AI per insegnanti e prof 7: Mappe mentali basate su AI

Strumenti innovativi per affrontare temi complicati in classe. Consigli pratici su come utilizzare l’intelligenza artificiale in modo semplice.

Francesca Cavazzoni
storIAzine
8 min readFeb 15, 2024

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Luci sull’ombra della storia — Monte Ararat

Ci sono argomenti che non vengono mai trattati a scuola. Perché i programmi sono estesi, il tempo di reale spiegazione si condensa in una mezz’ora, ed arrivare ad ultimare gli obiettivi minimi di ciascuna disciplina è una maratona sulla quale di mese in mese si contano gli approfondimenti caduti e sacrificati in nome di un’efficienza scolastica irraggiungibile.

In aula insegnanti, si cerca velatamente di carpire informazioni dai propri colleghi — evitando la domanda diretta per non cadere in facili imbarazzi — sull’andamento dell’altrui programmazione, per determinare in cuor proprio quanto vincente o perdete sia la classe rispetto al ritmo di marcia degli altri.

E così ogni docente si trova quotidianamente ad affrontare la sfida di bilanciare un programma scolastico estremamente ampio con il tempo limitato a disposizione. Questa dinamica porta inevitabilmente a trascurare argomenti di grande valore che, seppur considerati marginali nel contesto del curriculum tradizionale, rivestono un’importanza cruciale per lo sviluppo culturale e critico degli studenti. La ricchezza dell’istruzione non risiede solo nell’acquisizione di conoscenze consolidate e universalmente riconosciute, ma anche nell’esplorazione di tematiche meno convenzionali che stimolano la curiosità intellettuale e promuovono una comprensione più profonda del mondo. La tendenza a bypassare tali argomenti non solo impoverisce l’esperienza educativa degli studenti, ma limita anche la loro capacità di sviluppare un pensiero critico, flessibile e aperto alle diverse realtà che caratterizzano la nostra società. È quindi imperativo che il sistema educativo si adatti, trovando strategie innovative per integrare questi argomenti “marginali” nel tessuto dell’apprendimento quotidiano, affinché gli studenti possano beneficiare di un’istruzione veramente olistica e prepararsi efficacemente alle sfide del futuro.

ARGOMENTI OFF-LIMITS

E con questa ambizione rientro nella dimensione della fattualità reale, contro la quale mi scontro duramente e inizio a pormi una serie di domande a cui devo dare risposta se voglio impostare una didattica di qualità per me, per i ragazzi, e per gli embrionali cittadini che hanno la fortuna-sfortuna di passare anche per le mie mani.

Nella mia classe di terza media, di un ordinario istituto comprensivo emiliano, abbiamo appena concluso il capitolo sulla Prima guerra Mondiale. Ci troviamo di fronte ad un momento cruciale nel quale la scansione temporale condivisa ci guida verso la Rivoluzione Russa, lasciando in ombra eventi di significativa importanza storica e umana, come il genocidio armeno.

Sfoglio il libro di testo. Con caratteri cubitali e rigorosamente rossi, primeggia su due pagine il capitolo introduttivo alla Rivoluzione russa. Poco prima, un occhio attento, o troppo distratto, legge sbadatamente un trafiletto piccolo piccolo, scritto con caratteri deboli e sottili, che solo una focalizzazione non ancora presbite riesce a catturare. Come potenziamento per gli alunni più bravi e curiosi si propone un mini riferimento alla storia del popolo armeno. Come se conoscere tale avvenimento fosse un diritto riservato a pochi privilegiati, o una curiosità da snob per eletti docenti.

Ecco un chiaro esempio di come argomenti ritenuti “marginali” dal curriculum standard siano in realtà fondamentali per comprendere pienamente la complessità dei cambiamenti geopolitici che studiamo sui libri e viviamo tragicamente nella realtà contemporanea.

