e-Estonia, la Ferrari del digitale che sorpassa tutti

Alessandro Ionni
Tasc
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4 min readJul 28, 2015

Tutti noi, quando pensiamo all’Estonia, immaginiamo il paese baltico con i paesaggi naturali più belli e le cittadine caratteristiche, nonché un popolo di biondi e bionde. Allo stesso tempo ricordiamo l’Estonia come un paese “in via di sviluppo”; o almeno era quello che pensavamo fino a qualche mese fa quando, senza fare rumore mediatico, ci ha sorpreso con un rapidissimo sorpasso nell’ambito digitale.

La carta, solo un vecchio ricordo

Nel nuovo paradiso delle Startup, la pubblica amministrazione ha fatto un importante passo avanti verso il digitale.
Oggi in Estonia ogni cittadino è un ID. Cosa significa?
Significa che ogni estone può vedere unificati in un semplice ID tutti i sistemi che fino ad ora, e ancora oggi negli altri paesi, sono separati. Parliamo di passaporto, carta d’identità, numero di previdenza, documenti bancari, governativi e sanitari. Pagare un prodotto non è mai stato così facile. Votare? Basta un click. Per non parlare della firma dei documenti. La firma digitale ha assunto un valore giuridico pari a quella cartacea.

Ma la cosa più importante è che, nel paese di Skype, internet non è solo una possibilità. Internet è un diritto. La connessione wifi, libera per tutti, diffusa e velocissima, è gratuita; un diritto imprescindibile che sposta tutto l’ecosistema economico e amministrativo direttamente online.
Qualcuno penserà che è una follia, che non potrà funzionare a lungo.

Per verificarlo partiamo dai numeri: il 100% delle scuole e degli uffici pubblici oggi hanno un computer, l’80 per cento delle famiglie hanno accesso alla rete tramite un pc e il 97 per cento degli affari si fanno online.

e-estonia

Essere di ispirazione per gli altri paesi

Ogni giorno una delegazione proveniente da qualche parte del mondo fa tappa in Estonia per cercare di capire come sia possibile costruire una nazione 100% digitale. Qual è il segreto?
“Abbiamo scommesso tutto su Internet perché siamo pochi e perché siamo poveri, dice Taavi Kotka, il chief information officer del governo.
La svolta digitale di dodici anni fa la spiega così:

[quote dove=”centro”]Per noi è stata una questione di vita o di morte, di sicurezza nazionale. Non avevamo nessun altro modo per portare i servizi pubblici in posti remoti con pochissime persone. Dovevamo trovare un modo per sostituire i dipendenti pubblici con le macchine. Oppure sparire. Sa, noi abbiamo un vicino piuttosto ingombrante…”.[/quote]

[fonte: Repubblica]

È certo che il numero contenuto della popolazione ha aiutato questa transizione, ma resta il fatto che l’Estonia ha avuto una certa lungimiranza nell’affidarsi totalmente al digitale per ottenere il suo spazio nella storia e non solo come prima vera Digital Nation. Ricorda anche che l’Estonia fu vittima di un cyberattacco da parte della Russia. Ma oggi afferma con sicurezza che non hanno più paura di questo tipo di attacchi: il loro sistema è talmente avanzato e sicuro che se ricevessero un attacco è già tutto impostato per isolare l’episodio e mantenere l’integrità del loro sistema interno. Insomma, un paese piccolo, ma molto sicuro di sè.
Grazie al digitale sono riusciti a creare il primo stato effettivamente indipendente dal territorio. Se sei cittadino estone non importa dove sei, qualunque operazione la puoi effettuare in remoto.

Questa evoluzione ha permesso oltretutto all’Estonia di diventare il paese delle startup. Più di 160 startup attive sul territorio hanno scelto l’Estonia per la semplicità della burocrazia, per la diffusione della rete e per la sua velocità, nonché per gli intelligenti incentivi che stanno permettendo il rilancio dell’economia interna del paese.

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La difficoltà di questa operazione e il futuro degli altri paesi

Come detto in precedenza è stata la popolazione ridotta ad aiutare questa transizione, ma non sono mancati i problemi. Il processo di digitalizzazione è stato tutt’altro che tranquillo. Per imporre agli abitanti l’utilizzo dei sistemi sin dalle scuole gli insegnanti sono stati costretti ad utilizzare i sistemi informatici. La pena era il trattenimento dello stipendio.

Pensando che in un paese così piccolo ci sono voluti 12 anni per informatizzare il tutto ci fa pensare sulla possibilità che possa accadere anche in una nazione come l’Italia. Sta di fatto che 12 anni fa non esistevano le possibilità attuali e che la digitalizzazione è già andata ben oltre. Le persone ormai sono abituate al digitale e sono entrate nel mood che tutto sta diventando online. Forse questo potrebbe essere il momento giusto anche per noi di effettuare questa transizione, forse è arrivato il momento che anche l’Italia si voglia bene e inizi a risparmiare gli stessi milioni se non miliardi che l’Estonia ha potuto reinvestire.

Vi lasciamo con un unico dubbio, che non ci fa dormire la notte. Può una persona essere ridotta ad un semplice, insignificante numero o ID?

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Alessandro Ionni
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