Un gradino sopra gli altri. Apple, iPhone 5s e iPhone 5c

Alberto Ziveri
Tasc
Published in
10 min readSep 12, 2013

Il 10 settembre 2013 alle 19 c’è stato l’ultimo keynote Apple. Come saprete, è stato ufficializzato l’arrivo di iOs 7 (18 settembre), mentre sono stati presentati i nuovi iPhone 5s, e iPhone 5C, che invece arriveranno in Italia solo a dicembre. In questo articolo misureremo oggettivamente l’innovatività di questi dispositivi. Tasc è stato sempre molto attento alla sfida tra le varie aziende nel campo degli smartphone, specialmente per quanto riguarda l’innovatività dei prodotti (v. Sony Xperia Z) È ora di dare un voto alle prime impressioni sull’iPhone 5s e iPhone 5c.

Lode alle risorse umane

apple engineers

La prima impressione che ho avuto da questo keynote è che Apple sia ancora un gradino sopra gli altri. Non solo a livello di marketing, materiali e design, campi in cui eccelle da sempre. Ma anche la filosofia, il famoso “think different”, sembra essere rimasto, anche dopo la morte di Steve Jobs. Ne abbiamo avuto la dimostrazione oggettiva con questo keynote, e più avanti nell’articolo vedremo in dettaglio le innovazioni. Prima però occorre sottolineare una cosa che pochi magazine hanno ripetuto in questi giorni seguenti al keynote: la grande capacità di Apple di avere i migliori ingegneri, e probabilmente i migliori dirigenti per gestirli. Come tutte le multinazionali anch’essa commette i suoi errori, ma l’impressione prevalente è proprio che, a parte qualche eccezione, Apple sia quella che brevetta di più. L’azienda che riesce a sviluppare più velocemente le novità (non è d’accordo Zdnet), e quella in grado di capire meglio le novità utili e quelle da scartare. Mentre infatti Samsung e le altre si trovano spesso a scartare 5–6 novità dopo pochi anni, Apple sbaglia più raramente. Ha sbagliato con Ping, il social network musicale, e con l’app Cards per inviare le cartoline, ma gli errori si contano sulle dita della mano. Tornando a parlare di velocità, faccio tre esempi di come ogni anno sia riuscita pian piano a crescere ed a mantenere una posizione di quasi-supremazia dei mercati:

  • Ogni anno è riuscita a diminuire drasticamente la dimensione dei componenti interni, ricevendo la lode di numerosi magazine per questa abilità.
  • Ogni anno migliora la fotocamera, che nonostante il numero di megapixel inferiore alle altre fotocamere, rimane sempre la miglior fotocamera votata da più magazine. Semplicemente perché Apple sà bene che il numero di megapixel non fanno la qualità dell’immagine. E la conferma la può dare ogni buon fotografo.
  • Ogni anno presenta qualcosa di homemade (fatto in casa). Mentre le novità degli altri sono spesso dovute a componenti di terzi, Apple ogni anno riesce a presentare qualcosa di forte creato in casa. Siri, processore A7, le mappe, l’impronta digitale: sono tutte tecnologie completamente create in casa, oppure create dopo aver acquisito un’altra società. È la mentalità di Apple molto centralizzatrice che finora non ha mai sbagliato, eccetto qualche volta (vedi le mappe).

È giusto riconoscere che di recente altre aziende hanno introdotto interessanti novità:

  • Nokia nel nuovo Nokia Lumia 1020 ha sbalordito il mondo con la fotocamera da 41 megapixel.
  • Sony con il suo Xperia Z del 2012 ha permesso per la prima volta al mondo di possedere un telefono resistente all’acqua.
  • Samsung è spesso da maestra nel presentare dispositivi ultra-potenti, senza rivali. Ed è stata in grado di introdurre alcune novità a livello di software davvero uniche come lo smart scroll, anche se non realizzate benissimo.

