Esami del sangue: profilo glicemico.

Giovanna Geri
takevitamina

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In occasione della Giornata Mondiale del Diabete del 14 novembre 2019 andiamo a vedere cosa dobbiamo indagare quando vogliamo capire come siamo messi a metabolismo degli zuccheri.

Innanzitutto una premessa: il diabete o l’insulino-resistenza sono patologie ad oggi diffusissime, fortunatamente curabili e gestibili in maniera ottimale al fine di garantire un livello qualitativo della vita del paziente ottimale, se non almeno normale.

L’insulino-resistenza è il primo campanello di allarme. In parole povere significa che per mantenere la glicemia sotto controllo l’organismo produce molta più insulina del normale; come si potrà immaginare ad un certo punto questo modello di lavoro risulterà sempre più gravoso e sempre più inutile.

In defintiva si può dire che un’insulino resistenza è l’anticamera del diabete.

I due esami fondamentali da fare nel check-up annuale sono Glicemia ed Emoglobina Glicata.

La Glicemia indica il valore puntuale degli zuccheri nel sangue e deve essere eseguita a digiuno, al mattino, senza aver assunto alimenti nelle 8 ore precedenti. Valori normali sono tra 60 mg/dl e 99 mg/dl. Al di sopra del valore massimo e se tutte le regole per un corretto esame sono state rispettate va preso in considerazione il valore della glicata.

L’emoglobina (Hb) è una proteina globulare che si trova negli eritrociti, i globuli rossi, ed in condizioni fisiologiche una certa percentuale si trova legata allo zucchero, l’emoglobina glicata (HbA1c); questa proteina è particolarmente sensibile ad alte e permanenti concentrazioni di glucosio nel sangue ed il suo legame con lo zucchero aumenta all’aumentare di una situazione di iperglicemia. Il valore di questo esame è enorme perché non esprime un valore puntuale ma ci descrive la glicemia nei precedenti 4 mesi (i globuli rossi hanno infatti una vita media di 120 giorni); inoltre non è suscettibile a valori acuti di ipergicemia.

I valori ottimali sono tra il 5,0% ed il 6,5%, considerando che, con valori superiori o uguali al 6,5% già si considera una condizione di pre-diabete.

Incrociando i dati di glicemia e glicata si comprende meglio se si è in una condizione da sottoporre ad ulteriori indagini o meno.

E’ molto importante modificare lo stile di vita (evitare il fumo e gli alcolici, fare attività fisica regolare) e l’alimentazione, seguendo una dieta ipocalorica, a ridotto contenuto di grassi e zuccheri, preferilmente non fai da te ma dietro consiglio di un medico o un nutrizionista.

Nel caso in cui simili cambiamenti non modificassero i valori si dovrà iniziare un percorso farmacologico. L’insulino-resistenza ed il diabete sono patologie nelle quali “procrastinare” ha effetti deleteri e può causare conseguenze e complicazioni molto gravi per il futuro del paziente.

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Giovanna Geri
takevitamina

Si laurea prima in Farmacia e poi in Scienze dell’Alimentazione. Ha oltre nove anni di esperienza come farmacista e una passione profonda per la nutrizione.