Rodiola vs stress da rientro

Giovanna Geri
takevitamina

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Lo stress da rientro esiste veramente? Certo che sì.

Purtroppo le ferie sembrano sempre troppo brevie il rientro in ufficio può essere traumatico: in nostra assenza la mole di lavoro è cresciuta senza sosta e adesso rappresenta un valico insormontabile.

Ricominciare con la solita routine è psicologicamente e fisicamente pesante e ci troviamo impotenti. Gli studenti universitari dopo almeno un mese di relax affrontano la sessione autunnale sentendo di aver perso la concentrazione e la capacità di memorizzare concetti e nozioni.

Siamo in settembre, l’estate sta finendo, le giornate si accorciano e l’aria rinfresca: ci sentiamo già addosso l’inevitabile autunno.

Tutti questi fattori, sommati insieme, sono capaci di indurre stress, apatia, sensazione di affaticamento, malumore e nervosismo.

Un’aiuto arriva dalla fitoterapia che ci regala un prodotto di eccellenza: la rodiola.

La Rhodiola Rosea L. (questo è il suo nome botanico) è una pianta grassa originaria di Europa e Asia, dove cresce e si diffonde negli ambienti freddi e montani fino ai 3000 metri.; nella medicina popolare è nota già da molto tempo per le sue proprietà di tonico, adattogeno e antistress naturale. La parte della pianta utilizzata in forma di estratto secco è la radice, ricca di principi attivi, tra i quali i più importanti sono il salidroside e la rosavina. Il fitocomplesso interagisce con i principali neurostrasmettitori del nostro organismo, in particolare la serotonina, la “molecola del buonumore”, modulando la risposta fisiologica allo stress.

Gli effetti sono molteplici e sono supportati da numerosi studi scientifici: uno studio recente ha mostrato come la somministrazione quotidiana di rodiola riducesse considerevolmente la sensazione di affaticamento prolungato e/o cronico già a partire dalla prima settimana. Ottimi risultati si sono ottenuti addirittura nel trattamento del Disturbo da Ansia Generalizzata, con una regressione significativa della sintomatologia.

Altri studi clinici hanno evidenziato come la supplementazione di rodiola abbia un effetto antifatica particolarmente spiccato sull’attività mentale, migliorando, in soggetti sani, la capacità di concentrazione.

L’interazione con la serotonina fa sì che il fitocomplesso agisca in maniera molto simile ai più comuni antidepressivi, migliorando sensibilmente anche il tono dell’umore.

Sebbene sia generalmente ben tollerata, anche per la rodiola c’è un “però”: come tutti i tonici, in seguito ad un’assunzione prolungata e a dosaggi elevati, può alzare la pressione ed è controindicata in chi fa uso di farmaci antidepressivi e ansiolitici.

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Giovanna Geri
takevitamina

Si laurea prima in Farmacia e poi in Scienze dell’Alimentazione. Ha oltre nove anni di esperienza come farmacista e una passione profonda per la nutrizione.