5 cose da sapere prima di cambiare città

Alessandro Ionni
Tasc
Published in
6 min readJul 16, 2015

Ad un certo punto della vita può capitare che sia necessario trasferirsi in un altra città. C’è chi lo fa per lavoro, chi per studio, chi per piacere.
Per quanto riguarda il piacere non serve una guida (probabilmente potrete permettervelo e sarà sicuramente una meta tropicale), quindi questa volta ci concentreremo sul lavoro e lo studio. Cercherò di fornirvi i 5 punti principali che dovete affrontare prima e durante il trasferimento, dato che li ho appena vissuti.
Per inciso, mentre vi scrivo sto tornando a casa.

Una sola premessa: quello che ho scritto vale soltanto per chi ha già trovato un lavoro e sa dove andare a studiare. Negli altri casi finchè una di queste due cose non sarà chiara fatevi ospitare da qualcuno prima di prendere impegno con delle case. Non sarebbe divertente dopo affrontare la rescissione anticipata del contratto.

1. Come cerco casa?

trasferirsi

Trovare una casa è un punto fondamentale quando dovrete cambiare città. Lo so che spesso i vostri amici che vivono in quella città vi hanno detto che vi avrebbero ospitato a vita, ma dati i diversi impegni e i diversi stili di vita dopo una settimana anche il più gentile di loro potrebbe volervi soffocare nel sonno. Per questo motivo, prima di partire, online avete tantissime possibilità di trovare case su siti come subito.it, immobiliare.it, idealista.it e iniziare a prenotare delle visite.
Il mio consiglio è appoggiarvi per un po’ da un amico mentre guardate le case, tutte in quartieri diversi, in modo da farvi anche un’idea più precisa della città che vi sta per ospitare. Non vi abbattete se non trovate subito il posto che fa per voi. La vostra prima casa potrebbe essere più simile ad una stalla che ad una vera abitazione, ma sarà vostra!
Se non siete sicuri del luogo scelto (o comunque sperate di non passarci più di 3 mesi) l’importante è riuscire a strappare un contratto che vi permetta di cambiare casa senza dover versare penali esagerate (o semplicemente non stipulate un contratto; anche se non dovremmo dirlo, sarà la cosa che vi verrà proposta dalla maggior parte dei proprietari. Nel caso, dopo aver terminato la vostra permanenza, potrete divertirvi a denunciarli alle autorità competenti).

2. Come porto lì le mie cose?

cambiare città

Questo è un fattore molto delicato del cambiare città. Portare subito tutte le proprie cose significherebbe imitare le popolazioni nomadi della preistoria in degli imbarazzanti spostamenti con tutti i vostri averi attraverso mezzi pubblici o in auto. Il tutto da fare prima verso casa dell’amico che vi ospita, poi al primo appartamento e dopo ancora al secondo (si spera quello definitivo). Il mio consiglio è portarvi il minimo indispensabile per 15 giorni. Quando avete trovato una casa convincente fatevi spedire il resto. Considerate che con servizi di spedizioni private (personalmente ho usato DHL) una valigia grande viene a fare sui 40€. Niente di insostenibile, ma la vostra schiena ve ne sarà grata.

Nei contratti state sempre molto attenti a che sia specificato che l’affitto è comprensivo di tutte le spese. Nel caso rivolgetevi ad un vostro amico avvocato o, se non avete modo, che studia giurisprudenza; ne saprà comunque più di voi.
Ovviamente se state lavorando dal momento in cui arrivate, avrete la possibilità di guardare al massimo una casa al giorno, quindi organizzate bene il vostro tempo o spostatevi qualche giorno prima dell’inizio del contratto di lavoro. Lo stesso vale per chi si sposta per studio. Vedere accavallate le vostre attività e la ricerca di una casa potrebbe crearvi un principio di risata isterica a fine giornata, che può sfociare in voglia improvvisa di piangere.

