Segui il tuo destino, lotta per quello che vuoi.

Sara Gasperini
TAG - Alta Formazione Professionale
5 min readMay 29, 2016

The two most important days in your life are the day you were born and the day you find out why. (Mark Twain)

Ci sono delle volte che non capisci quale sia la strada da percorrere. Prendi delle strade che pensi siano giuste ma che non ti portano dove veramente vuoi. Ciò ti porta un senso di incompletezza: devi avere il coraggio di cambiare strada finché trovi quello che stavi cercando. Ho capito che non bisogna mai arrendersi, non devi mai smettere di cercare. Continua a seguire il tuo destino e il tuo istinto: ti guideranno fin dove sei destinato ad arrivare.

Mi chiamo Sara Gasperini, sono cresciuta in una famiglia di fotografi. Fin da piccola mi piaceva osservare il lavoro di mio padre e rimanevo incantata dalla passione che aveva verso la macchina fotografica. Ho sempre pensato che il mio futuro fosse quello di ricalcare le sue orme. Crescendo me ne sono convinta e mi sono iscritta all’Istituto d’arte “A. Vittoria” di Trento, specializzandomi nella fotografia. Finita la scuola però non mi sentivo completa; dentro di me sentivo di non avere la stessa passione di mio padre, quella di cui ero rimasta colpita. Ho iniziato così il corso di TAG-Alta Formazione Grafica, l’ho iniziato con quel senso di incompletezza, non sapendo realmente cosa avrei fatto nella vita.

“Come ti vedi tra 10 anni?”

In una delle prime lezioni ci hanno chiesto di scrivere come ci saremo visti tra 10 anni e penso sia stata la domanda più difficile che mi avessero mai fatto. La risposta era sempre legata all’azienda famigliare: volevo andare a lavorare lì con l’obiettivo di farla crescere, ma non avevo capito ancora cosa avrei dovuto fare. Ogni giorno alle lezioni la mia mente si arricchiva di stimoli e la voglia di cercarne di nuovi. Oggi sono ancora entusiasta della mia scelta e per essere entrata a far parte del gruppo TAG. Per due anni mi sono concentrata solo sul corso, dimenticandomi del mio futuro e cosa sarei potuta diventare, ma cercavo solo di migliorare me stessa. Giorno per giorno.

Ed è successo che sono cambiata; inconsapevolmente e senza accorgermene. Il mio stile grafico è diverso rispetto a quando ho iniziato il corso, la testa è cambiata nel modo di affrontare le cose insieme al carattere: più forte e deciso.

L’ultimo semestre abbiamo iniziato il corso dedicato al Web e alle App. Ho dovuto imparare il codice Html. Io non avevo mai toccato una linea di codice prima, e non sapevo nemmeno da dove iniziare per progettare un sito. “Div”, “id”, “class”.. non sapevo minimamente cosa fossero in ambito web. Poi mi sono messa a provare e basta: non sono più riuscita a smettere. Durante questi sei mesi ho esteso molto le mie conoscenze Web sul codice, iniziando a programmare siti internet. Inizialmente molto semplici, poi sempre più complessi. Wow! Pochi mesi fa non avrei mai pensato di poter fare quello che sto facendo, ora sto sviluppando anche un’applicazione che a breve sarà sull’App Store!

Questa è la mia passione, questo è ciò per cui intendo lottare. Ho ancora tantissime cose da imparare nel web e non solo, ma la voglia è tanta. All’inizio sarà difficile non sbagliare, ma gli errori mi faranno crescere ancora di più. Riceverò dei “NO” e persone che non crederanno in me. Capiteranno anche dei momenti in cui dubiterò di me stessa, ma non abbandonerò mai questo sogno.

If you work hard and believe, the universe will always help you to catch your dreams. (Don Diablo)

Questa è una frase che ho sentito in una canzone, “Universe” di Don Diablo. Giocando a pallavolo l’ascoltavo sempre prima di una partita. Mi dava quella carica in più che solo la musica riusciva a darmi. Non l’avevo mai ascoltata fino all’ultima nota, mentre pochi giorni fa, sarà stato il destino o il caso, l’ho ascoltata fino alla fine.

Gioco a pallavolo da più di 15 anni, durante i quali ho capito molte cose. Penso che il ruolo nel quale gioco sia quello più importante e il più difficile, non tanto fisicamente, ma mentalmente. Ho iniziato a giocare come attaccante, ma poi ho cambiato ruolo per un problema che ho avuto alle ginocchia: non potevo saltare perché mi facevano male. Così sono diventata un libero. Spesso quando una persona che non ha mai giocato a pallavolo mi chiede in che ruolo gioco, per farmi riconoscere rispondo “sono il libero, quello con la maglietta diversa”. Il libero infatti è quello con la divisa diversa dai compagni di squadra, quello che non attacca mai e quello che nessuno si ricorda perché non può fare punti.

Dico che questo ruolo è difficile perché è molto diverso dagli altri. Il libero deve essere concentrato ogni momento della partita, non può permettersi di distrarsi nemmeno per un secondo, anche se può capitare che per una partita intera tocchi il pallone pochissime volte. Deve saper tirare su di morale la squadra nei momenti più difficili, anche se in difficoltà lui stesso e vorrebbe mollare tutto. Deve saper riconoscere i propri errori e ricavare da essi la carica per affrontare al meglio la giocata successiva: è una cosa difficilissima. Ti capitano partite dove magari entri in crisi e nessuno cerca di aiutarti, perché sono troppo concentrati a fare bene, non accorgendosi che sei in difficoltà. In quel caso devi cercare di rialzarti da sola e credetemi: non è affatto facile quando continui a fare errori su errori.

Gioco con quella maglia diversa da ormai più di 4 anni. Inizialmente facevo fatica a superare queste cose, capitavano giorni che piangevo perché mi sembrava troppo difficile affrontare tutte queste cose insieme. Invece adesso sono diventate parte di me e mi hanno aiutato non solo a superare difficoltà in campo, ma anche e soprattutto fuori, nella vita di tutti i giorni. Mi ha insegnato a non arrendersi mai e a superare qualsiasi ostacolo, riprovandoci anche mille volte.

Inoltre devo ringraziare mia mamma, perché lei mi ha insegnato un’altra cosa, forse la più importante di tutte. Mi ha insegnato a crederci sempre e che tutto è possibile se veramente lo voglio. Mi ha spiegato che il mondo è come decido di vederlo. Quindi ho iniziato a cercare sempre la parte positiva nelle cose, anche se a volte sembra non esserci. Piano piano tutto è diventato più bello, riesco a superare gli ostacoli con più serenità, anche se sono difficili. Il mondo è veramente quello che vuoi che sia, e l’universo reagisce in base a questo. Sarà stato destino che ascoltassi proprio questa canzone pochi giorni fa, ma sono veramente convinta che se tu ci credi, l’universo può aiutarti a raggiungere i tuoi sogni.

Tutti possiamo arrivare in alto, basta volerlo e crederci è la chiave giusta: io ci sto provando.

You can live your dream.

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Sara Gasperini
TAG - Alta Formazione Professionale

È complicata ma ama la semplicità. Le piace parlare dei suoi sogni e dei suoi obiettivi. Si perde nelle piccole cose. La sua caratteristica? Il sorriso.