelgeuse?

Orione, una costellazione bifronte

Michele Diodati
Spazio Tempo Luce Energia

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Le prime due stelle elencate nella tavola dedicata alla Costellazione di Orione nella celebre Uranometria di Johann Bayer (1603) sono Betelgeuse e Rigel, i due astri più luminosi della costellazione. Betelgeuse è nella tavola di Bayer Alfa Orionis, la prima stella della costellazione, e tale è rimasta nei secoli successivi, anche se Rigel, Beta Orionis, è di fatto più luminosa. Ma ci interessa qui la definizione posta nella tavola dell’Uranometria accanto alla lettera greca alfa: «In humero sinistro lucida, rubescens, Betelgeuze».

“In humero sinistro” si trova la rosseggiante Betelgeuse, cioè sulla spalla sinistra del mitico cacciatore Orione, figura eponima della costellazione. E tale, infatti, appare la posizione della stella nella tavola illustrata dell’atlante, riprodotta di seguito.

La costellazione di Orione nell’Uranometria di Johann Bayer

Le cose cambiano, però, nell’Atlas Coelestis (1729) del reverendo John Flamsteed, astronomo reale inglese. Stavolta la figura non è di spalle rispetto all’osservatore, come nell’Uranometria di Bayer, ma è di fronte. Per conseguenza, Betelgeuse non occupa più la spalla sinistra ma la spalla destra del cacciatore.

La costellazione di Orione nell’Atlas Coelestis di John Flamsteed

Il cacciatore, anzi il guerriero, torna però di spalle nell’Atlas Coelestis di Johann Gabriel Doppelmayr, pubblicato nel 1742, e Betelgeuse è dunque, di nuovo, sulla spalla sinistra.

Orione nell’Atlas Coelestis di Johann Gabriel Doppelmayr

È per questa variabilità nell’orientamento della figura umana inserita nella costellazione di Orione, che, a seconda delle fonti, Betelgeuse si trova ora collocata nella spalla sinistra ora nella spalla destra del personaggio che simboleggia la costellazione.

Per esempio, nel secondo volume di Hutchinson’s Splendour of the Heavens, una popolare guida all’astronomia pubblicata nel 1923, la posizione di Betelgeuse viene descritta in base alla tavola dell’atlante celeste di Flamsteed:

Orione e la Lepre. Quasi tutte le nazioni hanno visto in questo gruppo di stelle la figura di un gigante, sia esso Cacciatore o Guerriero. I cinesi lo armano con un’ascia invece che con una spada e un bastone. La cintura è marcata da tre stelle brillanti e si trova vicina all’equatore celeste. Betelgeuse è nella spalla destra, Rigel nel piede sinistro.

Ma in Celestial Scenery, un libro di Thomas Dick del 1838, si legge a pagina 43:

… la distanza tra Bellatrix e Betelgeuse, le stelle nella spalla destra e sinistra di Orione, è di otto gradi.

Al contrario, la voce “Betelgeuse” nella Philip’s Astronomy Encyclopedia del 2002 — siamo ormai in tempi molto più recenti — comincia:

La stella α Orionis, che marca la spalla destra di Orione.

All’opposto, in Hubble Vision, un libro del 1998 di Carolyn Collins Petersen e John C. Brandt, si legge a pag. 91:

Betelgeuse (Alpha Orionis) è una supergigante rossa che segna la spalla sinistra della costellazione invernale di Orione il Cacciatore.

Nella Encyclopedia of Astronomy and Astrophysics, del 2001, Betelgeuse torna a destra:

La stella α Orionis, che marca la spalla destra del Cacciatore nella figura dell’antica costellazione.

In linea di massima le fonti più recenti pongono Betelgeuse nella spalla destra di Orione, il che vuol dire che considerano la figura umana del cacciatore/guerriero girata in modo da dare il petto all’osservatore terrestre. Tuttavia, vari autori, per togliersi dai guai, fanno riferimento alla posizione della spalla rispetto all’osservatore terrestre piuttosto che rispetto al possessore della medesima. Così, in Astronomy through the ages (1997), di Robert Wilson, si legge a pagina 109:

Le giganti rosse, di cui un prominente esempio è Betelgeuse (la brillante stella rossa alla sommità della spalla sul lato sinistro di Orione) hanno dimensioni che eccedono l’orbita della Terra.

Si potrebbe quasi dire che in astronomia, come in molte cose umane, tutto è questione di punti di vista.

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Michele Diodati
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Science writer with a lifelong passion for astronomy and comparisons between different scales of magnitude.