Manuela Pacella
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3 min readJun 25, 2015

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Flavio de Marco: la civiltà degli schermi

di Sara Fiorelli

FLAVIO DE MARCO, Paesaggio (ready-made), 2015, acrilico su olio su tela, 61 x 91 cm

L’Ex Elettrofonica chiude la stagione 2014–2015 con il secondo appuntamento riguardante la ricognizione che la galleria porta avanti sulla pittura italiana contemporanea. Protagonista è Flavio de Marco con una mostra dal titolo Asterismo.

Con il termine asterismo vengono indicate le costellazioni aventi una geometria riconoscibile, ovvero quei segmenti immaginari che collegano una stella all’altra fino a delimitare un tragitto concluso. Lo stesso principio sovrintende il progetto della mostra nella quale, indicando su una cartina topografica di Roma i luoghi e i monumenti presi in considerazione dall’artista, si tracciano tra di essi delle immaginarie linee di congiunzione che, oltre a visualizzare un geometrico asterismo, ripercorrono anche i convenzionali itinerari turistici proposti dai tour operator.

Sembrerebbe quasi che, una volta acquistata una guida della Lonely Planet per un viaggio nella città eterna, la si sfogli imbattendosi non più nelle ben note cartoline panoramiche dagli scorci vertiginosi e dai colori più reali del reale ad indicare le tappe della tabella di marcia proposta, ma immagini talmente fuori fuoco e annebbiate da sembrare quasi dei monocromi, oppure altre sulle quali un pennello è stato utilizzato come una bomboletta spray su un muro. Proprio in questo modo si comprenderebbe lo spaesamento al quale Flavio de Marco sottopone l’ordinario visitatore.

I punti di riferimento svaniscono e ci si trova a dover rintracciare piccoli dettagli dai quali partire per ricostruire, nella nostra memoria iconografica, l’immagine di un luogo o un monumento visto durante un ipotetico viaggio.

L’artista, passeggiando e confondendosi tra i turisti per le vie del centro di Roma, compera stampe tipografiche e quadretti a olio su tela che ricordano i fasti di una città dalla grande bellezza sui quali intervenire manualmente colorando alcune parti con pastelli, colori acrilici e colori spray, oppure filtrando l’immagine originaria fino a renderla visibile come un debole ricordo.

I filtri che de Marco interpone tra l’immagine e l’occhio dell’osservatore si percepiscono come degli schermi che, in alcuni casi, si depositano uno sull’altro come spessi vetri la cui addizione tramuta la nitidezza in opacità; mentre, in altri lavori, somigliano a dei post-it o a delle finestre aperte sul desktop di un computer il cui screenshot è l’immagine che l’artista ha scelto di alterare.

Flavio de Marco esercita uno spossessamento dell’immagine attraverso l’alterazione di luoghi riconoscibili, sottoponendo all’osservatore una riflessione: quante volte durante i nostri viaggi, con la macchina fotografica digitale appesa al collo e il cellulare smartphone di ultima generazione nella fondina dei pantaloni, abbiamo catturato fotografie dalle inquadrature estreme applicando ad esse filtri acquistati nell’app-store di riferimento rendendole così perfette da trasformare un luogo reale in un non-luogo ideale?

La frenesia di immortalare in un rettangolo di carta platinata ogni immagine osservata dai nostri occhi ne definisce una visione sempre filtrata da uno schermo. In questo modo il ricordo si costruisce non a partire dall’esperienza visiva vissuta realmente, ma da quella registrata artificialmente.

Viviamo in una civiltà degli schermi in cui l’immagine di un luogo, di un monumento o di un paesaggio, arriva a noi come immagine già vista sebbene ancora di essa non si sia fatta un’esperienza diretta. Così il Paesaggio (ready-made) del Colosseo, di cui si intuisce appena il profilo, è precisamente riconoscibile anche se mai realmente visitato, e quell’iniziale spaesamento di fronte a quadri di paesaggi adulterati si traduce lentamente in ciò che si ha di più familiare, come quello schermo che è diventato, ad oggi, il diretto prolungamento del nostro sguardo sul mondo.

Ex Elettrofonica — Vicolo Sant’Onofrio, 10–11

www.exelettrofonica.com

29 maggio > 25 settembre 2015

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