Ha tutto lo stesso sapore, sempre.

Andrea Massardo
Tangramag
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2 min readDec 17, 2018

Ha tutto lo stesso sapore, sempre.
Se fai caso a quello che faccio io,
noterai che sono le stesse cose
fatte diversamente ogni volta.

Di cose ne so fare quattro e quelle
ripeto. E poi tutti mi applaudono.
Mi fanno i complimenti e sorridono.
E io continuo a non saper far niente.

Però a questa gente piace troppo
complimentarsi, non s’accorgono
che non è mai niente di nuovo, niente.
Le stesse parole, gli stessi modi.

E scroscia la folla contenta e viva,
appagata da un monotono orgasmo.
La ripetizione, le gestualità, i
riti, le cose, la noia, la morte.

Ma in fondo va tutto bene, mi basta
buttare giù un bicchiere di petrolio
e, ogni giorno, come animale in gabbia,
mostrare le mie abilità — per sempre.

Una signora applaude, il marito mi
stringe la mano, la figlia mi guarda,
sorride, avrà la mia età. Ricambio.
Sorrido. Poi va, e scompaio anch’io.

Mi chiudo nel mio stanzino da bestia,
ché questo sono; mangio, dormo, sogno
mostri che mi torturano, riparto
per la messa in scena della mia vita.

Non so cosa volete vedere,
signore e signori, e non vi capisco,
ma anche oggi, solo per voi, offro
la mia prestazione idiota per farvi
contenti. Sarò la vostra puttana.

Un umile servo senza talento,
un bastone per la vostra vecchiaia,
un buffone di corte, uno scemo
che balla in strada per poche lire,
l’ultima ruota del carro e la prima
ruota che, nel tragitto, si spezza.

Paolo Rolfi

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Andrea Massardo
Tangramag

Il destino ha due modi per distruggerci: negare i nostri desideri oppure realizzarli.