3. Con chi finirò a vivere?

cambiare città

Nel cambiare città, molto importante è la scelta dei coinquilini. Se pensate di avere un compagno/a di casa che vi porterà feste, donne/uomini, organizzazione, pulizia, ordine e tanta amicizia, potreste sbagliarvi di grosso. Se vi andrà bene potreste anche sopportarvi. Se vi andrà molto bene diventerete amici per la pelle. In ogni caso voi siete i migliori conoscitori di voi stessi quindi se avete problemi a condividere qualunque cosa cercatevi un monolocale.

Nel caso in cui vorreste condividere la vostra vita in casa con qualcuno, fate in modo che sia qualcuno che conoscete o, se questo non è possibile, cercate di mettere subito in chiaro determinate regole di vivere civile. Non vorreste sicuramente trovare un giorno la cucina devastata da un’esplosione nucleare, o tornare da una visita alla vostra città natale e trovare sacchetti della spazzatura di tutta la settimana in grado di radunare un rave di formiche ed insetti vari.
In generale sapere già età e lavoro/campo di studi dei vostri coinquilini è un fattore molto rapido per immaginare la vostra vita con loro. In qualunque caso se sono degli sconosciuti state tranquilli: non avete assolutamente idea di chi vi potreste trovare di fronte.

4. Le mie spese a quanto ammonteranno?

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Bene, avete fatto un calcolo preventivo di quanto spenderete al mese? Aumentate il vostro conto di un terzo.
Alla prima esperienza non avete la minima idea delle spese che vi troverete ad affrontare. La prima cosa da fare è essere sicuri di avere un supermercato vicino casa. Se ne avete più di uno potrete confrontare le offerte per capire qual è il più economico.

Per la vostra salute cercate di non far diventare la sezione dei cibi pronti la vostra migliore amica, altrimenti le spese da aggiungere dopo un paio di mesi saranno un medico e un dietologo. Considerate i mezzi che usate per spostarvi, quindi un abbonamento o le spese dell’automobile. Cercate di regolare la quantità di uscite serali per gestire il resto dei soldi. Se sarete bravi da studenti, non svenerete i vostri genitori. Da lavoratori riuscirete a tenervi qualcosa da parte.

Se guadagnate molto bene o avete le spalle coperte dai vostri cari, fate saltare quello che ho scritto e godetevi la vita, i modi di spendere sono infiniti.

5. E se non conosco nessuno?

cambiare città

Può succedere di andare in una città nuova e non conoscere assolutamente nessuno. Per gli studenti non c’è problema, all’università ci vuole poco per fare amicizia. Per i lavoratori il pericolo è che vi possiate abbrutire stando da soli. Immaginate di avere 25 anni, prima esperienza lavorativa. La persona più vicina a voi ha 40 anni e quindi non proprio gli stessi interessi. Ogni persona ha un carattere diverso e quindi non posso darvi troppi consigli su questo.

Ma se siete proprio soli e siete timidi, cercate di rompere questo vincolo e di iniziare ad avere a che fare anche con persone lontane da voi. Chiedete a dei vostri amici se conoscono qualcuno in quella città e fatevelo presentare. Potrebbero essere il collegamento per conoscere qualcuno che può suscitare maggiormente il vostro interesse. Nel caso in cui si organizzino eventi particolari in quella città, andateci senza pensare. Non è difficile fermarsi a parlare con qualcuno per qualunque motivo e stringere un’amicizia. Se non c’è nulla di tutto ciò potete sempre affidarvi alle app social di aggregazione. Questa cercate di tenerla proprio come ultima spiaggia, però.

Nessun posto è come casa, anche se cambiare città…

Ricordate sempre che cambiare città significa anche poter ricostruire la propria persona, sia verso gli altri che non sanno chi siete, sia verso voi stessi. Significa avere la possibilità di parlarvi e di scoprire le vostre debolezze e i vostri limiti di sopportazione alle situazioni complicate.
Se la decisione di spostarvi dipende unicamente dalla paura di cambiare, il mio consiglio è di lanciarvi. Avrete modo di scoprire sicuramente qualcosa che non avreste immaginato e di conoscere persone interessanti e diverse dalla vostra solita cerchia.
Nel caso vi assicuro che c’è sempre una maniera di tornare indietro, proprio come sto facendo io in questo momento.

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Alessandro Ionni
Tasc
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