Matteo Pavana
TAG - Alta Formazione Professionale
5 min readMay 17, 2016

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The Vertical Eye — I Me MineMATTEO PAVANA

Mi chiamo Matteo Pavana e in questo articolo dovrei riuscire a raccontarvi chi sono, cosa faccio e cosa farò nella mia vita.

Nonostante siano solamente tre domande potrei azzardare un “Stica**i! Sono tre domande difficilissime”. Vediamo di rendere l’articolo un minimo interessante, nonostante vorrei scusarmi con qualsiasi lettore del fatto che qualsiasi cosa che leggerete per i prossimi cinque minuti è stata scritta di getto.

Mi presento dicendovi che sono un arrampicatore.
L’arrampicatore fa parte di una sfera sociale non bene identificata che vive nella periferia della giungla urbana. Mi piace vivere all’aria aperta e fare fatica. Ho iniziato ad arrampicare cinque anni fa e questo sport ha cambiato il mio modo di vedere e vivere le cose.
In secondo luogo sono un filmmaker e fotografo, ovvero mi piace ritrarre a modo mio la realtà che vedo e che mi circonda, sempre nel modo migliore possibile. Mi ispiro alla tecnica dello storytelling per raccontare la vita di atleti professionisti e non.
In terzo e ultimo luogo sono un sognatore, ovvero ho cercato e cerco tuttora di inseguire una strada e una professione costituita dai due punti riportati sopra. Chiamiamola passione profonda. La passione è alla base di tutto, è quel sentimento che ti spinge, nonostante la fatica e le delusioni, a perseverare con la tua prospettiva e la tua visione.
A questo proposito ho un aneddoto da raccontare.

Estate 2014, Livigno.
Un weekend di luglio ho fatto il mio primo workshop con un fotografo professionista, il suo nome è Riky Felderer, fotografo e giornalista che ha dedicato la sua vita a raccontare il mondo delll’outdoor. Ricordo che pioveva a dirotto. Non appena l’ho visto in azione mentre ci spiegava alcune tecniche l’ho considerato inarrivabile. Invidiavo la sua felicità e il suo stile di vita. Innervosivo al solo fatto di non sentirmi niente e nessuno a confronto. Ho fatto del mio meglio per assorbire il più possibile e sono tornato a casa soddisfatto.
Pochi giorni dopo ho deciso di provare a inviargli qualche mio scatto, per avere un parere. Con mia grande sorpresa mi ha risposto con delle parole che si sintetizzano nella frase: “Non sono un granché. Ti consiglio di continuare a provare. Ricorda: chi non prova non sbaglia mai!”.
Nonostante mi sentissi deluso di me stesso apprezzavo la franchezza e la sincerità con la quale mi aveva risposto. Non mi aveva detto di lasciar perdere, solamente di continuare a perseverare.

Ormai da quel momento sono passati quasi due anni e molte cose si sono evolute. Attualmente sono Graphic Designer & Multimedia Developer presso La Sportiva S.p.A. di Ziano di Fiemme, azienda leader nel mondo nella produzione e distribuzione di calzature e abbigliamento per arrampicata, mountain running e sci alpinismo. Prima di questa esperienze ne ho fatte molte altre che mi hanno portato non solo a sentirmi parte di una comunità, ma anche a viaggiare molto. Negli ultimi tre anni ho viaggiato in Europa e negli Stati Uniti per la realizzazione di servizi fotografici e filmati. Il tema del viaggio mi è molto caro perché, quando posso, cerco di spostarmi alla scoperta di nuovi orizzonti.

Un progetto che mi molto caro e che mi piacerebbe condividere è il video profilo di un mio caro amico, Silvio Reffo, scalatore professionista e Ambassador La Sportiva. Le prime settimane di ottobre del 2015 sono partito con lui e altri due amici alla volta di Red River Gorge, in Kentucky (USA).
In un articolo per Upclimbing.com mi è stato chiesto di raccontare questa avventura. Quello che è successo di può sintetizzare in quanto segue:

l progetto è nato per caso, come del resto alcune delle migliori avventure. Quando Silvio mi fa una proposta difficilmente mi tiro indietro e quando mi ha parlato di Red River Gorge è stato un “sì” spontaneo. L’aiuto e la fiducia che mi sono stati dati da La Sportiva e Climbing Technology mi hanno permesso di dare vita a un progetto che solo con lo sforzo economico personale non sarei riuscito a portare a termine. Il mio intento era quello di riuscire a raccontare Silvio Reffo, l’esempio che lui è per me come scalatore e sognatore. Abbiamo un carattere simile e nutro molto rispetto nei suoi confronti. Penso che il suo approccio alla vita quotidiana sia stata e sia tuttora una fonte d’ispirazione per quello che cerco di essere adesso e quello che vorrei diventare in un prossimo futuro. Negli Stati Uniti ho filmato il più possibile, cercando di godermi anche io in prima persona qualche bella arrampicata. In quel momento non avevo ancora un’idea precisa di come sviluppare il progetto. La salita di Pure Imagination ha innescato l’idea di sviluppare il video ritratto secondo una metafora: lo sviluppo dell’eterna antitesi di immaginazione e realtà. Il passaggio che lega l’una e l’altra è sottile e offuscato. Il fatto che Silvio sia riuscito, con tanti sacrifici, a realizzare i suoi sogni (per adesso) sono per me la prova che lui non sia solo sognatore. Il sogno di per se è immaginazione ma una persona concreta riesce a trasporlo in realtà quotidiana. Ammiro molto le persone che con sacrificio seguono i propri talenti e le proprie passioni.”

Di seguito potete trovare la pubblicazione del progetto per EpicTV, il portale di video di azione più importante a livello europeo.

Il TAG mi ha sicuramente aiutato a scoprire e recuperare dei valori importanti che fino a quel momento non conoscevo o che avevo perso.
L’impegno e l’amore per il proprio lavoro sono quelli fondamentali sul quale baso la mia ricerca intima e personale per diventare un giorno un professionista nel mondo dell’outdoor.
Del corso ho apprezzato la possibilità di mettermi in gioco con progetti e persone reali. Lentamente sono venuto in contatto con la dura realtà del lavoro odierno, di cui quello giovanile viene spesso sfruttato o sottovalutato a prescindere. Nei mesi di studio impresa, tirocinio e workshop all’estero (personalmente le parti fondamentali del corso) mi sono imposto che il sacrificio per lo studio e per il lavoro mi avrebbero portato delle soddisfazioni, anche grazie a un pizzico di fortuna (che non gusta mai).

Io non so la tipologia di lettore che leggerà questa mia presentazione, ma una cosa voglio dirla: “siate ambiziosi”. L’ambizione e la passione sono i motori che ci portano a fare cose che non immagineremo mai di riuscire a fare: l’amore per noi stessi e le nostre passioni si trasformano in cose straordinarie, ma solo se lo vogliamo.

Collaborazioni:
La Sportiva
Climbing Technology
Ferrino
Vertical Life
Adventure Awards
E9
CAMP Cassin
EpicTV
Wild Climb
Black Diamond
Versante Sud
Pareti
Upclimbing
Grimper
Mountainblog

www.theverticaleye.com

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