Action Photography
Action photography. Due parole inglesi che abbinate creano un binomio indissolubile di ciò che amo e che oggi è diventato parte del mio lavoro (la fotografia e l’azione, appunto). Infatti lavoro come fotografo sportivo, principalmente, seguendo gare in particolare di biciclette (mountain bike, bici da corsa e via dicendo).
Il mio percorso
Credo sia doverosa fare una velocissima premessa che spieghi quale sia stato il percorso che mi ha portato ad arrivare dove sono oggi.
Background da liceale mi sono iscritto nel 2010 alla Facoltà di Ingegneria di Trento, dove ho studiato per due anni raggiungendo un punto, nell’agosto del 2012 di totale smarrimento. Mi sento di condividere questo ‘insuccesso’ poiché è stato fondamentale nel dare una svolta alla mia vita formativa/professionale e soprattutto personale. A settembre 2012 infatti ho deciso di abbandonare gli studi universitari cambiando rotta; ho così scoperto il corso biennale di Alta Formazione Grafica e Comunicazione a Trento, che ad ottobre dello stesso anno ho iniziato a frequentare.
Tra le varie offerte formative del percorso di studi vi erano oltre 1000 ore di stage da svolgere nei due anni, presso aziende di settore. Ed ecco che nel dicembre 2012 arriva la proposta di un ufficio stampa che cerca uno ‘stagista’ che svolga il ruolo di fotografo sportivo. L’unica mano che si alzò in tutta la classe fu la mia. Istinto? Razionalità? Non lo so! Ma fu la scelta giusta. Nei mesi successivi mi trovavo a lavorare come fotografo ufficiale ai Mondiali di Sci Nordico della Val di Fiemme.
Oggi lavoro come fotografo sportivo per Sportograf, un’agenzia tedesca che segue manifestazioni sportive in tutto il mondo, per citarne alcune Maratona di New York, Fisherman’s Friend Strongman Run , Absa Cape Epic e tante altre.
Il mio ruolo è quello di immortalare la fatica di ogni singolo atleta, dal primo all’ultimo, e in media alle gare vi sono migliaia di partecipanti, quindi migliaia di scatti ogni gara (in media dai 4000 ad un massimo raggiunto lo scorso anno di 12000 foto in una manifestazione)
Lavoro anche al seguito delle UCI Mountain Bike World Cup, ovvero le coppe del mondo di mountain bike che ogni anno si svolgono in giro per il mondo.
Panning
Ci sono diverse tecniche in ambito di fotografia sportiva; una delle tecniche più complicate da realizzare è quella che viene definita ‘panning’. Questa tecnica vede solo il soggetto a fuoco mentre lo sfondo è completamente sfuocato, o meglio, mosso. In questo modo si riesce a cogliere il movimento, la velocità, l’azione, lo sport.
L’atleta si estrae dal contesto ribaltando la realtà. Attraverso il panning l’atleta è fermo, mentre il contesto che lo circonda è mosso, in movimento.
What’s behind. Dietro le quinte
Concludo questo pezzo con una piccola parentesi del dietro le quinte, del lavoro che occorre svolgere per arrivare a realizzare uno scatto di questo genere.
Il bravo fotografo non si limita ad alzare gli occhi e a scattare; c’è molto di più.
Il bravo fotografo studia, pianifica e non lascia nulla al caso (o almeno ci prova).
L’esperienza che ho avuto la fortuna di vivere durante i Mondiale di Fiemme me la porto dietro ogni volta che seguo una gara con Sportograf.
Ecco una parte del mio lavoro che ormai é routine prima di ogni sessione:
- Studiare lo scatto
- Studiare le location (orario, luce, background)
- Ragionare sulla lente da utilizzare in base alla location
- Verificare le condizioni meteo (SEMPRE!!!)
- Caricare batterie, formattare le schedine, pulire le lenti
Negli anni mi sono costruito un piccolo ‘kit’ degli attrezzi che non possono mancare ne mio zaino e, dopo ogni gara, aggiungo qualche pezzo.
