Felicia Bartolotta Impastato
resistere a mafiopoli
In questi giorni il pubblico televisivo ha avuto modo di rivedere il film “Felicia Impastato” (regista Gianfranco Albano). Una sceneggiatura che ha il merito di raccontare, anche se in maniera semplificata, la forza di questa grande donna e che la fa amare anche a chi non l’ha mai conosciuta.
Ma la ricchezza della sua storia merita di andare oltre il racconto televisivo.
“Il racconto di Felicia è la rappresentazione di una tragedia quotidiana, in cui lo scontro tra padre e figlio, al di là del conflitto generazionale, diventa prologo di una guerra di liberazione, tanto più difficile e traumatica quanto più è legata a vincoli di sangue. Di questa guerra Felicia è protagonista e narratrice, acuta e instancabile, tenera e impietosa, e la sua volontà di tenere aperta la porta di casa, dopo la sua morte, è la predizione di una storia che continua”.
Un altro film documento Felicia La Mafia Uccide e il Silenzio Pure è stato realizzato nel 2010 dal regista Gregorio Mascolo.
Pagine e pagine indimenticabili rimangono “scolpite” per sempre.