Apple riesce sicuramente ad innovare meglio, garantendo sia una quantità e una qualità innovativa che solo Samsung è riuscita a raggiungere. Ma con questo keynote il gap sembra essersi ricreato. E ripeto, tutto questo è dovuto al fatto che Apple debba sicuramente possedere un’organizzazione e delle risorse umane che nel tempo si è costruita e che continuano a fare meglio degli ingegneri di tutte le rivali.

iPhone 5s e Apple torna una società innovativa

apple touch id

Con l’iPhone 4s e l’iPhone 5 avevamo dei dubbi sull’innovatività di Apple dopo Steve Jobs. Con l’iPhone 5s credo che i dubbi si possano rimuovere, almeno per un anno. Sicuramente a livello estetico non c’è nulla di nuovo, ma a livello interno e tecnico l’iPhone 5s presenta tre grandi innovazioni, ed era da molto tempo che non si vedevano novità tanto importanti nell’iPhone, direi dall’iPhone 4 con retina display. Eliminiamo ora ogni dubbio soggettivo e spieghiamo perché devono essere considerate innovative:

  • Il nuovo processore A7 è il primo a 64bit, significa, in sostanza, più reattività dei processi. Specialmente in iOs 7 le animazioni risulteranno più fluide e gradevoli che mai. E le stesse applicazioni saranno ricompilate a 64bit e potranno diventare notevolmente più veloci. È una “novità innovativa” perché nessuno finora aveva messo un processore a 64bit su uno smartphone, le altre aziende infatti si erano concentrate sul numero di core per rendere i processori più veloci, cosa comunque importante. Apple invece si è distinta concentrandosi sul numero di bit.
  • Nuovi miglioramenti alla fotocamera. I megapixel restano invariati, ma Apple ha ritoccato il sensore e le lenti. In poche parole: ancora grandi miglioramenti nella nitidezza e qualità delle foto. Inoltre il sensore permetterà di registrare video in slow motion a 120fps ad una risoluzione 720p. Significa che potrete registrare video a rallentatore molto fluidi, che vi permetteranno di vedere movimenti che con l’occhio umano non riuscireste a vedere. 120fps sono ancora pochi per raggiungere alcune scene a rallentatore viste nei film, ma sono un buon inizio. Tutto questo è innovativo per il semplice fatto che lo slow motion è considerato il prossimo grande passo nelle macchine fotografiche digitali, e Apple è stata una delle prime a introdurlo in uno smartphone.
  • L’impronta digitale è la ciliegina sulla torta tra le diverse innovazioni dell’iPhone 5S. Da molti pregiudicata, secondo Tasc migliorerà davvero le nostre esperienze sul telefono perché migliora la comodità d’uso e la sicurezza del dispositivo. Dipende però sempre dal come viene realizzata. Anche qui Apple ha pensato bene a come realizzarla. Spesso infatti il rilevamento dell’impronta digitale, già presente su alcuni PC portatili, era noioso e lento, oltre che inefficace. Nell’iPhone 5s invece è veloce e automatico: basta schiacciare il bottone Home e in mezzo secondo rivelerà l’impronta e iOs si sbloccherà automaticamente, come per magia. È innovativo perché per la prima volta viene introdotto nel modo corretto su uno smartphone. Finalmente avremo un metodo di accesso completamente sicuro: perché nessun altro ha la nostra impronta, mentre tutti potrebbero sapere la nostra password….

E ora vediamo un paio di video-marketing prodotti da Apple.

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=TJkmc8-eyvE[/youtube]

voto iphone 5s

iPhone 5C: la nota storta

iphone 5c hero

L’iPhone 5C sarebbe, in teoria, l’iPhone economico. In pratica non lo è, perché il prezzo oscillerà tra i 400 e i 600 euro. È chiara la mentalità di Apple: non proporre oggetti “economici”. Perché Apple è sinonimo di qualità, e proporre oggetti economici significherebbe far cadere in parte la reputazione che si è creata negli anni. Ma quindi che senso ha produrre un oggetto che costa 200 euro in meno del top di gamma? Infatti la differenza di prezzo tra iPhone 5s e 5c sarà più o meno di 200 euro.

