Manifesto storIA

Dalla storia per la storia

Davide Coppola
storIAzine
4 min readNov 28, 2023

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storIA è un laboratorio di idee e progetti di education technologies. È uno spazio dove educatori e studenti si incontrano, costruendo gli strumenti (tools) più adatti per l’educazione del domani.

storIAzine è la “zine” di storIA, ovvero la nostra pubblicazione periodica indipendente dove educatrici ed educatori da tutto il mondo sono invitati a raccontare le loro “storie” di educazione & tecnologia.

In storIA vediamo una soluzione: educare i nostri figli e le nostre figlie e lasciare loro un futuro migliore di quello che abbiamo trovato noi.

Se iniziassimo a investire, oggi, in un’educazione di qualità, al passo con il progresso tecnologico, tra meno di 18 anni avremo al nostro fianco tanti piccoli Leonardo da Vinci e tante piccole Jane Austen.

Questo è il Manifesto di storIA. È in divenire, e la tua penna potrebbe aiutarci ad evolverlo. Prendi il tuo tempo e quando ci sei immergiti nel nostro universo: questa è storIAzine.

Raccontare e tradire

20 Milioni di anni fa gli uomini preistorici per la prima volta iniziavano ad estrinsecare il proprio pensiero attraverso la formulazione di una proto-lingua. Prendeva forma quel bisogno atavico dell’essere umano che è comunicare, parlare, dialogare… Dialogare per raccontare e raccontarsi.

Si iniziava a tramandare oralmente storie, pensieri, valori, cultura, in maniera infedele, tradendo i primi racconti con l’aggiunta di qualcosa di inedito, intessendo trame sempre nuove, ma con radici passate.

Poco a poco la parola, la narrazione è diventata ancora più tangibile, diventando iscrizione su pietra, inchiostro su carta…

Nonostante gli anni passati e le generazioni susseguite, la narrazione rimane una costante, a cambiare è solo lo strumento, la tecnologia…

Digitare e cliccare

Charles Leclerc, Ferrari 2022–23 — Credit Foto Getty Images

La tecnologia cambia, la narrazione resta… La penna diventa, paradossalmente, come in un processo di evoluzione inversa, le nostre dita e la carta diventa tastiera. Eppure, anche se sotto il controllo delle nostre mani, questa tastiera ci fa più paura…

Ci fa paura perché ai nostri occhi nasconde una scatola oscura, affamata che si autoalimenta in background.

Ci fa paura che uno strumento sia così (in)finitamente potente, forse perché abbiamo sempre pensato di essere noi i più potenti. Come se potenza si sostituisca a potenza, invece di creare nuova e superiore potenza.

E questa potenza ci fa tanto più paura, se controllata da mani un po’ più piccole, quelle dei bambini, mani curiose, ma allo stesso tempo indifese. Abbiamo paura che piccoli uomini e piccole donne possano scambiare
questa potenza per una scorciatoia, una scorciatoia che però è dominata da ombre, e di cui si perdono le tracce. Tuttavia, questa tecnologia che si fa potenza, questa potenza che si fa tecnologia, non è una scorciatoia, ma forse può essere una macchina con cui percorrere la strada più velocemente.

Imparare e educare

Lago di Garda

Per percorrere questa strada però manca qualcuno che insegni a guidare le macchina, qualcuno che insegni a dominare questa potenza.

Con storIA, vorremmo porre l’accento sulla parte controllabile
della tecnologia, mostrare un modo in cui la potenza sia usata al
servizio della nostra creatività e non viceversa.

Vogliamo abilitare momenti di co-creazione tra bambini, educatori e
strumenti, garantendo che la trasmissione di storie e conoscenza avvenga ancora, in maniera costante, ma sempre diversa, come le onde del mare che si infrangono sulla sabbia.

Vogliamo creare un mare aperto, ma controllato, un oceano di conoscenza, in continua auto ed eteroalimentazione, da cui pescare storie per crearne sempre di nuove.

Vogliamo facilitare un processo di apprendimento tridirezionale a 3 fattori: bambini, educatori e strumenti.

In cui educatori possano tornare a guardare il mondo con occhi diversi, guardando a pavimenti come a campi da giochi e a tende come fortini;

In cui bambini possano crescere ed imparare, imitando e tradendo,
domando la potenza e sprigionando la creatività;

In cui gli strumenti rimangano strumenti, da guidare per renderci più potenti nell’accezione più letterale del termine, cioè permettendoci di poter fare sempre più cose.

Dialogare e creare

Scale — M. Esher — 1953

La crescita e l’apprendimento sono processi, che cambiano forma, mutano la sostanza, che si costruiscono e decostruiscono ciclicamente.
Da qui la natura laboratoriale di storIA, un’officina di idee, sempre diverse e sempre uguali, denotate da un unico filo conduttore: la narrazione ed il dialogo, come tradimenti e traduzioni di conoscenza inter-generazionale.

Partire e rialzarsi

Concetto di Biosfera — Giada Bianchi

Dietro storIA, ci sono bambini grandi napoletani (di nascita o di temperamento) che dalla propria città hanno preso lo spirito vulcanico del vesuvio, l’arteteca del caffè e l’anima ossimorica di chi sa il pericolo dell’essere tracotanti, ma che fa della tracotanza il proprio nome, UBRIS.

Dietro storIA, ci sono ex-studenti, che usciti dal centro per eccellenza dell’apprendimento, hanno cercato nuovi modi per imparare e far imparare.

Dietro storIA, ci sono imprenditori partiti vendendo tendine
parasole per bambini e che come obiettivo vogliono continuare a
mirare il sole senza bruciarsi gli occhi.

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Davide Coppola
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Launching storIA, a laboratory of ed-tech projects for kids powered by AI | Startup Wise Guys Program Coordinator | airdavidecoppola@gmail.com