Alimenti che favoriscono un’abbronzatura sicura e più intensa.

Nicola Pratesi
takevitamina

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Il solstizio d’estate, che cade il 21 giugno di ogni anno, è quel momento del calendario gregoriano in cui il Sole si trova perpendicolare rispetto al nostro emisfero, quello boreale. Questo fenomeno ha 2 conseguenze per noi, piuttosto immediate. In estate il Sole si trova molto più in alto rispetto all’orizzonte e perciò l’incidenza dei raggi solari è molto maggiore. Ciò produce giornate lunghe e calde in cui poter trascorrere il nostro tempo all’aria aperta o goderci una vacanza. Se poi ci esponiamo al Sole, l’abbronzatura che ne deriva ha degli effetti benefici come ad esempio la trasformazione del precursore della vitamina D nella sua forma matura, sostanza fondamentale per il nostro equilibrio psico-fisico. Per donarci tutti questi benefici (ce ne sono molti altri ovviamente), il Sole deve produrre una considerevole quantità di energia che si esplica sotto forma di radiazione o onda il cui irraggiamento sulla superficie terrestre può avere degli effetti dannosi per gli organismi viventi e per l’ambiente che li circonda. In particolare, i raggi del Sole sono cosiddette onde corte, ad alta energia, tra cui i raggi UV, che hanno effetti mutageni e cancerogeni. Per proteggerci da questi tipi di radiazione, facciamo uso abbondante di creme solari, ma è altrettanto importante seguire un’alimentazione specifica a tale scopo. Ecco di seguito alcune utili indicazioni:

Melone giallo e bianco
Il betacarotene in esso contenuto scherma l’aggressione dei raggi UV, agendo come un filtro. Protegge la pelle dalle scottature e dal photoaging, il precoce invecchiamento dovuto all’esposizione del sole. Esso contiene inoltre vitamina C, fondamentale per la produzione di collagene e per il mantenimento dell’elasticità e della tonicità della pelle. Ottimo da assumere anche sotto forma di centrifugato. Se non trovate il melone tradizionale, potete optare per quello bianco, le cui proprietà sono simili. A questo punto diventa una questione di palato.

Pesca
Ricca di vitamine ed oligoelementi, si è dimostrata un’importante alleata dell’abbronzatura, soprattutto per la presenza di betacarotene che svolge un’importante azione protettiva sulla pelle. E’ estremamente utile anche l’abbondante presenza di potassio, in grado di reintegrare la perdita di sali minerali dovuta all’eccessiva sudorazione tipica dei mesi caldi. La pesca è ipocalorica e solitamente ben tollerata dallo stomaco ma se ne raccomanda il consumo lontano dai pasti, evitando così fastidiose fermentazioni che potrebbero verificarsi in associazione a carboidrati e prodotti caseari.

Albicocca
Si tratta di un integratore naturale di betacarotene e licopene. Portatrice di una sana protezione grazie alla vitamina A, un potente antiossidante, essa aiuta a prevenire, insieme ad un buona crema, scottature ed eritemi.

A questo punto una macedonia o un centrifugato di melone, pesca e albicocca risulta ideale!

Pomodori
In tutte quelle alterazioni della cute causate dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS), come durante l’invecchiamento cutaneo precoce foto-indotto, cioè determinato da un’eccessiva esposizione alle radiazioni UV, questa sostanza ha dimostrato nelle recenti ricerche scientifiche una comprovata attività di prevenzione dei danni indotti dalle molecole ossidanti.

Anguria
Tra le fonti più ricche di licopene, un antiossidante tra i più utili, rappresenta il frutto estivo per antonomasia, dato l’elevato contenuto d’acqua (91,5%) e il suo ormai conclamato potere afrodisiaco e di stimolazione degli ormoni sessuali che ne deriva in particolare dal consumo della parte bianco a contatto con la buccia. Ma l’anguria è anche indicata contro i danni dell’abbronzatura, in quanto ricca del già citato licopene, i cui effetti sono simili a quelli utilizzati per le creme solari.

Mela
Alimento presente anche nelle nostre diete invernali, ma non per questo da abbandonare durante l’estate. Si tratta infatti di un frutto ricco d’acqua, vitamine e minerali utili per la salute di tutto il corpo. Inoltre contiene un elevato potere antiossidante (efficace pertanto anche contro i danni foto-indotti) così forte da essere considerato un frutto antitumorale ed anche un antinfiammatorio.

Pesce azzurro
Questo alimento garantisce un’alimentazione ricca di vitamine A ed E e di grassi polinsaturi, come gli omega 3 e gli omega 6 che stimolano la produzione di collagene ed elastina. Il pesce è tra i cibi ricchi di queste sostanze nutritive, non solamente il pesce azzurro, ma anche lo sgombro, il tonno, le acciughe, le sardine, il sarago, il pesce spada.
Perché no una bella pasta con il tonno, da arricchire con pomodorini, melanzane e feta? Non esagerare con l’olio!

Salmone
Da gustare affumicato, cotto oppure a crudo. Amico della pelle, il salmone deve la sua preziosità alla ricchezza di Omega 3, acidi grassi polinsaturI (quelli buoni!) che l’organismo non è in grado di produrre da solo (per questo sono detti essenziali), ma devono essere assunti con il cibo. Gli Omega 3 svolgono una funzione fondamentale nella protezione e nella riparazione delle membrane cellulari. Inoltre, ritardano l’invecchiamento di tutti gli organi, non solo quello della pelle.

Peperoni
Non ideali per tutti i tipi di diete, soprattutto se accompagnati da un eccessivo quantitativo di olio, essi danno un tocco di varietà e di colore ai nostri piatti. Il loro contenuto di vitamina A, corrispondenti a circa il 30% del fabbisogno medio giornaliero per un adulto,li rende una verdura antiossidante e antinfiammatoria, grazie anche alla presenza di vitamina C nella loro polpa.

Infine, una precisazione. Quelli che suggeriamo non sono alimenti che favoriscono l’abbronzatura, ma che ne mitigano gli effetti potenzialmente dannosi e che sono da consigliarsi per un’azione protettiva ed antiossidante ad ampio spettro. Si raccomanda comunque un’esposizione moderata e di evitare le ore centrali! Con il Sole, la nostra stella, non si scherza!

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Nicola Pratesi
takevitamina

Si laurea in Biotecnologie mediche e consegue il PhD in Biotecnologie endocrinologiche, molecolari e rigenerative presso l’Università degli Studi di Firenze.