Elena Niccolai
takevitamina
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4 min readJul 19, 2018

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Il frigorifero dell’estate: consigli per una sana e sicura alimentazione

In estate, con il caldo intenso, cambia il fabbisogno di calorie e di sali minerali da parte del nostro organismo; inoltre, con le alte temperature, è fondamentale conservare i cibi in maniera adeguata.

Negli alimenti sono normalmente presenti microrganismi, utili in quanto ne favoriscono la preparazione e la digestione. A volte, però, gli alimenti possono essere contaminati da microrganismi dannosi per la salute dell’uomo e la loro ingestione può provocare malattie (tossinfezioni o intossicazioni alimentari) più o meno gravi. La causa di questa “contaminazione” è spesso imputabile ad una cattiva conservazione degli alimenti a livello domestico. Soprattutto quando le temperature sono favorevoli alla proliferazione di molte specie batteriche è dunque importante rispettare delle buone pratiche igieniche, che vanno dal frequente lavaggio delle mani alla pulizia delle superfici e dei materiali che vengono a contatto con gli alimenti.

D’estate è consigliabile seguire un’alimentazione leggera, ricca di acqua, vitamine e minerali, elementi che il nostro organismo tende a disperdere più facilmente con il sudore.

L’introito di liquidi, in particolare di acqua, è importante, ma facendo attenzione al consumo di bevande troppo fredde: se è vero che danno un refrigerio momentaneo, possono essere causa di complicanze importanti, quali la congestione.

La frutta e la verdura di stagione devono essere consumate quotidianamente per garantire il giusto apporto di vitamine, minerali, antiossidanti e acqua. Frutta e verdura non ancora mature devono essere conservate a temperatura ambiente; se mature possono essere conservate nella zona del frigorifero a temperatura maggiore (7–10°C, di solito il cassetto nella parte bassa) e vanno consumate rapidamente per evitarne il deterioramento. È meglio non lavare la frutta e la verdura prima di riporla in frigo, per non causare un aumento di umidità, che favorisce la crescita di muffe e batteri, ma solo prima del consumo. Alcuni tipi di frutta e verdura non hanno bisogno di essere refrigerati, anzi, potrebbero essere danneggiati dalla conservazione in frigo, per esempio la frutta esotica, gli agrumi (il freddo può farli diventare amari), i pomodori, i fagiolini, i cetrioli e le zucchine.

Uova, latticini, dolci a base di creme e panna, salumi si conservano nella parte intermedia del frigo (4–5°C). Lo yogurt è meglio conservarlo nella zona alta del frigo (6–7°C) per mantenere vivi i fermenti lattici in esso presenti.

Le uova devono essere sempre conservate in frigorifero e consumate non oltre la data indicata. È meglio tenerle negli imballaggi di vendita e sul ripiano, invece che nello sportello, dove potrebbero essere soggette a sbalzi di temperatura. È, inoltre, sconsigliato il consumo di uova crude (maionese e dolci), preferendone la cottura o la pastorizzazione.

I formaggi vanno protetti con un foglio di alluminio da cucina o con carta oleata e riposti in appositi contenitori chiusi. I salumi vanno lasciati nella carta per alimenti e protetti con fogli di alluminio chiusi ai bordi e riposti in contenitori ermetici o sacchetti per la congelazione ben chiusi.

Carne e pesce devono sostare nella parte più fredda del frigorifero (0–2°C, solitamente il comparto più in basso). Il pesce, eviscerato e lavato, va riposto in un contenitore o avvolto in una pellicola per alimenti e consumato entro 24 ore. La carne ha tempi di conservazione diversi, a seconda del tipo e del taglio: deve essere consumata entro 24 ore se macinata, entro 48 ore se di pollo o tacchino, entro 3 giorni in caso di affettati non confezionati e carne fresca in genere. Carne e pesce devono essere accuratamente cotti, fino al cuore dell’alimento, prima di essere consumati.

I cibi congelati e surgelati si conservano più a lungo rispetto a quelli conservati in frigorifero, ma devono essere trasportati dal punto vendita a casa in apposite borse termiche e, una volta a casa, riposti immediatamente nel congelatore, fino al momento del loro utilizzo. Si possono congelare i cibi a livello domestico disponendoli, in piccoli pezzi, in contenitori puliti con l’etichetta che riporta il nome del cibo contenuto e la data di congelamento. Lo scongelamento deve avvenire obbligatoriamente in frigorifero, mai a temperatura ambiente, e gli alimenti scongelati non devono mai essere ricongelati, ma consumati al più presto.

Altre regole importanti per evitare la contaminazione degli alimenti sono:

· Mantenere una corretta temperatura interna del frigorifero, assicurando i 4–5 °C sulla mensola centrale, evitando di riempirlo troppo (con scorte di cibo eccessive) e aprendolo solo quando indispensabile e per poco tempo. Tenere il frigorifero pulito e senza accumuli di ghiaccio sulle pareti per mantenere la temperatura di refrigerazione.

· Non riporre mai in frigorifero alimenti caldi per evitare condense e bruschi innalzamenti di temperatura sul ripiano.

· Conservare gli alimenti in contenitori puliti o nelle confezioni originali (che riportano le date di scadenza), evitando di riporre gli alimenti semplicemente su di un piatto, per evitare che gocce di liquido cadano da un ripiano all’altro.

· Separare gli alimenti crudi da quelli cotti o pronti per essere consumati per evitare che microrganismi eventualmente presenti nei primi vengano trasferiti ad alimenti che non subiranno più trattamenti termici prima del consumo (contaminazione crociata).

La corretta conservazione degli alimenti è importante, non solo per evitare la colonizzazione da parte di microrganismi patogeni ma anche per mantenere le proprietà organolettiche (l’insieme delle caratteristiche fisico-chimiche e nutrizionali) dell’alimento stesso, evitando alterazioni quali/quantitative dei principi nutritivi in esso contenuti.

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Elena Niccolai
takevitamina

Biologo Nutrizionista & PhD in Scienze Cliniche. Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università degli Studi di Firenze.