GENOCIDIO ARMENO

Affrontare il genocidio armeno permette sicuramente di arricchire la comprensione degli studenti riguardo le dinamiche e le conseguenze del conflitto della Grande Guerra su scala davvero mondiale, e questo sarebbe già apprezzabile. Ma offre anche l’inestimabile e imprescindibile opportunità di riflettere su temi universali come i diritti umani, le minoranze etniche e le responsabilità della comunità internazionale di fronte alle atrocità commesse da un popolo ai danni di un altro. E quanto suona attuale questa considerazione. Quanto bisogno c’è di leggere costantemente tutta la storia per vanificare la sentenza di Montale che la reputava magistra di nulla che ci riguarda.

Bisogna sempre sottolineare ed integrare nella didattica, quegli argomenti dai più visti come “marginali” che sono, in realtà, essenziali per formare cittadini consapevoli e critici. La questione del genocidio armeno può diventare un prezioso punto di partenza per discussioni più ampie sull’impatto duraturo dei conflitti e sulle lezioni che possiamo trarre dalla StorIa, iniziando a legare i fili del nostro trovarci qui e ora.

Le inferenze verranno da sole, senza bisogno di espormi o di esternare personali opinioni che, come tali, devono restare al di fuori del contesto aula. Basterà attenersi ai fatti.

SUPERARE I LIMITI

Capisco tuttavia i limiti di tale prospettiva.

Già la maggioranza degli alunni mi segue con difficoltà, se poi mi perdo anche in particolari, chiedendo la stessa attenzione con la quale mi devono accompagnare nei passaggi storici fondamentali, devo pensare anche al modo con il quale agganciarli permettendo loro di venirmi fianco a fianco su tematiche nemmeno presenti sul libro di testo.

A ciò si aggiunge la necessità di semplificare, diversificare ed accogliere i molteplici stili di apprendimento dei ragazzi in ragione anche della provenienza di due di loro da contesti lontani. Nel mare già bello complicato delle 22 teste oscillanti che ho davanti, sono presenti infatti anche un alunno ucraino e uno cinese. Non posso dimenticarmi di loro, impostando la lezione ignorando la loro presenza e accontentandomi di una passiva sonnolenza che li cullerà al suono incomprensibile delle mie parole.

Fortunatamente nei miei pomeriggi di sperimentazione ho scoperto una funzionalità di Chatgpt estremamente pratica e adatta alla mia necessità del momento.

Utilizzo Mindmap — Diagram

Grazie a Mindmap riesco ad ottenere l’elaborazione di mappe complete che seguono i punti da me riassunti nel prompt. Esistono diverse piattaforme online che effettuano lo stesso tipo di servizio, ma sono a pagamento. Questo, invece, ha l’accesso da Chatgpt e non mi comporta ulteriori costi di attivazione.

Mindmap è uno strumento che permette di rappresentare visivamente idee o spunti, organizzandoli attorno ad un concetto centrale.

Il risultato proposto, oltre ad essere ben ramificato attorno ai punti che ho chiesto di sviluppare, si apre all’interno di un foglio di lavoro modificabile dall’utente che può intervenire a proprio piacimento inserendo ulteriori collegamenti o cambiando quelli esistenti.

Una volta soddisfatti dall’assemblaggio della mappa, è possibile scaricare l’immagine prodotta che assumerà la forma di uno schema sintetico ma esaustivo rispetto alle esigenze presentate.

Dal momento che ho segnalato la presenza di alunni stranieri, torno alla pagina iniziale del chatbot e chiedo la conversione della mappa creata nelle due lingue che non conosco, il cinese e l’ucraino.

In qualche secondo ottengo i due prototipi.

Esempi di mappe in diverse lingue

Non soddisfatta, mi accorgo che la sintesi elaborata è sì un comodo ancoraggio per lavorare intorno alle parole chiave e contemporaneamente per tendere una mano ai ragazzi BES che necessitano di ausili schematici di tal fatta, ma non risponde all’ampiezza della tematica che devo elaborare. Visto che approfondirò il tema dell’Armenia partendo da imprescindibili nozioni di carattere geografico, per poi soffermarmi sulla storia del loro genocidio, avrei avuto piacere di maneggiare una flessibile linea del tempo creata ad hoc per tale esigenza.

