“Blockchain, al vostro servizio!”

Valentina Lattanzi
Tech Mood
Published in
3 min readNov 27, 2018

Contrariamente all'iniziale timore del mercato finanziario (classicamente inteso) sugli impatti “disruptive” della blockchain che ha accompagnato, dai suoi albori, la diffusione della stessa — in alcuni casi, purtroppo — frenandone un auspicato sviluppo, stiamo finalmente notando una controtendenza.

Questo significativo cambio di rotta si deve ad una serie di fattori di diversa natura, ma certamente tra loro direttamente collegati — che riassumerei, semplificando, in due macro aree: la stretta regolatrice, da un lato, e i primi esiti dei progetti pilota legati alla blockchain, dall'altro.

Uno studio più attento della blockchain e dei suoi impatti sul mercato dei capitali, nonché sui tradizionali ecosistemi finanziari, ha infatti mostrato come la blockchain o meglio — l’utilizzo di tale tecnologia — sia d’aiuto per una più efficiente prestazione dei servizi finanziari e di investimento.

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A dispetto quindi del diffuso convincimento che la blockchain sia necessariamente sostitutiva degli attori istituzionali del mercato dei capitali e quindi per certi aspetti “sovversiva”, sempre più l’esperienza ci sta mostrando come invece la stessa possa essere uno strumento efficace per potenziare, migliorare ed “efficientare” prodotti e servizi finanziari esistenti e consolidati, oltreché per far certamente da volano alle esperienze più recenti, ma altrettanto positive, del peer-to-peer lending, del crowdfunding e della sharing economy.

Prova ne è il fatto che i maggiori operatori istituzionali di mercato, le Autorità di Vigilanza, e i mercati di scambio stanno investendo (sempre meno timidamente) nell'utilizzo della blockchain, anche con iniziative condivise, sia nella sperimentazione di “progetti pilota” a livello sistemico, sia per la diffusione di quella che sembra destinata ad essere una vera e propria rivoluzione “culturale” (più che tecnologica, a detta degli esperti del settore) del ventunesimo secolo. La consapevolezza infatti che si sta piano piano diffondendo tra gli operatori sistemici è che un mercato virtuoso non possa che integrare i vantaggi della DLT per migliorare i propri servizi, sia in termini di velocità e trasparenza nell'esecuzione che di significativa riduzione dei costi.

Dallo studio di alcuni use cases realizzati in ambito strettamente finanziario sono apparsi infatti immediatamente evidenti i pregi della DLT.

Mi riferisco in particolare alle più note esperienze positive ad oggi realizzate sul mercato — dal (non più recentissimo) riconoscimento di Overstock (piattaforma di trading interamente basata su DLT) da parte della SEC quale MTF, avvenuto nel 2015 — sino alle più recenti esperienze degli ultimi mesi, i.e. l’emissione da parte della World Bank di una nuova classe di bond interamente effettuata su blockchain nell'agosto 2018, nonché l’implementazione di una significativa operazione di trade finance realizzata da HSBC e ING a favore di Cargill (US), conclusasi con successo nell'autunno dell’anno in corso. Non mi soffermo ulteriormente su queste esperienze, di cui abbiamo recentemente parlato nel nostro blog (qui l’intervista di Emanuela pubblicata sul nostro sito), ma vorrei solo porre l’accento sul fatto che i vantaggi della blockchain stanno a mano a mano diventando sempre più “reali e verificabili”.

Da una serie di stime di primari istituti bancari domestici e internazionali, è infatti emerso che il cost saving, legato all'implementazione della tecnologia DLT nel mondo del trade finance, dell’identity management, dei cross border payment, e finanche del trading di strumenti finanziari, arriverà a sfiorare, complessivamente, 110 miliardi di euro entro il 2022.

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Per un ulteriore approfondimento su questi aspetti, mi permetterei di segnalarvi un interessante convegno organizzato lo scorso 20 novembre da Academy, centro di formazione del London Stock Exchange Group e Associazione Intermediari Mercati Finanziari (ASSOSIM), in Borsa Italiana, cui hanno preso parte alcune tra le principali istituzioni bancarie e finanziarie (oltre ad ATS e SIA), e in cui, con una serie di interventi mirati, gli operatori intervenuti hanno fornito alcuni dati, stime, use cases — connessi all’utilizzo della DLT — sottolineandone, tutti, un’auspicata implementazione in tempi rapidi.

A questo link trovate i maggiori contributi dei panelists…a questo punto, buona lettura e buona blockchain a tutti!

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Valentina Lattanzi
Tech Mood

Mi occupo di fintech perchè rappresenta il perfetto connubio tra il mondo della finanza da cui provengo e quello dell‘economia reale, grazie al tech.