Il pensiero negativo: una memoria senza futuro …

Antonio Gallo
Lo Stoico del terzo millennio
5 min readApr 6, 2021

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Marco Aurelio

“Quando ti alzi la mattina dì a te stesso: incontrerò ficcanasi, ingrati, egocentrici, bugiardi, gelosi e folli. Sono tutti colpiti da queste afflizioni perché non conoscono la differenza tra il bene e il male. Poiché ho capito la bellezza del bene e la bruttezza del male, so che questi malfattori sono anche simili a me. . . e che nessuno può farmi del male o coinvolgermi, né posso essere arrabbiato con gli altri o odiarli. Perché siamo fatti per la condivisione“. — MARCO AURELIO, MEDITAZIONI, 2.1

Puoi essere certo come un orologio che a un certo punto oggi dovrai confrontarti con qualcuno che sembra un coglione (come lo siamo tutti). La domanda è: sei pronto per questo?

Questo esercizio richiama alla mente una battuta dello scrittore del diciottesimo secolo Nicolas Chamfort, che ha osservato che se “ingoi un rospo ogni mattina”, sarai fortificato contro qualsiasi altra cosa disgustosa che potrebbe accadere nel resto della giornata.

Non sarebbe forse meglio saperlo in anticipo, proprio quando ti svegli, che le altre persone spesso si comportano in modo egoistico o ignorante (il rospo) piuttosto che doverlo ingoiare durante il giorno?

Ma c’è un secondo aspetto della faccenda così come nella citazione di Marco: “Nessuno può coinvolgermi nella bruttezza, né posso essere arrabbiato e odiare. “ Il punto è essere pronti a tutto in anticipo. Forse è così, poiché se sei preparato, sarai in grado di agire con pazienza, perdono e comprensione.

Il 7 aprile dello scorso anno ho scritto questo post che ripropongo per smentire la memoria, in attesa che accada il futuro. In effetti, da quel giorno, di quel verbale non ho saputo più nulla.

Se me ne occupo, lo faccio solamente per dimostrare a me stesso quanto possa essere infinita la stupidità umana. Aveva ragione la buona anima dell’Avvocato Gaetano Ferrentino, immaturamente venuto a mancare, in qualità di suo assistito, mi consigliava di aspettare gli eventi.

Quando mi invitò a scrivere al Prefetto esponendo il mio caso, in un mese di luglio di fuoco post pandemico, (almeno così credevamo!), ricevetti una risposta in forma di raccomandata che dovetti ritirare alla posta di Episcopio facendo una fila di oltre un’ora sotto un sole a 30 gradi.

Nella lettera venivo invitato a prenotarmi per essere ricevuto nel mese di agosto a Salerno e discutere del mio caso. Alla mia età e con tutto quanto avevo scritto nella lettera di denunzia, il mio consulente disse di lasciar perdere.

Ero deciso a saldare il conto non dovuto ed illegittimo, ma ad una recente richiesta fatta via PEC, non ho ancora ricevuto un riscontro a distanza di un anno.

Ecco l’occasione per scrivere di questo anniversario, mentre continua ad infuriare la diffusione del virus, continuano i contagi e i decessi, mentre continuiamo ad essere prigionieri della stupidità sia istituzionale che scientifica.

Aveva ragione Marco Aurelio duemila anni fa, continua ad avere ragione oggi, anche se la condivisione del vivere è diventata sempre più difficile. Adesso leggetevi i miei due post a futura memoria:

A futura memoria …

A futura memoria

Dichiarazione a futura memoria. Lunedì 6 aprile alle ore 10,30 all’incrocio del Corso Amendola con via Matteotti a Sarno, il sottoscritto è stato fermato da una un persona in borghese che faceva parte di una pattuglia di Polizia Stradale (senza mascherina e senza paletta d’ordinanza) con la richiesta dei documenti.

Mi vengono contestate le ragioni della circolazione e mi chiede i documenti. Esibisco tutti i documenti necessari e la carta di autocertificazione come prevista dalla normativa vigente.

Mostro in allegato anche la documentazione della patologia da cui è affetta la mia consorte che è a casa ed ha bisogno di assistenza. Dichiaro che devo procedere a fare la spesa e recarmi al bancomat a poca distanza.

Il sottoscritto abita con la consorte nella frazione di Episcopio. Resto in macchina mentre procedono a distanza al controllo dei documenti.
Trascorre del tempo e vengo invitato a scendere dall’auto per firmare qualcosa che mi viene detto essere un verbale per il pagamento di una multa di 300 euro per avere circolato indebitamente.

Esprimo le mie rimostranze dicendo che avevo la documentazione richiesta dal caso, faccio presente la patologia di mia moglie, la necessità di fare la spesa, andare al bancomat (tra l’altro a poca distanza c’è il Banco di Napoli).

Mi viene risposto che mia moglie non è in macchina, che devo fare la spesa nelle vicinanze del mio domicilio. Mi indicano anche il supermercato ETE’ presso il quale potrei fare la spesa.

Firmo istintivamente una prima carta, mi rifiuto di firmare una seconda, mi danno un copia di quanto hanno scritto non in mia presenza, una copia in carta carbone verbale num. 700016471749 e mi congedano bruscamente.

Tralascio ogni commento sulla urbanità dei loro comportamenti, rimango basito e vado via.

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A futura memoria atto secondo …

Atto secondo

Oggi, giovedi 16 aprile 2020, in tempo di “coronavirus”, a distanza di dieci giorni dalla prima memoria, mi accingo a scrivere un secondo post, dopo il primo, scritto qui al link in data 6 aprile.

Chi scrive, mentre si recava in auto in paese dalla sua abitazione nella frazione di Episcopio, in Sarno, per “situazione di necessità”, veniva fermato alle ore 11:40 in via Sarno-Palma, all’altezza dell’ingresso del Cimitero, da una pattuglia di Carabinieri.

Mi sono richiesti i documenti di rito, personali e dell’auto. Li esibisco unitamente alla carta di autocertificazione, come prevista dalla normativa vigente. Il giovane brigadiere, assistito dal suo collega, procede ai dovuti controlli e legge ad alta voce quanto era sul foglio di autocertificazione.

In pochi minuti, mi restituisce i documenti unitamente al foglio di autocertificazione debitamente da lui firmato e datato, mi congeda salutandomi militarmente con grande gentilezza. Prima di riaccendere l’auto e ripartire, gli chiedo il permesso di fare una confessione libera, spontanea e personale.

Faccio loro notare che appena dieci giorni prima, al centro del paese e in una situazione simile, una pattuglia di polizia stradale aveva proceduto a comminarmi un verbale per la somma di 300 euro dopo di aver esibito gli stessi documenti, nonostante le mie contestazioni, come si può leggere al link citato innanzi.

Dopo un rapido e silenzioso scambio di sguardi, i due mi salutano militarmente e mi congedano. Io auguro loro buon lavoro e vado via.

Mi sento davvero fortunato di avere avuto per suocero un Carabiniere di nome Gerardo, Carabiniere e prigioniero di guerra, per non aver voluto collaborare con i tedeschi.

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Antonio Gallo
Lo Stoico del terzo millennio

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.