Sesso e Carnazza

Tangram
Tangramag
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7 min readSep 30, 2018

All you need is love, cantavano i Beatles nel 1967.

Oggi, negli anni ’10 del XXI secolo, sappiamo fare l’amore?

E non intendo l’amore da farfalle nello stomaco, l’amore da romantiche passeggiate mano nella mano, l’Amore, con la A maiuscola.

Intendo l’amore carnale, il sesso.

Come è bello far l’amore da Trieste in giù … ? sarà vero?

Innegabile notare come dalla rivoluzione del ’68 in poi siamo riusciti a conquistare una sessualità indipendente, sempre più libera da tabù, sempre più serena, sempre più accettata. Non da tutti, ovviamente, ma siamo sulla buona strada: sempre più uomini e donne vivono il sesso come un piacere, non imposto, non brutto, non costretto; anzi, negli ultimi anni sono anche stati coniati nuovi termini come friends with benefits ovvero “amici di letto” (e subito ci vengono in mente quei due fighi di Mila Kunis eJustin Timberlake nell’omonimo film). Si percepisce quindi una nuova ottica culturale in cui il sesso può essere occasionale senza essere peccaminoso (addio ottica cattolica), dove non per forza i due partner devono stare insieme o meglio ancora conoscersi (addio ottica puritana).

Tutto bello, tutto nuovo, tutto eccitante, ma …giusto?

Riformulo: lo stiamo facendo nel modo giusto? E qui non intendo parlarvi delle varie posizioni da Kamasutra, ma degli intenti che ci spingono a farlo.

La voglia di abbandonare gli ottusi moralismi e la voglia di sperimentare un sesso attivo, indipendente, senza costrizioni di sorta non ci ha portati verso un sesso impersonale e fine a se stesso? Arriviamo all’orgasmo tanto agognato e poi?

ATTENZIONE: non aspettatevi un articolo in cui punto il dito contro coloro che dicono “scopare” anziché “fare l’amore”, che inneggia ad un ritorno alle origini, un articolo in cui affermo che la nuova generazione si stia perdendo in se stessa e non dia valore alle relazioni affettive.

NO! Vi dico scopate, fate all’amore, fornicate, ma ricordate che siamo esseri umani e che abbiamo quindi il dovere di comportarci come tali anche, e soprattutto, sotto le lenzuola!

Ora vi spiego.

Mini lezione (molto veloce e poco noiosa) di biologia.

Mi duole annunciarvi che, come Babbo Natale non esiste, voi non siete stati portati dalla cicogna. Già, anche i vostri genitori hanno fatto sesso ( e smettiamola di pensare “che schifo” e anzi, ringraziate per la vostra esistenza che mamma e papà non avessero ancora Netflix e quindi si svagassero ancora alla vecchia maniera) e prima di loro i vostri nonni, come i vostri trisnonni, come i quadrisnonni, fino ad arrivare al bell’uomo di Neanderthal che ha dato il via alla vostra famiglia .

E gli uomini di Neanderthal oltre ad avere un organo sessuale avevano anche un cervello. Un cervello che non è nemmeno lontanamente bello come il nostro. Poiché dovete sapere che con gli anni (ehm millenni) il nostro cervellino si è sviluppato, è cambiato, si è ammodernato, insomma. Da un punto di vista filogenetico possiamo infatti andare ad identificare, come fece Paul D. MacLoad negli anni ’70, tre diversi livelli (non per forza anatomici, più che altro funzionali) corrispondenti a tre piani di progressione filogenetica. Si parla infatti di cervello trino: tre strati di cervello che coesistono e che testimoniano l’evolversi della nostra specie e del resto animale.

Il primo cervello, quello di stampo rettiliano (perché effettivamente ce lo hanno anche serpenti, tartarughe e iguane), presiede le funzioni vegetative e guida le azioni più primitive: quando pensi di voler saltare addosso ad una bella ragazza in minigonna è il cervello rettiliano che parla.

Il secondo cervello, invece, è tipico dei mammiferi così detti secondari e presiede le emozioni fondamentali ( anche per questo è chiamato emotivo) quali rabbia, paura, gioia, tristezza oltre che guidare comportamenti sociali e relazionali più evoluti come la cura materna, lo stare insieme, il gioco.

Infine abbiamo la neocorteccia che governa le emozioni complesse, ovvero vergogna, colpa, orgoglio e funzioni cognitive superiori, come la pianificazione, l’autocoscienza, il pensiero, la narrazione. È la nostra neocorteccia che ha reso possibile l’evoluzione nella specie umana di cultura, educazione, arte, scienza, religione: è ciò che ci rende umani.

La neocorteccia deve essere fatta maturare, nel senso che si presenta poco sviluppata nei neonati e cresce gradualmente durante l’adolescenza.

Eccovi qui presentato il nostro cervello, uno e trino.

Nell’attività sessuale sono coinvolti tutti e tre i livelli ed è qui che sta il problema: la neocorteccia permette un ragionamento ampio (apertura mentale) definendo gradi di libertà maggiori, ma non infiniti poiché in ogni caso influenzati dagli strati più antichi e dalla cultura in cui l’individuo è immerso.

Ogni essere umano può, però, intervenire con maggior flessibilità sul proprio comportamento sottraendosi in parte ad automatismi biologici provenienti dal cervello rettiliano ed emotivo. Questi gradi di libertà vanno, quindi, protetti e potenziati ad interesse della propria evoluzione personale e sociale.