Ma chatgpt non si pone limiti, ed io insisto nel richiedere una versione sempre più raffinata della lezione che sto programmando.

Dunque, questo è il risultato ottenuto specificando meglio la mia richiesta sul tipo di organizzatore grafico da impostare.

Linea del tempo

Non ho bisogno di inserire io manualmente la sintesi dei contenuti da assemblare. Mi è sufficiente richiedere nel prompt una scansione cronologica degli avvenimenti principali relativi all’argomento e affidarmi in un primo momento all’elaborazione automatizzata del sistema. Grazie alla capacità di Chatgpt di processare e sintetizzare grandi quantità di informazioni e proporre organizzazioni logiche di concetti, in pochi istanti ottengo un prodotto finito di buona fatta.

Rimane sempre parte integrante della deontologia professionale del docente, la revisione ed il controllo generale sui contenuti. L’etica e la professionalità impone di non demandare acriticamente l’intero lavoro ad una piattaforma di AI. La parte di valutazione e approvazione umana, frutto della preparazione e dello studio personale, non può mai essere omessa. L’AI rivela il proprio potenziale solo se fattore agente nelle mani di chi ne sa riconoscere i limiti.

SODDISFAZIONE PROFESSIONALE

Dopo aver sistemato qualche informazione aggiuntiva, in pochissimo tempo sono riuscita a predisporre un valido arsenale di documentazione da affidare ai ragazzi come base sulla quale poter costruire le nuove informazioni che domani presenterò loro.

Sento di aver compiuto diligentemente il mio dovere, sia dal lato storico, non omettendo una parte della StorIa umana degna di essere raccontata e tramandata, sia dal punto di vista didattico, permettendo a ciascuno, in base alle proprie capacità e possibilità, di far tesoro di qualche scintilla di conoscenza, resa fiaccola alla luce della situazione geopolitica attuale.

Non mi resta che concedermi un oziosa ma vigile pausa letteraria per terminare circolarmente la giornata e lasciarmi trascinare dalle parole evocative della scrittrice Antonia Arslan e respirare meglio la potenza della lezione che ho il dovere domani di presentare a 24 innocenti ragazzi.

Notte sull’aia, Antonia Arslan

Dolce notte estiva. La testa abbandonata sull’aratro
l’anima sacra del contadino riposa sull’aia.
Nuota il grande Silenzio tra le stelle divenute un mare.
L’infinito con diecimila occhi ammiccanti mi chiama.

Cantano di lontano i grilli. Nelle acque del lago
questa notte si celebrano le nozze segrete delle naiadi.
La brezza agitando il salice sulla sponda del ruscello
risveglia dei canti su accordi sconosciuti.

Nel profumo del serpillo, disteso in cima a un covone
io lascio che ogni raggio tocchi il mio cuore,
e m’inebrio del vino della grande botte dell’Infinito
dove un passo sconosciuto schiaccia le stelle cadenti.

È squisito per il mio spirito tuffarsi nell’onda luminosa di azzurro,
naufragare — se è necessario — nei fuochi celesti;
conoscere nuove stelle, l’antica patria perduta,
da dove la mia anima caduta piange ancora la nostalgia del cielo.

È dolce per me sollevarmi sulle ali del silenzio,
ascoltare soltanto il respiro imperturbabile dello Spazio,
finché i miei occhi si chiudano in un sonno magico,
e sotto le mie palpebre rimanga l’Infinito con le sue stelle.

Così, così si addormenta tutta la gente del villaggio;
il pastore sul suo carro, sotto la trapunta che stilla luce,
la sposa in cima a un covone, scoperto dallo zefiro il seno
dove la Via Lattea svuota il suo latte brocca dopo brocca.

E così, avendo dormito un giorno sotto lo sfavillìo del cielo,
i miei genitori contadini mi concepirono con tenerezza,
mi concepirono fissando lassù i loro occhi buoni
sulla più grande Stella, sulla Fiamma più splendente.

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