Quindi è difficile identificare un target interessato all’iPhone 5c, d’altronde chi è disposto a spendere 400–500 euro per uno smartphone risparmia altri 200–300 euro e si prende uno smartphone che vale molto di più.

L’iPhone 5c infatti, a livello di caratteristiche, è un iPhone 5 in plastica. A livello estetico è sempre gradevole, la plastica usata è un policarbonato molto resistente, mentre alcune parti interne sono comunque rinforzate in acciaio. Retina display, processore A6 e tutte le caratteristiche che hanno reso apprezzabile l’iPhone 5. Però è comunque il dispositivo di un anno fa, ad un prezzo poco più basso.

Per questo l’iPhone 5c non merita un voto alto. È un buon telefono, ma inutile e senza un target, con un prezzo decisamente troppo alto. E considerando che gli utenti Apple sono abituati alla massima qualità, preferiranno la massima qualità, cioè l’iPhone 5s.

iphone 5c

iPad Mini e iPhone 5c: questioni di grandezza

Un’ultimo paragone lo vorrei fare tra l’iPad Mini, versione “economica” dell’iPad, e l’iPhone 5c. C’è chi afferma che l’iPhone 5c avrà successo perché l’iPad Mini ne ha avuto. Constatazione sbagliata. L’iPad Mini ha avuto successo (neanche tanto poi) non per il costo inferiore, ma perché risulta più comodo come dimensioni. L’iPhone 5c è addirittura più ingombrante dell’iPhone 5 e 5s, di conseguenza non sussiste nemmeno una questione di comodità che spingerebbe i consumatori ad acquistarlo.

Le opinioni del Cast

Ho raccolto le opinioni degli altri esperti critici di Tasc. Ecco l’opinione dell’amministratore e co-founder Mario Calì:

I tanto attesi iPhone sono arrivati, niente di eccezionale, ma solo per colpa dei rumors che hanno rovinato l’emozione delle novità.

I telefono in sè sono ottimi, sia a livello di caratteristiche che per design. dopotutto anche la Porsche da più di 20 anni perfeziona la già straordinaria 911 (cit. http://www.iphoneitalia.com/iphone-5-bellissimo-bruttissimo-rivoluzione-delusione-editoriale-418466.html)

La mia recensione non si spingerà sulle caratteristiche tecniche, perchè le funzioni che il dispositivo ha sono più che sufficienti per l’uso quotidiano (io di un proiettore sul telefono non me ne farei niente, tantomeno dell’NFC dato che non vi è nulla di implementato.)

Parliamo quindi di design.

Le linee del nuovo 5c non si discostano molto dal fratello maggiore 5s, sono solo un po’ più morbide e personalmente mi ricordano un po’ la versione 3GS. la vera novità di questo prodotto è rappresentata dalla cover posteriore, adesso è colorata… Ok, un po’ di colore ci vuole; lo abbiamo imparato con gli iPod, e di per sé è una scelta più che giustificata (in questo modo si incontrano i gusti di tutti) soprattutto quelli dei più giovani e, perché no, degli estrosi e creativi. Quello che mi sconcerta non è tanto lo smartphone, ma la cover prodotta dalla stessa Apple. Cos’ha fatto la Apple per non coprire il colore della scocca con un altra cover colorata? Ha ben pensato di applicare dei fori, il risultato? Combinazioni di colori al limite del buongusto e della sobrietà. Più che creativo mi sembra l’accostamento di un daltonico.

Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, non mi piace la decisione per cui la versione “economica” (5c) ha solo il front nero. Se il loro intento era quello di dar colore all’iPhone, sarebbe stato più coerente farlo completamente in tinta e non solo la cover posteriore (a mio avviso un front bianco non sarebbe stato male).

La mia unica vera preoccupazione sulla versione 5c riguarda la resistenza della scocca, se ben ricordate i 3Gs avevano il problema delle crepe sulla cover, mi auguro che non avvenga anche con questo dispositivo.

