Everything, Everything: vogliono solo limonare

Nicola Yoon parte bene, va completamente fuori strada, poi ritrova il cuore della sua storia sul finale. Basta a salvare il libro?

Marta Corato
The Book Girls
Published in
3 min readDec 28, 2015

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La protagonista di Everything, Everything Madeline Whittier soffre di una rarissima malattia chiamata immunodeficienza combinata grave: fondamentalmente è allergica a tutto. Per questo, ha passato i primi diciotto anni della sua vita chiusa in casa, entrando in contatto solo con sua madre, la sua infermiera e il suo computer.

Le cose cambiano quando, nella casa di fianco alla sua, si trasferisce la famiglia dell’affascinante Olly. Non vi devo spiegare cosa succede dopo che i due si notano a vicenda spiandosi dalla finestra.

Una premessa del genere non è facile da eseguire bene: Nicola Yoon arriva fino al cuore del romance in maniera estremamente efficace. Madeline si comporta come una ragazza iperprotetta ma non stupida, Olly come un adolescente ormonale ma non cretino. I due trovano un modo di frequentarsi nonostante tutte le difficoltà che si pongono tra di loro, prime tra tutte la malattia e la madre di Madeline.

Tutto funziona perfettamente fino a metà del libro, quando i due prendono una serie di decisioni così insensate da rovinare tutto il buon lavoro fatto fino a quel momento. Gli aspetti migliori di Everything, Everything vengono annullati dallo svolgimento della storia d’amore che, da un certo punto in poi, risulta del tutto improbabile anche sospendendo l’incredulità.

L’incapacità di molti autori di libri “realistici” YA di rimanere nei limiti del reale è la ragione per cui faccio fatica a esplorare tutto quello che viene dopo John Green. La roadtrip di Città di carta non è esattamente realistica, ma non è neanche fuori da ogni logica alla Due gemelle a Parigi.

È davvero un peccato che Nicola Yoon abbia deciso di concentrarsi così tanto sull’aspetto meno interessante della trama – il limonare duro – togliendo spazio alla parte che sa chiaramente eseguire meglio. Un tema fondamentale di Everything, Everything è l’importanza di vivere la propria vita al massimo, e l’autrice è in grado di trattare l’argomento senza suonare come una frasetta dei Baci Perugina.

Schiacciati in mezzo ai sospiri melensi di Madeline e Olly ci sono tanti aspetti che avrebbero meritato più spazio. Tra questi spiccano il rapporto tra Madeline, sua madre e l’infermiera Carla, ma soprattutto il colpo di scena finale, che è la parte più forte del libro e ha ripercussioni sui personaggi che sarebbero state molto più avvincenti da seguire.

In particolare, prima di diventare scontato e melenso nella porzione romantica del libro, il linguaggio di Yoon è delizioso. Madeline è vivace e ironica, e la sua personalità traspare attraverso le email, i messaggi istantanei e gli appunti che sono sparsi nella narrazione.

LIFE IS SHORT ™ SPOILER REVIEWS BY MADELINE
LORD OF THE FLIES BY WILLIAM GOLDING
Spoiler alert: Boys are savages.

Vale la pena di leggere Everything, Everything anche solo per Madeline, ma sapendo a priori che la componente romantica e assolutamente improbabile – quella meno interessante – sembrerà un’incombenza che prende il posto di quello di cui sarebbe valso la pena di parlare.

In inglese: Everything, Everything di Nicola Yoon (Delacorte Press, 2015)

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