In viaggio con…blockchain

Mattia Valdinoci
Tech Mood
Published in
4 min readOct 19, 2018

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Secondo una recente indagine SITA, 3 aeroporti su 10 intendono implementare gli “ID Token” entro il 2020 al fine di ridurre i tempi di attesa e ottimizzare i flussi di persone in fase di imbarco.

Dopo mesi di nottate insonni trascorse davanti al computer e lunghe sessioni di lavoro straordinario, il tanto agognato momento è finalmente arrivato: si parte per un viaggio con destinazione Miami. La tua ragazza, che da affermata instagram influencer è un’amante del tanto in voga “forest bathing”, ha osteggiato fino all'ultimo la scelta di una meta così turistica, ma tu le hai promesso di farle vivere un’esperienza di viaggio indimenticabile con la blockchain, e lei non ha saputo dire di no.

“top-view photography of persons holding mug and pen using MacBook and world map” by rawpixel on Unsplash

Vi recate quindi a Ginevra, uno dei primi quattro aeroporti ad aver adottato la cosiddetta “Flight Chain” realizzata da SITA (Société Internationale de Télécommunications Aéronautiques), società leader nel settore delle telecomunicazioni per il settore del trasporto aereo, e vi avvicinate al banco per il check — in.

Mentre la tua ragazza si guarda intorno cercando di capire se tu sia stato così sveglio (come tuo solito…) da prenotare due posti su un volo FlyTech proprio nel giorno in cui era stato indetto uno sciopero nazionale dalle principali associazioni di categoria, segui le indicazioni fornite dalla compagnia aerea sullo schermo di uno dei tanti terminali dislocati nell'area circostante, e lasci che ti venga scattato un selfie. Il tempo necessario per condurre le dovute verifiche sul “server blockchain sviluppato e gestito da FlyTech e il nastro trasportatore su cui dovrai depositare il bagaglio inizia a scorrere.

Ma andiamo con ordine: com'è possibile che la verifica dell’identità avvenga in maniera completamente automatizzata senza compromettere la sicurezza dei controlli?

Siamo nel 2022, e tutti i viaggiatori più accaniti hanno installato l’applicazione “tokenIseD” sul proprio smartphone di ultima generazione. Sviluppata in collaborazione con le principali autorità competenti, tale app è in grado di interfacciarsi con una blockchain proprietaria a cui hanno accesso tutti gli utenti di tokenIseD (ivi inclusa la pubblica amministrazione e, nel caso che ci interessa, le compagnie aeree) e integra un protocollo “proof — of — work” non tanto dissimile da quello attualmente adottato dalla DLT sottesa al Bitcoin. In altre parole, una volta digitalizzati tutti i dati personali contenuti nel proprio passaporto e certificati con apposizione di un dato biometrico (i.e. scan dell’iride e/o impronta digitale), l’applicazione li “impacchetta” nella forma di “token” che, a loro volta, vengono prima ridotti a linee di codice (“hash”) generate attraverso complicati algoritmi, e successivamente condivisi con tutta la rete blockchain di tokenIseD.

“silver iPhone 6 on brown surfacde” by David Shares on Unsplash

In questo modo, non solo le varie amministrazioni internazionali saranno costantemente aggiornate sul rilascio di nuovi documenti di riconoscimento senza alcun aggravio di costi, ma saranno i dispositivi degli stessi viaggiatori, e delle compagnie aeree che parteciperanno alla medesima blockchain, a convalidare il token mediante un nuovo calcolo algoritmico che restituisca un valore compatibile con gli hash originari. Tale processo viene eseguito nell'arco di pochi secondi dal terminale aeroportuale, che nel nostro caso associa l’iride a un determinato token e consulta il resto della rete per ottenere conferma della validità dello stesso. A tutto ciò si aggiunga la possibilità, per chi fosse in possesso dei dovuti permessi informatici, di integrare i dati contenuti nel token con l’aggiunta di ulteriori informazioni preventivamente tradotte in linguaggio informatico, ivi inclusi gli identificativi dei titoli di viaggio passati e attuali, utili ai fini dei programmi “frequent flyer”, oltreché eventuali divieti di volo imposti dalle autorità aeroportuali.

Dopo questa breve parentesi tecnica in cui spero di non avervi annoiato troppo — e per la quale porgo le mie scuse a tutti gli sviluppatori che dovessero essere caduti dalla sedia per la madornale, e sicuramente imprecisa, semplificazione — torniamo al nostro viaggio: il nastro trasportatore ha appena cominciato a scorrere, e sul display del terminale appare un codice QR, che altro non è che una mera rappresentazione grafica del token convalidato da associarsi con il proprio bagaglio mediante utilizzo di apposito lettore.

Purtroppo, si sa, ogni viaggio è vittima di qualche imprevisto, e prima che tu possa procedere con l’imbarco del bagaglio ti viene comunicato che l’aereo è stato cancellato; anche in questo caso, la rete blockchain “ti salva” grazie al controllo condiviso dei dati fra i vari operatori che permette di effettuare il cambio di prenotazione in modo sicuro e univoco, evitando irregolarità e perdite di tempo.

“person looking up to the flight schedules” by Erik Odiin on Unsplash

Così, dopo aver rassicurato la tua ragazza sull'infallibilità dell’infrastruttura blockchain, superate i numerosi checkpoint con estrema rapidità e senza incontrare particolari code, avvantaggiati dall'immediatezza del codice QR che consente di racchiudere in una semplice immagine tutte le informazioni di cui necessitano gli addetti alla sicurezza per identificare, e profilare, ciascun viaggiatore in tempi record.

Siete infine arrivati a bordo dell’aereo che vi porterà a Miami, dove il personale di FlyTech vi riconoscerà lo status di “frequent flyer” con la sola lettura del vostro codice QR, e sarà perciò lieto di deliziarvi con un menu che sia espressione della migliore tradizione enogastronomica del Paese…magari con ulteriori codici QR stampati su carta per certificare l’origine “100% made in Italy” delle materie prime.

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