Dopo il 5c-arnival tocca al 5s-erious. Le novità sono tutte dentro il dispositivo, il design è invariato rispetto al 5, se non, anche qui, per il colore: sparisce la versione All Black. Infatti ora la cornice è su un tono di grigio e non più nero, mentre le altre versioni saranno oro e biano. Questo mi fa innervosire, perché Apple invece di trovare una soluzione per il problema dei graffietti sulla cornice nera del iPhone 5 ha pensato di nasconderli con una cornice più chiara. A mio parere questo è un vero FALLIMENTO, ricordo Jobs quando parlava alla folla descrivendo come Apple inventasse soluzioni geniali per superare i problemi e non scorciatoie, ma questa forse è un altra storia.

Insomma, la vera novità del nuovo 5s riguarda la colorazione oro, ne sarà felice will.i.am
Non mi esprimo, ma solo perché questa scelta non incontra i miei gusti, se vi piace compratelo.

Ecco invece l’opinione di Michele Grazioli, amministratore di Tasc.

Guardando il tutto da una prospettiva prettamente imprenditoriale, non ho potuto non ammirare fino ad ora il colosso Apple: perché ha creato una struttura aziendale solida, perché si è costruita il mercato in cui primeggiare, perché è sempre stata la più brava a pubblicizzare (e poi vendere) i propri prodotti.

Quello che negli ultimi anni è leggermente mancato è l’innovazione, specialmente dopo la morte di Steve Jobs; ed Apple risponde, portando un processore a 64bit in un telefonino, in un gioiellino appena presentato che nel nome ha un numero, il 5, seguito da una consonante (minuscola). Ovviamente la lettera è la lettera in questione è la “s”, perché se si parla di “c” allora molti dei complimenti sarebbero sprecati.

La Apple ha sempre puntato sulla qualità, non intesa come hardware sempre migliori della concorrenza, ma come fruibilità massima per l’utente, dal più esperto a quello medio, nel quale posso a grandi linee riconoscermi. Ecco, uno smartphone che non si blocca, semplice da usare, capace di aiutare quanto basta nel lavoro e prestar soccorso quando si vuole immortalare un bel momento. Completo, per riassumere tutto in una parola, ciò di cui la maggior parte dell’ utenza necessita.

La mela presenta nello stesso giorno il top di gamma e un giocattolino in plastica che onestamente trovo superfluo; un prodotto che fa due passi avanti e uno che ne fa tre indietro. L’iPhone 5s è davvero bello, un super telefono, ma oggi ho sentito parlare maggiormente della plastica colorata di un prodotto in teoria economico, ma che nella realtà non lo è. E poi il 5 fuori commercio, altra scelta che non condivido.

Per la prima volta, a mio parere, la Apple si è preoccupata troppo del mercato; ha voluto etichettare come alla portata di tutti un prodotto, l’iPhone 5c, che in realtà non lo è, rapportandolo e intrinsecamente giudicandolo inferiore alla vera innovazione dettata dall’iPhone 5s. E se poi ci aggiungono un retro di plastica colorata per farlo passare come cambio di rotta, allora forse sperano troppo nella poca criticità delle persone.

La Apple è solida, venderà bene i suoi nuovi prodotti senza particolari problemi, ma l’aver creato un prodotto senza target, l’aver rinnegato il precedente top di gamma perché non più in grado di avere un posto nelle valutazioni dei vari prodotti e l’aver in parte rinunciato quella sobrietà che permetteva di riconoscere un telefonino Apple da lontano, le fanno perdere un po’ di quell’alone di perfezione che la contraddistinguevano; nel lungo periodo potrebbe risentirne.

E, per un’azienda di queste dimensioni, il breve termine conta relativamente poco.

PS: ovviamente si spera che il nuovo tasto home non sia la chiave per accedere ad una banca dati dal valore inimmaginabile.

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Alberto Ziveri
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