Pomodorosità

Tribalismo, contesti, qualità emergenti

Daniele Bucci
Design & Systems Diaries
2 min readAug 1, 2017

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Pulire, tagliare, cucinare e mettere da parte 4 kg di pomodori ti regala più di un’ora di tempo per riflettere, farsi trasportare da ricordi e riconnetterti con te stesso.
Questi momenti di interiorità ripetitiva sono sempre più rari, molto spesso tendiamo ad evitarli perché vengono visti come spreco di tempo prezioso. Siamo (e sono) sempre più orientati ad azioni mirate a obiettivi certi, ma questo genere di esperienze creano attimi di convergenza importante nella nostra mente.

Foto in CC BY-NC-ND 3.0 IT da: http://2.bp.blogspot.com/-9NKAvJeX7d0/U3i1SQsykeI/AAAAAAAACns/Rx3JoZZcvbY/s1600/tomato-plant.jpg

Perché 4 kg?
4 kg è una frazione della quantità di pomodori che ci sono stati regalati da una prozia di campagna, questa frazione è a sua volta una percentuale esigua rispetto alla sovrapproduzione che 2 persone con un orto utilizzato per uso personale sono state in grado di generare. Ci sono stati consegnati con un gesto di gratuità, un dono che non presuppone nulla di diretto in cambio, ma che nasconde semi di resilienza tribale, dove il surplus veniva condiviso con il proprio clan. È sufficiente un rapporto di sangue (anche lontano) per riuscire ad avere la fiducia o un’alta reputazione biologica per far parte del gruppo dei “simili”, quei simili che quasi naturalmente si sostengono nei momenti del bisogno o che possono condividere l’abbondanza.
4kg di pomodori in sugo perché è l’unico modo sensato che mi è venuto in mente per conservarli, perché nella città non c’è nessun clan con il quale pensare processi condivisi di conservazione che uniscano l’utilità della conservazione con l’atto della convivialità, come per esempio le feste che si facevano in campagna dai miei nonni per fare le conserve insieme, con i pomodori di tutta la zona. Però ho un freezer.

Perché 4 kg di pomodori?
4kg di pomodori, perché è la loro stagione, perché sono stati cresciuti con cura, perché il terreno era quello giusto, perché hanno avuto acqua, perché non sono stati attaccati da parassiti e chissà quanti altri motivi… Il contesto era assolutamente quello adatto per crescere e maturare.
È bello ricordare (da cittadino) come la natura alterna fasi di scarsità a fasi di abbondanza, ognuna inconsapevolmente funzionale alle altre. Questi momenti non si susseguono esclusivamente per la produzione di frutta o ortaggi, ma anche per i costrutti umani attraverso pattern e cicli di iterazione. Questi si sovrappongono generando complessità sempre superiori e esigendo sempre più “ordine” rispetto ai sistemi inferiori (termine non utilizzato come qualitativo, ma per dare delle coordinate spaziali).
Così continua la danza che vede coinvolte entropia e autopoiesi, dalla natura alla cultura.

4kg è una quantità, i pomodori raccontano tante storie, il sugo è buonissimo.

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Daniele Bucci
Design & Systems Diaries

I’m a systemic designer and a researcher in social innovation, working on sustainability, platform economy, network science, permaculture and more.