Cosa non fare in viaggio: camminare a caso nell’Everglades National Park

…per trovarsi a tu per tu con un coccodrillo

Giorgio Fochesato
Storie di viaggio

--

Qualche anno fa con un amico abbiamo trascorso qualche settimana in Florida: Miami, Orlando, Tampa e anche l’Everglades National Park. A fotografare skylines, ma anche a panorami e paludi.

Eravamo piuttosto preparati alle città, ma la parte naturalistica l’abbiamo presa un po’ alla leggera e di fatto non sapevamo nulla delle Everglades. Un’immensa area paludosa, semi selvaggia nel Sud della Florida. A leggere nei blog, pareva il paradiso dei coccodrilli. Noi fotografi rampanti pensavamo fosse una buona trappola per turisti.

Arriviamo alle Everglades al tramonto, guidiamo per decine di km in queste pianure paludose, ma non vediamo nemmeno un coccodrillo. L’idea che si tratti in tutto e per tutto di una storia per turisti inizia a farsi concreta. Immaginiamo che da qualche parte nel parco sia possibile incontrarli, ma sicuramente non al bordo della strada.

Le pianure sono ricoperte di erba secca e piuttosto alta.

Quindi, mentre viaggiamo al tramonto decidiamo che sia il caso di fare qualche fotografia prima che il sole sia troppo basso. Fermiamo la macchina in un qualunque rettilineo e scendiamo dall’auto. Intorno a noi solo pianure, ed erbacce secche. La stagione è piuttosto arida e il panorama non è dei migliori.

Stefano, il mio amico, è piuttosto impavido. Parte alla ricerca di un posto dal quale fare un po di foto e si inoltra nel prato. Lo seguo, dubbioso, ma lo seguo. Camminiamo due minuti e magicamente troviamo davanti a noi una bella pozza d’acqua. Pensiamo sia un buon luogo dal quale fare due foto al tramonto. Il riflesso del sole, i colori del cielo, l’erba bruciata dal sole. Ci piace. C’è anche un leggero venticello che rende il clima piuttosto piacevole. Scattiamo qualche foto a mano libera, ci avviciniamo all’acqua, ci guardiamo attorno e continuiamo a scattare.

Stefano che si guarda attorno sul ciglio del laghetto, pochi secondi prima di accorgersi del coccodrillo.

La mia attenzione è catturata improvvisamente da un masso nero che esce dall’acqua a meno di dieci metri da noi. Lo guardo bene. Non è un masso. E’ un coccodrillo! Improvvisamente ci rendiamo conto della situazione. Siamo nel mezzo di una pianura dove l’erba potrebbe nascondere qualsiasi animale. Per di più siamo in piedi esattamente sul ciglio del laghetto, quasi a bagnarci i piedi! A ma pare improvvisamente una follia.

Il coccodrillo è piuttosto infastidito da noi e si infila rapidamente nella pozza. Sparisce sotto il pelo dell’acqua. Ci guardiamo. Quanti altri coccodrilli abbiamo intorno? Dov’è finito quello che abbiamo visto? Meglio non scoprirlo. Ce ne andiamo a passo spedito. Molto spedito. Per le fotografie al tramonto ci sarà tempo.

(Nei giorni seguenti abbiamo scoperto che i coccodrilli sono estremamente comuni alle Everglades. Se ne vedono ovunque, in tutto il Sud della Florida ed è assolutamente sconsigliato avvicinarli! Il fatto che noi non avessimo visto nemmeno uno per un intero pomeriggio può tranquillamente dirsi una rarità)

Questo articolo fa parte di una serie di racconti dedicati ai miei 10 anni di viaggi e fotografie intorno al mondo. Un’avventura indimenticabile, che ripercorrerò ogni settimana con un nuovo racconto.

Follow me on Twitter @gioadventures

--

--

Giorgio Fochesato
Storie di viaggio

Photographer // Photo editor at Westend61 // Globetrotter