Da Belgrado (Serbia) Nemanja, fotografo

G.Luna Imagemaker
#iorestoacasa #StayAtHome
4 min readApr 10, 2020

Ciao, mi chiamo Nemanja Budimcic, ho 38 anni e sono fotografo professionista a Belgrado (Serbia).
Il lockdown è iniziato il 16 marzo

ph: Nemanja Budimcic

Dopo aver lavorato in diverse aziende, nel 2016, ho fondato una società a conduzione familiare, la “B Honey”. Per questo lavoro producevo costantemente fotografie di prodotti, processi di confezionamento, natura e ritrattistica, specialmente per i turisti stranieri che visitavano Belgrado …
Come tutti gli altri paesi in questo momento, la Serbia sta combattendo con COVID 19. Nonostante i numeri e le statistiche, la situazione attuale in Serbia è ancora sotto controllo, sebbene gli effetti della nuova situazione possano essere visti un pò ovunque. La raccomandazione del nostro governo è quella di stare in quarantena rigorosa e di uscire solo nei momenti in cui è proprio necessario. Scuole, asili, frontiere, ristoranti … tutto è chiuso tranne le vendite al dettaglio di cibo.

Come per tutti quelli che hanno tre figli (ragazzi di 1, 3 e 9 anni) da più di 20 giorni in isolamento, la vita è sicuramente cambiata. Innanzitutto, sono iniziati i cambiamenti finanziari, perché gran parte della mia fotografia è legata ai turisti che vengono a Belgrado e che vogliono fare ritratti, pre-matrimoni, matrimoni e servizi fotografici di famiglia. Le cancellazioni erano già iniziate ai primi di febbraio, questo è stato per me il primo segnale che stava accadendo qualcosa di grave che poteva interessarci. Tutti i servizi fotografici fino a questo autunno sono stati annullati e il mio reddito attuale come fotografo è zero. La fortuna in questo momento difficile è che la fotografia non è il nostro unico reddito e, dal punto di vista familiare, siamo finanziariamente sicuri anche se ci troviamo nella situazione in cui non lavoreremo per diversi mesi.

ph: Nemanja Budimcic

Uno dei motivi per cui ho lasciato il mondo aziendale e ho iniziato a dedicarmi alla fotografia è stata la mia famiglia. Volevo avere più tempo per loro e per viaggiare insieme. Anche mia moglie era libera d’impegni fino all’autunno per cui il piano per quest’anno era di approfittare della situazione e fare un viaggio di famiglia ogni mese. Siamo riusciti a visitare il Parco Nazionale Tara a gennaio e Budapest / Ungheria a febbraio. Ad inizio marzo abbiamo capito che sfortunatamente non avremmo potuto continuare a portare avanti il nostro progetto.

Anche se siamo in casa (in isolamento) non abbiamo molto tempo libero. Tutte scuole, incluse le materne, sono chiuse e dobbiamo organizzarci ogni giorno per i bambini. Seguiamo le lezioni scolastiche online e cerchiamo di proteggerli il più possibile dal problema attuale. Certamente mi manca la routine quotidiana e il mio tempo fuori casa. Come persona molto socievole sono abituato a rapportarmi con la gente di persona, non amo particolarmente farlo attraverso i social media, ed è una delle cose più difficili per me.
La tradizione di condividere 15 minuti al caffè con gli amici è molto forte in Serbia. Chiunque visiti la Serbia ha come prima impressione che nessuno lavori perché i caffè sono sempre pieni!. Naturalmente, tutto ciò sembra ridicolo e irrilevante quando ci si guarda attorno e si vede quante persone hanno perso i propri cari.

Ogni fotografo ti dirà che luce, composizione e momento sono le cose più importanti della fotografia.
È molto difficile per me e invidio tutti i fotografi coraggiosi che in questo momento stanno fuori, per documentare questo momento per tutti noi, per ricordarci quali cose sono importanti nella vita. Io ho deciso di non farlo semplicemente perché non volevo mettere in pericolo la mia famiglia. In sostituzione, ho deciso di avviare un progetto personale per omaggiare la vita quotidiana della mia famiglia durante l’isolamento. Se avrò abbastanza materiale per un piccolo album di famiglia o un libro, sarò più che felice.

Come molti di voi sanno, la Serbia come nazione ha avuto molte brutte situazioni negli ultimi 30 anni, quindi la vita ci ha insegnato che non c’è spazio per il panico e che innervosirsi per cose che non possiamo controllare è inutile. Non ho paura per la mia famiglia, ovviamente cerco di seguire tutte le raccomandazioni del nostro governo e dei nostri medici.

Belgrado — ph: Nemanja Budimcic

Cosa cambierà dopo COVID 19?

Onestamente, credo niente. Certo, a meno che questa epidemia non abbia proporzioni epiche. Perché lo penso? È semplice, nei tempi moderni in cui viviamo non ci danno l’opportunità di pensare troppo alle cose che ci sono successe, ma semplicemente ci spingono ad andare avanti. Da un certo punto di vista, è bene ma, personalmente, penso che sia anche molto negativo. Ci vorrà del tempo per riprenderci emotivamente e finanziariamente, ma tra qualche anno nessuno ne parlerà e semplicemente tutti continueranno con la propria vita. Qualche giorno fa stavo leggendo del 1918. L’influenza spagnola, dove si stima che siano morti circa 50 milioni di persone, della quale non mi ero mai informato. Questo, secondo me, la dice lunga su cosa cambierà in seguito a questa epidemia.

www.nemanjabudimcic.com

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G.Luna Imagemaker
#iorestoacasa #StayAtHome

Fotografo e videomaker freelance italo — argentino. Racconto storie di forte contenuto sociale.