5 Silicon Valley europee da tenere d’occhio

Alberto Gerin
Tasc
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4 min readMar 31, 2014

Una nuvola di innovazione sta coprendo gran parte dell’Europa, da Nord a Sud, distribuendo sapere e collegando tra loro le menti più aperte: nel mare di start up e di tech hubs che spuntano come funghi, abbiamo selezionati le città europee con la spinta più forte verso questo cambiamento. E, purtroppo, d’Italia c’è ben poco.

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Grazie alla decentralizzazione delle imprese che si occupano di innovazione e tecnologie consentita da internet, non troviamo più singole e sporadiche città industriali bensì un delta di metropoli tecnologiche allargate, connesse all’avanguardia ed alla qualità della vita (non solo) lavorativa. Ma quali sono le caratteristiche essenziali affinché una città attragga innovazione? Una formula magica non esiste, ma sono diversi i fattori alla base della scelta; seguiteci alla scoperta delle cinque città europee il cui patrimonio d’impresa in perfetto stile Silicon Valley cresce d’ora in ora.

Oltre alle già note Londra e Berlino, considerati ormai i traini europei per lo sviluppo, un’onda imprenditoriale sta prendendo piede dall’Estonia a Malta, passando per…

Tel Aviv

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Con 5000 start up, un bacino di utenza a metà tra Europa e Medio Oriente ma pienamente proiettato in tutto il globo, Tel Aviv non è più una sorpresa per gli utenti del settore.
La maggior densità di start up al mondo, maggiore anche all’originale Silicon Valley, è dovuta quasi totalmente alla ristrettezza del territorio (vedi conflitto israelo-palestinese) inversamente proporzionale all’inventiva ed alla creatività che caratterizzano la città.
Sono più di 60 le start up di Tel Aviv quotate in borsa al NASDAQ, Wix e Google c’hanno messo le basi, con il colosso di Internet che ha appena inaugurato gli 8000 m² dei suoi nuovissimi uffici.

Eindhoven

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Non solo Amsterdam: l’Olanda è all’avanguardia anche nel panorama delle imprese tech. Un centinaio di aziende internazionali e locali hanno deciso di piantare qui le loro tende, dando alla regione di Eindhoven il nome di “Brainport”, porto dei cervelli, e dove si organizzano alcuni tra i più importanti Start Up Weekend.
Un luogo di arrivo, ma anche di partenze eccellenti, per proiettarsi nel panorama mondiale dell’innovazione. La città delle biciclette, dell’energia alternativa, dei nuovi materiali intelligenti, del ripensare alla green economy ed alla tecnologia applicata alla medicina, si presenta al mondo intero come “the most inventive city in the world”.

Monaco

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La Monaco francofona, quella del Principato universalmente conosciuta per la ricchezza, non è quella di cui ci occuperemo qui: parliamo invece di Monaco di Baviera, capitale della regione più meridionale della Germania.
E se Berlino è considerata la casa delle start up di internet e della tecnologia più avanzata, Monaco è ancora la patria delle industrie di venture capital, ovvero della ricerca dei capitali da investire, fattore non secondario quando si punta a diventare un’azienda. Senza fondi non si va da nessuna parte.
La creatività non è la qualità più conosciuta di Monaco? Ci pensa l’estrema precisione a riequilibrare le cose a favore di investitori quali Holtzbrinck e Hubert Burda Media (entrambi spin off di società nate nell’editoria).

Nicosia

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Un potenziale inespresso o, meglio, legato dalla crisi finanziaria che sta attanagliando l’Europa: ecco ciò che nel mondo pensano di Nicosia, la capitale dell’isola di Cipro.
Punti di forza che vanno dalla tecnologia avanzata all’apertura mentale, passando per la proprietà intellettuale di una città che sta in mezzo a due mondi diversi, a due culture che spesso si mostrano contrastanti ma che invece lasciano piena libertà di inventiva e problem solving.
Ecco dove Occidente ed Oriente si incontrano, creando un sistema finanziario favorevole alle imprese, un’alto reddito pro capite ed infrastrutture sofisticate adatte alla nascita di start up, non ultima la Neo & Bee per l’utilizzo dei Bitcoin nella vita quotidiana.

Dublino

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Considerata una Cenerentola tra le capitali europee, Dublino rappresenta da sola il 20% delle aziende tech del continente: ospita gli HeadQuarters europei di Google, Amazon e Linkedin e, grazie ad un’efficiente politica di detassazione, consente l’apertura e la stabilizzazione delle start up.
Inoltre, con un costo della vita molto contenuto rispetto alla sorella inglese (Londra, nda), permette più facilmente la stabilizzazione familiare; gli investimenti pubblici (pochi) e privati in questa direzione stanno aumentando l’appeal che l’Irlanda ha a livello mondiale, attirando moltissimi giovani imprenditori con un’idea e la voglia di mettersi in gioco.
Tra i “dublinesi” più noti citiamo Riffstation (i creatori del software di Guita Hero) e Demonware (software di gaming), oltre ai tre ragazzi che hanno lanciato F.ounders.
Una città viva non soltanto per l’età media della popolazione, dunque, ma anche per l’altissimo numero di immigrati che approdano a Dublino con la concreta possibilità di studiare nelle migliori scuole di tecnologia e business e lavorare poi negli uffici di Microsoft, Facebook e Twitter.

E che, per questi motivi, si merita a tutti gli effetti il titolo di Silicon Valley europea.

(per le immagini si ringraziano fastcompany, hightechcampus, enatoxavier, idaireland e Google Maps)

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Alberto Gerin
Tasc
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Personal-growth addicted, some music&books&films lover, editor & copywriter.