Che ne sarà dei nativi digitali?

Alessandro Ionni
Tasc
Published in
4 min readNov 20, 2015

Dopo quasi 10 anni di smartphone il mondo ha subito un radicale cambiamento. Per comprendere questo cambiamento basta eliminare lo smartphone dalla nostra vita per 24h come vi abbiamo chiesto di fare l’anno scorso con #shareoffline (e come vi chiederemo di rifare tra qualche mese).

Ma se alcuni di voi possono ricordare cosa significasse non sapere dove andare e non avere un navigatore a portata di mano, c’è una categoria di persone che questo non lo saprà mai: i Nativi Digitali (ma non quelli della definizione di wikipedia).

Era il 29 Giugno del 2007 quando venne presentato il primo iPhone, il primo vero smartphone per la grande distribuzione. Ammettiamo che ad un ragazzo il primo cellulare venisse regalato anche intorno ai 12 anni, tutti quelli nati dopo il 1995 come primo telefono hanno avuto uno smartphone o comunque un prototipo di quello che un giorno lo sarebbe diventato. Vediamo insieme in che modi e tempi le cose sono cambiate.

Parte 1 — Facebook e gli smartphone

La nascita di Facebook è precedente alla nascita degli smartphone. Chi aveva un Nokia prima dei Windows Phone ricorda perfettamente l’app di Facebook e i primi tentativi di irrompere violentemente nella vita di tutti i giorni. A quei tempi erano le connessioni 2G a tenerci ancora lontani dai social ma il digital divide in quel campo è stato superato fin troppo rapidamente: evidentemente agli operatori conveniva di più darci 1 GB in mobilità a 10€/mese piuttosto che una connessione nelle case che avesse la stessa velocità, ma fosse flat. I nativi digitali sono veramente nati con Facebook e su Facebook. C’è chi di loro ricorda vagamente MSN, ma sono davvero una minoranza. La maggior parte di loro ha usato il social per eccellenza sia per condividere la propria vita sia come prima chat, una chat che poteva raggiungere chiunque, amici o sconosciuti, senza difficoltà.
Molti ragazzi hanno evidentemente traviato il senso del social e del mantenere i contatti con chi è lontano da te ed è stato in quel momento che in molti si sono posti la domanda: “Perchè spostarsi di casa se possiamo parlare tutta la sera su Facebook?”.

nativi digitali

Parte 2 — Tecnologia da prima infanzia

Vi ricordate il “computer” Clementoni? Quell’illusione che ha fatto sognare migliaia di bambini che davanti a quel portatile si sentivano già grandi dividendo le parole in sillabe? Alla stessa età oggi un bambino si trova in mano un tablet. Il tablet significa cartoni animati, giochi, luci colorate, la tranquillità della madre e del padre che quasi quasi vedrebbero bene il proprio iPad come babysitter. Una volta ci mettevano davanti alla tv, oggi sui tablet. Sembrerebbero cambiati i tempi e i mezzi ma non la storia se non fosse che i bambini, confrontandosi tra loro, imparano meglio dei genitori ad usare uno strumento multimediale che da un lato — senza un controllo e in casi molto particolari — può essere pericoloso e dall’altro può diventare uno strumento che annulla le interazioni del bambino (o dell’utilizzatore, in generale) con la realtà.
[quote dove=”centro”]”Tablet sì, ma quando ti fai grande. Fila fuori a giocare a pallone e a romperti le ginocchia”[/quote]

Parte 3 — Il mondo là fuori

Scherzi e ipocrisie a parte è un dato di fatto che una buona parte dei bambini di oggi si stia perdendo quello che è il contatto con il mondo esterno. La tranquillità del genitore di avere il figlio in casa, dove non si può far male (sarà poi vero?), con un tablet tra le mani dovrebbe spaventare qualunque educatore. Con tutti i pericoli del mondo rimane il fatto che i bambini hanno bisogno di fare esperienze sensoriali, emozionali, materiali e questo con la nuova generazione potrebbe scomparire.

nativi digitali

Giuseppe Capotondi con questo video per Wind ci ricorda proprio l’importanza che ha “una grande giornata” per un bambino. Non sarà un tablet a colmare un vuoto di emozioni. Per questo non stupisce che ad un mese dal lancio il cortometraggio ha totalizzato oltre 8 milioni e mezzo di visualizzazioni su Facebook e più di 1 milione e 200 mila visualizzazioni su Youtube. Numerosi sono stati anche i commenti positivi sul video e le risposte degli utenti. Secondo la classifica ‘YouTube Ads Leaderboard’, la campagna istituzionale di Wind è risultata la pubblicità più popolare nel mese di agosto.
[youtubetasc idvideo=”rFIjjw6rvjc”]

Appuntamento al prossimo #shareoffline

Detto questo vi diamo appuntamento alla nuova versione corretta e riveduta di shareoffline che per quest’anno si sposta a Gennaio.
Se sei un nativo digitale e stai leggendo questo articolo, tra una partita a Candy Crush e una a TwoDots, fai una cosa per me. Anche se non vuoi uscire di casa chiama un tuo amico/a e se volete giocare insieme alla PlayStation almeno fatelo fianco a fianco.

Buzzoole

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