Scontrino in moto

Cristina Francia
Storie di Bobbio
Published in
3 min readApr 2, 2017

Essere una passeggera è noioso, ad Anna non basta. La moto la vuole guidare, tra i saliscendi della valle. La velocità le piace, tanto, ma è quando chiude l’acceleratore che gli occhi le si aprono sull’azzurro del Trebbia.
Parcheggia in piazza san Francesco, a Bobbio. Ha un appuntamento con la sua amica Gianna ed è in ritardo. Cammina veloce lungo Contrada Porta Nova, fino al bar sotto i portici.
Ordinano due caffè.

Sotto i guanti di pelle nera da motociclista le dita di Anna sono profumate e sottili. Lo avverto quando si sfila quello destro per sollevare la tazzina.

Sono accanto a lei, appoggiato al muro, con stampati sulla fronte ragione sociale, importo, data e numero progressivo.

“Le abitudini di una volta sono diventate improvvisamente di moda; per la prossima settimana, un torneo di briscola. Gli iscritti sono molti.” racconta Gianna.
“Potremmo organizzare una gara di taglio e cucito!” risponde Anna, scoppiando in una risata “ma prima accompagnami a visitare l’Abbazia.”

Arriva il vento, fresco e leggero. “Ti porto via” mi dice.
Comincia la mia corsa attraverso i vicoli, anche se non avrei voluto muovermi da lì.
Il vento accelera davanti alle carceri, rallenta sopra la monovolume grigia lordata dagli uccelli.

“Non vorrai lasciarmi qui?”
Lui sussurra “Andiamo.”
Tenta di spingermi all’interno dell’Abbazia di San Colombano, ma non è abbastanza forte. Così restiamo sulla soglia ad osservare il tappeto, il leggio con le preghiere del giorno, gli affreschi sulle colonne e la volta a crociera. Cristo sfinito sulla croce si riconosce appena: è troppo buio.
Anna e la sua amica varcano la soglia.

“Ti ricordi quando venivamo qua da piccole?”
“Il prete non voleva che giocassimo a nascondino” le fa eco Anna.

Non si accorge di me.
Resto solo con il vento.
Per un po’ mi accompagnano i petali bianchi di un melo che si affaccia sul viottolo. Svolto, loro cadono.

Vorrei sedermi ed attendere Anna sull’unica panchina di Piazza Santa Fara, ma lui no.
Improvvisamente accelero e supero i sei gradini che mi separano dal porticato del Monastero.
Gioco con i drappi pubblicitari che sventolano dai pennoni infissi nel muro, uno per ogni museo del territorio.
In Contrada di Porta Nova la vedo a qualche metro di distanza da me, accarezza un passeggino vuoto, non riesco a raggiungerla.
Sfioro l’acciottolato davanti alle vetrine dei negozi.
Scivolo tra le scarpe di due sconosciuti, incespico nei loro passi ma si fermano e all’ultimo un tacco rosso mi schiaccia.

I due conversano con un uomo cordiale, sento che si chiamano Claudia e Mattia, si trovano a Bobbio per un laboratorio creativo. Claudia si volta sorridendo, indietreggia liberandomi.
Proseguo la ricerca di Anna, di lei neppure il profumo di iris.
In piazza san Francesco c’è un branco di moto.
“Lasciami qui” chiedo al vento.
Mi infila nel supporto del parabrezza della BMW.

Anna arriva con il fiato corto: sta per piovere.
Prepara casco e guanti, appoggiandoli sulla sella.
“Chi ha lasciato questo scontrino sulla mia moto?” borbotta, stringendomi tra le dita. Mi gira e mi riconosce:

Bar della Fontana
Contrada Porta Nova, 15 BOBBIO
P.I. 5826582047524
Caffè 2.00 euro
#25492 reg 001 OP 1
01–04–2017 10:40 SF 73

Cristina F. e Stefania L.

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