Il “bianco” che vince sul nero.

Michele Laviola
Storytelling 1LAB
Published in
3 min readOct 22, 2016

In quel di Pisticci, una collinetta silenziosa a pochi km dal Mar Ionio e ad una quarantina di minuti da Matera, in Basilicata per intenderci, nel bel mezzo di una mattinata di Ottobre 2014, nascono quasi per scherzo, gli Imbianchini di bellezza.

Non sono ne animali ne vegetali. Sono esseri umani che vanno in giro tra le vie del paese armati di strumenti di pace. La loro armatura è fatta esclusivamente di pennelli, tute, secchielli, cappelli, guanti, occhiali protettivi e della calce, bianca.

Non fanno male a nessuno, anzi. Il loro obiettivo è fare del bene. Un sentimento che è presente ogni qual volta scendono in campo.
Il loro ring non è assolutamente quello rettangolare con le quattro corde sui bordi ma è fatto di stradine e vicoli dove a circondarli sono muretti, scalette e pareti.
Il loro motto è chiaro: “Dal basso si può”, proprio come quei pugili che sono costretti ad alzarsi per non perdere la sfida dopo aver ricevuto un brutto colpo perchè, da qui, inquadrano meglio il bersaglio per poi colpire e vincere la sfida.

Sanno benissimo che quella da vincere non è una sfida facile e che, anche se non si ha esperienza, non ci si deve tirarsi indietro perchè l’unione fa la forza.

L’unione dei diversi volti, dei diversi racconti, dei diversi sorrisi che è l’unica forza che li rende invincibili.
E questo è il segreto per cui ogni volta ne escono vincitori.

Ora l’obiettivo principale è fare in modo che quest’idea di rinascita dei luoghi si espanda in tutto il paese e nei territori limitrofi: una specie di virus contagioso, che con l’aiuto di volontari e di alcuni privati sta diventando sempre più possibile.

#imbianchinidibellezza #biancobellezza #rigenerazionerubana

https://www.youtube.com/watch?v=QqGHL2cFVvk

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