Abituarsi a non abituarsi mai.

Luana Viliotti
TAG - Alta Formazione Professionale
2 min readJun 12, 2016

Alzi la mano chi non ha un’abitudine.

Che sia alzarsi la mattina e per prima cosa sorseggiare la tazza di caffè, che sia andare il venerdì sera a cena nel proprio ristorante preferito.
Nel corso della nostra vita con il passare del tempo, con l’affermarsi delle passioni tutti abbiamo acquisito degli stili di vita ben precisi che si sono trasformati in abitudini. Questo perché ci fa stare bene avere dei punti fissi dentro i quali noi tutti ci identifichiamo e sentiamo meglio.

Se alzarci la mattina e trovare la tazza di caffè da bere ci fa stare bene, il problema sorge quando in una mattina qualunque quella tazza di caffè non c’è.

Dramma? Sì, l’inizio inconfutabile di una giornata storta.

Diamo così tanta importanza alle abitudini da farci condizionare la giornata perché abbiamo sempre vissuto in una società dove la tradizione prevaricava sulla voglia di cercare qualcosa di nuovo.

Abbiamo sempre fatto così. Perché cambiare?

Al giorno d’oggi cambiare è diventata una necessità. Io l’ho capito grazie al mio lavoro. Sono una grafica. Questo mi porta ad essere sempre alla ricerca di nuovi stimoli, nuove prospettive e punti di vista differenti.

Molti pensano che l’elemento fondamentale per fare questa professione sia la creatività, io invece, penso sia l’elasticità mentale e la capacità di adattarsi a nuovi contesti.

In un mondo in continua evoluzione se non vuoi annegare devi essere sempre al passo con i tempi, mentre se vuoi essere sulla cresta dell’onda devi fare una cosa un po’ più difficile: anticiparli.

Per fare questo non ti devi aggrappare a nessuna abitudine, se alzandoti la mattina la tazza di caffè non c’è, cogli l’occasione per andare al bar a berti un cappuccino, lì magari potrai trovare nuovi spunti o incontrare la persona che potrebbe cambiarti la giornata, e perché no, anche la vita.

“Se fai le cose che hai sempre fatto arriverai dove sei già arrivato.”

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