Non giustifichiamo la nostra situazione con insuperabili dictat quali “in fondo siamo animali, siamo fatti così”, ma, anzi, rendiamoci responsabili della nostra azione. Una delle funzioni principali della neocorteccia è quella che ci permette di rappresentarci mentalmente ciò che passa nella mente altrui. Questa può sembrare una abilità scontata, ma invece è fondamentale affinché si creino relazioni empatiche, coinvolgenti, sensibili all’altro e alla sua sfera personale.

Il discorso coinvolge ovviamente anche il nostro comportamento sessuale. La relazione che si crea, che sia duratura o che sia di una notte, deve tener conto dell’altro in quanto persona. La neocorteccia ci insegna appunto ad immedesimarci nell’altro.

Il sesso è uno scambio, reciproco, che non deve esaurirsi nella mera ricerca dell’orgasmo (i sex toys altrimenti a cosa servirebbero?) , ma anzi dovrebbe essere paritario, ludico, creativo e soddisfacente. Deve insomma lasciar qualcosa. Perché noi facciamo sesso per piacere, non per dovere.

In Italia il 26% dei ragazzi e il 22% delle ragazze ha fatto sesso già a 15 anni (vedi i dati raccolti dalla Healt Behavior in School — aged Children http://www.hbsc.unito.it/ )

Sbagliano? No.

Sono pronti, mentalmente parlando, a fare sesso? Non lo so.

Perché se si sta registrando una precocità sessuale, si sta anche anche rilevando una immaturità psicologica. Vi sono diversi motivi per tutto ciò (una educazione sempre più condiscendente, una grande dipendenza dl gruppo dei coetanei, una maggior probabilità di incappare in materiale sessuale senza aver gli strumenti per comprenderlo) e il risultato è, anziché un maggior benessere, un aumentato disagio personale e sociale.

Perché l’anticipo dell’attività sessuale non è supportato da adeguate conoscenze e capacità relazionali necessarie per viverla in maniera positiva. La maturazione puberale non va di pari passo alla maturazione cognitiva. Ciò crea un bipolarismo sessuale, prettamente negativo, influenzato dalla tendenza a comportarsi come adulti in seguito ad influenze economiche di mercato, a forti esposizioni a stimoli sessuali e di sessualizzazione degli individui, specie della donna.

Sembra che l’adolescente di oggi faccia sesso non per desiderio o curiosità, non per trasgressione, ma per conformismo sociale.

Si vive quindi una sessualità anaffettiva, talvolta priva di coinvolgimenti emotivi, quasi fisiologica, poco appagante e potenzialmente violenta. La bipolarità sopra citata consiste nella scissione tra sesso e affetti, che favorisce quindi un rapporto superficiale, impersonale, vuoto che non accresce la nostra esperienza, ma al contrario rischia di svalutarla, privandola di emozioni e significato.

La cura?

  1. CULTURA Influenziamo noi la cultura e facciamoci promotori di una sessualità bella, paritaria, all’insegna del rispetto. Perché nessuno ci guadagna da una sessualità rozza e primordiale. Non ci guadagniamo noi come donne, come uomini, come esseri umani.
  2. AZIONE INDIVIDUALE Funziona come la raccolta differenziata: ognuno può fare qualcosa, nel piccolo. Se noi siamo i primi a crederci e dare il buon esempio possiamo far qualcosa: insegnare, spiegare e far vivere bene il sesso. Nel nostro cervello le connessioni sinaptiche che non vengono esercitate si perdono: quindi professiamo il buon sesso per fare del buon sesso e riceverlo indietro.
  3. EDUCAZIONE: occorre insegnare a scuola a vivere sereni. Non basta più l’educazione sessuale che ci insegna ad infilare un preservativo ad una banana e che ci da gli orari del consultorio. Non fraintendetemi: una educazione sessuale adeguata è necessaria, fondamentale per avere esperienze sessuali, ma è appunto la base di un argomento che si sta facendo sempre più complesso e verso cui occorre riporre attenzione. Non si tratta solo di parlare di contraccettivi, mestruazioni e anatomia. Occorre anche educare ai sentimenti. L’OMS la definisce educazione sessuale olistica appunto per sottolineare come sia necessario affrontare sia la sessualità fisica, che sentimentale, emotiva e relazionale. Occorre una educazione dei sentimenti per crescere una generazione forte, autonoma, conscia della propria ricchezza e bellezza interiore. Conscia del suo essere umana.

Si parla oggi (ne parlano studiosi tra cui psicologhi, medici, pedagoghi) di imparare, insegnare e trasmettere una morale sessuale moderna che eluda (sterili) diatribe ideologiche e religiose e che si fondi su principi democratici. Si parla quindi di negoziazione, che può far pensare a cose brutte, meccanicose, ma che in realtà si riferisce a ciò che in una coppia sessuale (di fatto o di poche ore) deve essere deciso insieme. I partner sono paritari, nell’atto sessuale, nel rispetto reciproco, nel voler provare entrambi piacere, nell’avere gli stessi diritti e poteri.

Si parla di cittadinanza intima, che concerne il diritto a poter godere della nostra e altrui persona nel pieno diritto paritario e nell’autonomia sessuale della persona.

Fondamentale è il pensiero critico.

Siamo umani: esseri intelligenti, socievoli, empatici, relazionali. Non diamolo per scontato. Difendiamo la nostra umanità.

Bianca Garelli

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