Perché questo è solo l’inizio…

Matteo Finozzi
TAG - Alta Formazione Professionale
4 min readJun 3, 2016

È un assolato giorno d’estate di circa diciassette anni fa e un bambino biondo, un po’ cicciotello e con gli occhi azzurri è seduto sulla spiaggia vicino alla mamma e al fratellino più piccolo; in mano ha una fotocamera gialla, una monouso della Kodak, è intento a studiarla: guarda nel mirino, il flash, l’apertura per il rullino… Quel bambino ero io e in quel momento era nata quella che sarebbe poi diventata la mia passione. Ora, ogni giorno, cerco e guardo nuove fotografie: le studio e provo ad immaginare come siano state scattate, il perché, la composizione, che colori hanno usato e come sia stata post-prodotta ma, soprattutto, osservo la luce che mi affascina sempre di più.

Penso di aver avuto due grandi fortune: la prima, è di aver iniziato presto, con le fotocamere a fotografare come fa un bambino… E come tale l’ho vissuta: con ingenuità, piacere e leggerezza, era come un gioco e forse, proprio per questo, è ancora così presente; ovviamente per lo stesso motivo non ho potuto comprendere quello che stavo facendo: dopo aver finito il rullino, quello che succedeva era come una magia, lo si portava da un fotografo e dopo qualche giorno si potevano ritirare le stampe.
La seconda è stata di aver avuto un’artista come mamma che ha sempre creduto in me, mi ha spronato a sviluppare il mio talento e mi ha spinto a diventare indipendente. Da lei ho imparato i principi del disegno e della pittura e ad osservare quello che mi circonda; vedendola lavorare ho imparato come fare, mi sono incuriosito e, forse per emulazione, ho iniziato a disegnare anch’io.

Ma alle elementari, non ricordo a che anno, ho smesso: una maestra appendeva i disegni di tutti ma non i miei… dopo un colloquio con mia madre ha iniziato ad appenderli ma il “danno” era fatto e mi sono fermato.

Quando mi sono ritrovato a scegliere il percorso di studi da seguire, e il lavoro che avrei fatto dopo, ho deciso di fare ciò che mi piaceva fare, quello che era legato ai miei ricordi felici. Così ho iniziato a frequentare una scuola di grafica pubblicitaria e fotografia vicino a dove abitavo: l’adoravo. I voti erano alti. Anche se molte cose le avevo già viste non le avevo mai affrontate da un punto di vista tecnico ma potevo più o meno vivere di rendita da un punto di vista scolastico.
Dopo due anni e mezzo ho cambiato scuola: mi sono trasferito in Trentino con la mia famiglia e ho iniziato a frequentare l’Istituto Pavoniano Artigianelli a metà del terzo anno scolastico e qui ho davvero iniziato a crescere. I miei nuovi compagni, in terza avevano già fatto quasi l’intero programma della mia scuola precedente e io ho speso metà anno scolastico per recuperare quello che non avevo fatto e poi ho ripetuto il terzo anno.

Una volta presa la qualifica, il programma scolastico non mi era più sufficiente così ho iniziato a studiare ed approfondire anche nel tempo libero. In quarta ho deciso che l’anno successivo avrei frequentato TAG - Alta Formazione Grafica, anche in assenza del diploma di maturità, così dopo l’esame finale ho partecipato alle selezioni e sono stato ammesso.

Ho passato due anni fantastici, molto impegnativi ma pieni di soddisfazioni; ho imparato moltissimo, approfondito tutto ciò che avevo appreso e ho conosciuto persone eccezionali che spero rimangano a lungo nella mia vita.

Ora sono quasi alla fine e una domanda potrebbe sorgere spontanea: cosa vuoi fare dopo? Vorresti essere un fotografo, vorresti essere un grafico…?

… beh nessuno dei due o, da un punto di vista differente, entrambi. Vorrei diventare un 3D Artist.

Quello che potrebbe essere visto come un cambio radicale è in realtà l’evoluzione, o la maturazione, del processo iniziato da bambino: dalla fotografia sono passato alla post produzione ma per trovare quello che mancava avrei dovuto crearlo. Ho iniziato a informarmi, a guardare tutorial e webinar, a leggere articoli e libri; in breve riuscirò a completare il workflow inserendo anche la computer grafica. Da qui continuerò ad andare avanti, a crescere e ad imparare perché questa è la mia passione e ciò in cui credo.

Questo è stato il mio percorso, il racconto della mia breve storia di crescita e cambiamento, che spero possa essere di ispirazione e motivazione per chi la legge perché coltivare le proprie passioni, inseguire i propri sogni ci fa crescere e ci rende felici.

Se consideriamo la vita come un viaggio allora abbiamo sempre bisogno di nuove mete, non importa quanto siano vicine o semplici da raggiungere, l’importante è continuare a muoversi. A piccoli passi si può fare molta strada.

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