Adobe Xd è il programma definitivo per UX e UI?

Michelangelo Caruso
Tasc
Published in
7 min readMar 16, 2016

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É un periodo particolarmente fervido per Adobe: la società californiana ha da tempo intrapreso un percorso di cambiamento dei propri paradigmi che soprattutto l’ha portata dall’offrire strumenti professionistici complessi che l’utente poteva adattare alle proprie necessità, alla creazione di strumenti adatti alle sempre diverse esigenze dei diversi settori professionali. Se un tempo un professionista doveva arrangiarsi con i programmi a disposizione, adesso Adobe sta sempre più settorializzando i propri prodotti.

Diverse le novità sfornate (tra cui anche un applicativo dedicato ai social di cui abbiamo gia parlato) che appaiono sul nostro Creative Cloud, ma è vero anche che questo proliferare di programmi a volte risulta eccessivo, costringendo all’acquisto di programmi stand alone che in realtà potrebbero magari essere integrazioni di altri.

Questo è un po’ il caso di Adobe Experience Design CC (o Adobe Xd, per chi è familiare con gli acronimi della casa californiana), programma nel complesso utile, ma che poteva tranquillamente fungere da completamento per altri programmi già esistenti, come Illustrator o Fireworks. Comprensibile però la politica di voler dedicare ad ogni figura professionale dei precisi applicativi, in modo da permettere delle scelte caratterizzanti per la propria Suite.

Risorto dalle ceneri del progetto Comet di cui si erano perse le tracce alla fine del 2015, Experience Design nasce specificatamente per il lavoro dell’ UI designer e per diversi aspetti della prototipazione degli UX designers, e si pone come diretto concorrente di piccoli giganti come Sketch e Proto.io, divenuti strumenti indispensabili per i professionisti del settore. Gli UX e gli UI designers hanno attualmente, un universo in espansione di prodotti utili per ogni fase della progettazione, a partire dal wireframing (fase fondamentale della progettazione) fino al vero e proprio mockup di alta qualità, che esplica il funzionamento di un app o di un sito a clienti e sviluppatori.

Finora Adobe aveva fornito una discreta alternativa in Fireworks il programma rilevato dalla Macromedia (azienda da cui ha rilevato Dreamweaver ed il fu prezzemolino del web Flash), ma la costante crescita del settore, il cambio di paradigmi e l’evidente migrazione di molti utenti che trovavano in Sketch un perfetto compagno di lavoro, ha portato sicuramente l’azienda californiana a rivedere le proprie priorità, sempre nell’ottica di avvicinarsi all’utente invece che il contrario.

Il cambiamento di Adobe attraverso l’interfaccia

adobe experience design

A primo impatto Adobe Xd riunisce il meglio dei propri standard di usabilità, fornendo funzioni che coprono diverse delle opzioni base di Illustrator unite alla semplicità di utilizzo di Sketch, che rispetto ai programmi di Adobe aveva anche una precisione del posizionamento degli oggetti invidiabile (chiunque abbia provato la frustrazione di posizionare oggetti precisi al pixel, scoprendo che in realtà non lo erano sa di cosa sto parlando) ed una semplicità d’uso superiore. Ma è proprio su questo che Adobe questa volta punta, lasciando più spazio al design puro piuttosto che alla conoscenza del programma.

La creazione di macro, set di font e simboli tipica di programmi come Illustrator qui lascia spazio invece a veloci automazioni che permettono di modificare immediatamente i layout, con un notevole risparmio di tempo e somma gioia degli utenti. Un’interfaccia ancora più scarna del famosissimo Paint di Microsoft nasconde invece una serie di opzioni pratiche e dirette. Troviamo infatti sulla sinistra, la classica barra strumenti con sole 7 icone. Se vi sembra poco, in realtà bisogna considerare che se avete fatto bene i compiti a casa sono ben più che sufficienti, poiché creare un’interfaccia funzionale e piacevole non richiede un numero eccessivo di strumenti, ma solo un solido lavoro di ricerca e studio pregresso. Nello specifico Adobe Xd ci offre il classico strumento di selezione, 4 strumenti per le forme (rettangolo, cerchio, linea e forma libera), uno strumento testo ed uno strumento per le artboard, tracciabili liberamente o secondo gli standard più comuni.

La vera novità di questo programma è il pannello di destra, che finalmente diventa direttamente dedicato allo strumento che stiamo utilizzando. Nelle interfacce Adobe siamo ormai abituati ad una cascata di pannelli: fissi o espandibili, volanti o ancorati non c’è ordine che tenga, pur con schermi pompati in pollici e risoluzione vi troverete la finestra piena di pannelli di ogni sorta specie se siete avvezzi ai plug-in.
Vero è che probabilmente il più delle volte in ambienti come quello di Photoshop avrete un sacco di parametri da tenere sott’occhio, ma quella di Xd sembra una interessante inversione di tendenza (sicuramente dettata dal confronto con i concorrenti) che con i dovuti accorgimenti, potrebbe ben applicarsi anche ai programmi più famosi e storici di Adobe.

AXDCC-01

Prima parlavamo di veloci automazioni, che semplificano la vita dell’utente: in questo Xd ci offre un’intuitività davvero non da poco, attraverso una veloce gestione degli oggetti. Un esempio soprattutto, che è pure riportato nei tutorial rilasciati da Adobe è altamente esplicativo di queste automazioni. Immaginiamo di avere una lista, o un gruppo di oggetti diversi.
Potremmo inserire le immagini di sfondo una per una, allinearle ed organizzare i testi; oppure potremmo semplicemente selezionare il gruppo, selezionare lo strumento “repeat grid”, espandere il campo fino alla posizione desiderata, importare le immagini desiderate direttamente nel nostro gruppo, et voilà, avremo la nostra serie di oggetti impaginata e pronta.

adobe xd screenshot

Le prime impressioni su Adobe Xd

Adobe Xd si propone come lo strumento finale per organizzare e prototipare le vostre interfacce; lo spazio di lavoro infatti offre due comode opzioni per dedicarvi alla creazione dell’interfaccia ed alla prototipazione, semplicemente passando da un pannello all’altro è possibile infatti andare dall’organizzazione degli elementi alla gestione del flusso delle schermate e poter così gestire comodamente le azioni, i tasti, i link e le call to actions, ottenendo un anteprima abbastanza chiarificatrice del flusso. E’ possibile anche registrare velocemente una simulazione del funzionamento. Ma se da un lato tutto quello di cui abbiamo parlato è sicuramente utile, dall’altro Xd lascia spazio a qualche dubbio. Ovviamente tenendo presente che stiamo parlando di una versione ancora in beta, e quindi passibile di cambiamenti.

Dove sono i miei amati livelli?

Questa è una scelta che lascia un po’ spiazzati, ed ha fatto storcere il naso a qualcuno. I livelli in Adobe Xd, non sono contemplati. Personalmente è una scelta che non disprezzo, perché se da un lato mancano i livelli, dall’altro (presunto che si tenga le artboard leggere, senza oggetti che si sovrappongano l’un l’altro) il puntare col mouse su un’oggetto permette una veloce e pratica anteprima delle maniglie. Modificare i diversi oggetti non sembra un’impresa impossibile, sempre a patto che non abbiate creato una catasta di oggetti perfettamente impilati l’uno sull’altro, o che non dobbiate gestire interfacce più complesse.
Ma essendo un applicativo per creare mockup e prototiparli, francamente mi sembra inutile gestire troppi oggetti. Meglio piuttosto organizzare le cose da Illustrator o Photoshop ed importarle. Certo, questo significa tenere aperti più programmi contemporaneamente, ma credo non sia una novità per gli utenti Adobe.

E le animazioni?

Questo invece è una grande pecca. Nonostante sia possibile impostare qualche animazione di transizione, è invece impossibile progettare delle animazioni più complesse, magari per gestire il comportamento di un bottone come quelli a cui il Material design di Google ci ha abituato. Il risultato è praticamente simile alla staticità di Pop, che nonostante sia utile per lavorare su mockup intermedi (quelli dove ancora non abbiamo stabilito tutti i fronzoli finali per intenderci), resta comunque limitato a quel momento. Adobe Xd è poco più avanti di quel momento: le animazioni e le azioni sono fluide, ma non utili per concepire un progetto finale. In questo ancora strumenti come Principle, spiccano nel settore.

Ora, non che sia nulla di irrinunciabile, e probabilmente quella delle animazioni sarà una futura feature di Adobe Xd (ricordiamo che stiamo sempre parlando di una versione Beta) però è vero anche che si, era nelle aspettative, e su questo Adobe un po’ delude. Non per l’opzione in sé, ma quanto per il concetto dietro: se si intende offrire lo strumento finale per gestire questa fase dello sviluppo di un design, mi aspetto un prodotto completo, che mi eviti di appoggiarmi ad altri programmi per gestire porzioni che sono assenti in Experience Design. Questa è di solito la motivazione per la quale si sceglie Adobe piuttosto che un concorrente.

In conclusione

Tirando le somme Adobe Experience Design è un prodotto che promette molto: per UI ed UX designer potrebbe essere davvero lo strumento standard, e già in questa fase embrionale sembra far paura alla concorrenza: un’ora dopo la pubblicazione di Xd, InVision ha pubblicato un’update per Craft, plug In di Sketch che già disponeva di quasi tutte le opzioni le opzioni del nuovo nato di Adobe, eccetto il prototipare e la possibilità di utilizzare animazioni.
Ebbene, nel nuovo update Craft avrà queste funzioni, annullando di fatto il gap che Adobe aveva appena messo tra lei ed InVision.

Craft

In soldoni siamo ancora un po’ lontani dal cantare vittoria: lo strumento definitivo per design e prototyping non è ancora tra noi, ma sicuramente questa battaglia per lo scettro mette solo bene per gli utenti. Una volta tanto Adobe non è in posizione dominante, e i pretendenti al trono sicuramente hanno da offrire alternative interessanti. Nel frattempo tengo a ricordarvi che nonostante tutto, questi sono e restano strumenti. non tanto più efficaci della vecchia ma sempre efficace accoppiata carta + matita. Adobe Xd, Sketch e così via sono sicuramente un più che valido aiuto, ma una progettazione solida e tanta testa sono le uniche cose imprescindibili.

Nel frattempo se volete provare Experience Design, è disponibile la versione Beta per Mac direttamente sul sito e su Creative Cloud. Per i sistemi Windows toccherà aspettare i prossimi mesi.

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